Magnago - Fatture mascherine dal Comune alla minoranza
il sì del difensore civico regionale

mascherina

Magnago - Farmacia comunale, l'ira del consigliere di minoranza grillino, Emanuele Brunini, per la mancata consegna delle fatture relative alla fornitura di mascherine da parte dell'Amministrazione è sfociata nella segnalazione al difensore civico regionale, la cui risposta è chiara: l'Amministrazione comunale è "invitata" a consegnare la documentazione richiesta. Il commento di Brunini non si fa attendere.

La vicenda

Tutto parte con una mozione firmata da Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle) e Mario Ceriotti (Amministrare insieme 2.0) e datata 24 settembre 2020. La mozione riguardava la vendita delle mascherine da parte della farmacia comunale a prezzo di costo, senza ulteriori spese per i cittadini di Magnago e Bienate, in quanto bene di prima necessità. Si richiedeva di favorire una collaborazione tra Azienda Speciale Multiservizi e Comune che poi sfociasse in una convenzione. La mozione era stata respinta nel consiglio comunale di ottobre con l'impegno però di portare la richiesta al presidente della farmacia. Il 17 novembre Brunini presenta un'interrogazione, per capire se ci fosse stato un confronto tra le due parti e il prezzo per ogni mascherina da marzo in avanti. Le motivazioni di Brunini sono chiare: "La mascherina chirurgica risulta un dispositivo di protezione individuale efficacie e utile a fronteggiare l’emergenza e quindi bene di prima necessità necessario a ogni cittadino di Magnago e Bienate. L’Azienda Speciale Multiservizi di Magnago, partecipata al 100% del Comune, presenta da diversi anni un bilancio definitivo sempre particolarmente positivo; avviare una promozione di questo tipo per i cittadini di Magnago e Bienate è economicamente fattibile. Non creerebbe particolari ripercussioni sul bilancio della farmacia e costituirebbe un atto concreto di vicinanza ai residenti del nostro comune in un momento molto importante". Per Brunini non si tratta di una discriminazione verso gli altri clienti: "La Farmacia di Bienate rappresenta una risorsa comunale e quindi di tutti i cittadini di Magnago e Bienate; un eventuale mancato introito seppur economicamente sopportabile va giustificato per una promozione indirizzata e voluta proprio per i cittadini di Magnago e Bienate. Non crediamo assolutamente che sia una discriminazione per gli altri clienti".

La richiesta di accesso agli atti

Fatto sta che poco prima di presentare l'interrogazione, agli inizi di novembre 2020, Brunini - "non avendo ottenuto risposte", spiega - fa una richiesta di accesso agli atti per avere una copia delle fatture relative alla fornitura di mascherine da marzo 2020 a oggi e di conoscere per ciascun ordine il prezzo di costo per ciascuna mascherina. Si legge nel documento: "La richiesta di cui sopra è avanzata per conoscere il prezzo corrisposto per ciascuna mascherina e verificare che il prezzo di costo sia inferiore al prezzo di vendita". Il grillino presenta anche un sollecito alla richiesta di accesso agli atti. Le fatture non sono arrivate. Brunini così a fine dicembre si rivolge al difensore civico regionale.

La risposta del difensore civico regionale e il commento di Brunini

La risposta da parte del difensore civico regionale è arrivata proprio nei giorni scorsi. Il difensore sottolinea che la richiesta di Brunini è finalizzata all'espletamento del mandato e "invita" l'Amministrazione comunale a consegnare i documenti richiesti. Nel frattempo, poco prima della risposta del difensore, a Brunini è stato detto tramite mail che si sarebbe dovuto rivolgere direttamente all'Azienda Speciale Multiservizi perché non si trattava di documenti in possesso del Comune. Brunini sottolinea: "Il difensore civico regionale mi dà ragione nell'andare verso di lui per chiedere delle risposte e invita l'Amministrazione a darmi le risposte. Considerate le risposte che ho avuto sia nel consiglio del 24 novembre sia la mail inviata in merito alla richiesta di accesso agli atti, mi sento di dire che o l'amministrazione trova scusanti per non darmi risposte oppure non ha il controllo della sua partecipata, poiché non ha i dati della farmacia comunale, dati che sarebbero utili anche al Comune stesso". Come reagirà l'Amministrazione? Noi ovviamente siamo pronti a dare spazio sia al Comune sia ai rappresentanti della farmacia, qualora volessero esprimere la loro opinione.


Sara Riboldi

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