Magnago - Antenna 5G vicino alle case. I lavori per l’installazione stanno infatti avvenendo in prossimità di una palazzina e il tema sta facendo discutere il paese. L’accordo sarebbe tra compagnia e proprietà del terreno su cui sorge e il Comune sembrerebbe avere le mani legate. Il paese sembra avere opinioni differenti al riguardo. Una giovane donna chiede un incontro virtuale sul tema. Sulla questione interviene anche la politica.
I lavori per il 5G sono iniziati nei giorni scorsi e già sta iniziando ad aprire un dibattito sul fatto che si trovi vicino a una palazzina. “Sto pensando alla mia salute e a quella della mia famiglia”, scrivono alcuni sui social. E altri: “Gli unici per cui sono preoccupato sono gli addetti ai lavori che sopportano insulti di ogni tipo; se volete vi presto i libri di telecomunicazioni delle superiori, magari vi faranno capire che non siete in pericolo di vita”. Una giovane donna chiede un incontro virtuale: "Sinceramente non so esprimere un parere a riguardo. Sicuramente esteticamente non è il massimo da vedere aprendo la finestra di casa. E sono convinta che il valore immobiliare delle abitazioni verrà penalizzato. Per quanto riguarda la salute invece ci sono pareri discordanti. Mi farebbe molto piacere se l’amministrazione comunale organizzasse degli incontri, anche virtuali, per poter approfondire l’argomento ed eventualmente tranquillizzare noi cittadini".
Sulla questione interviene Emanuele Brunini, consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle e infermiere: “È assolutamente tollerabile qualsiasi tipo di preoccupazione legata alla salute umana; siamo arrivati al punto che qualsiasi piccola variazione ambientale comporta indubbiamente ripercussioni più o meno gravi sulla salute. Purtroppo ci troviamo tutti esposti a una serie di elementi chimici e fisici che scaturiscono varie forme di inquinamento e indubbiamente tra questi esiste in letteratura anche l'inquinamento elettromagnetico. Occorre inoltre prendere in considerazione gli effetti sinergici e la esposizione multifattoriale a basse concentrazioni degli elementi che causano l'inquinamento a più livelli. In merito al 5G, la questione è assai controversa; c'è chi sostiene la sua assoluta necessità, altri che sollevano preoccupazioni in merito alla sua nocività. Indubbiamente la rete 5G prevede l'installazione di numerosissime nuove antenne in prossimità di abitazioni, luoghi di lavoro e di ritrovo, in aggiunta a quelle esistenti del 2G, 3G e 4G. Le più antiche verranno dismesse?”. E ancora: “Isde, l'associazione Italiana Medici per l'ambiente, solleva parecchi dubbi facendo riferimento al principio di precauzione. La stessa cita il rapporto SCHEER (Comitato Scientifico Salute, Ambiente e Rischi Emergenti della UE) di dicembre 2018, pone l’accento sui rischi del 5G: ‘l’espansione della banda larga con radiazioni a RF di lunghezze d’onda ancora più corte desta preoccupazione poiché i rischi per la salute e la sicurezza sono sconosciuti’. Numerosi ricercatori indipendenti hanno presentato due richieste alla Ue (Nyberg e Hardell 2017, Isde International 2018) e una al governo italiano (Isde Italia 2017) per bloccare l’implementazione del 5G, finché non saranno effettuati studi attendibili riguardanti l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente. Le radiofrequenze possono essere dannose per gli organismi viventi anche a livelli di esposizione inferiori ai limiti di legge. Centinaia di studi scientifici per reviewed evidenziano rischio di tumori, danni al DNA, disturbi neurologici, alterazioni cardiache e del sistema riproduttivo, cambiamenti ormonali, elettro sensibilità, deficit di apprendimento e memoria, disturbi del comportamento. Nel 2018 due importanti studi sperimentali (NTP; Ramazzini) hanno correlato l’esposizione alle RF con l’insorgenza di tumori al cuore e al cervello. Da infermiere ho un codice deontologico che rispetto da 17 anni, fondato su principi e valori volti alla tutela della salute pubblica e collettiva. Diritti e doveri di un professionista. Ascolterò sempre le preoccupazioni inerenti alla propria salute e quella dei propri figli”.
Sul dibattito social interviene anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Scampini, che chiarisce la situazione: “Il DL Semplificazioni di luglio 2020 limita le possibilità di intervento dei sindaci: non potranno vietare l'installazione delle antenne 5G se rispettano i piani urbanistici e i limiti di emissione dei campi elettromagnetici. Troppi Comuni hanno ostacolato lo sviluppo della rete. I sindaci non potranno più impedire, per mezzo di ordinanze e altri provvedimenti, che le antenne 5G vengano installate sul loro territorio. La novità fa parte del DL Semplificazioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 luglio, che ha modificato l'articolo 8 della legge 22 del febbraio 2001. In particolare, il nuovo articolo 8 specifica che i comuni possono adottare un regolamento per assicurare ‘il corretto insediamento urbanistico e territoriale’ ma non possono ‘introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia’. Sottolinea il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora: "Stiamo verificando, ma in effetti abbiamo le mani legate. Nel 2020 è riconosciuto come servizio essenziale e il comune non può nulla a parte le verifiche urbanistiche".
Sara Riboldi
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