CUGGIONO - Era nota a Cuggiono per la sua tabaccheria. Dopo 10 anni, l'anno scorso Caterina Barbieri ha dovuto vendere la sua attività. Le spese di gestione, le tasse, la burocrazia e i vari furti l'hanno costretta a chiudere. Ora ci racconta tutte le problematiche che ha vissuto.
"Nel 2019 ho venduto la mia attività. Quasi dieci anni di tabaccheria, dieci anni di lavoro ininterrotto, di giorni belli ma anche brutti, di gioie e di momenti di sconforto". Inizia con queste parole il racconto di Caterina Barbieri, ormai ex tabaccaia a Cuggiono. Parole che lasciano trasparire sia l'attaccamento alla sua professione sia la delusione per aver dovuto chiudere la sua attività. "Anni di lavoro senza feste e con poco riposo e soprattutto pochissime ferie. Credo che in dieci anni forse avrò fatto una settimana all'anno. Detto questo, passiamo a parlare di problemi pratici. Avere un negozio, come nel mio caso una tabaccheria, comporta avere delle spese di gestione: la corrente, il riscaldamento, la connessione Internet, il telefono, i diritti SIAE (se trasmetti musica) l’abbonamento Rai, le insegne pubblicitarie, il commercialista, l’immondizia, la manutenzione del negozio, La vigilanza notturna, l’assicurazione sul negozio e avrò dimenticato sicuramente qualcosa. Ovviamente di tutto questo niente costa poco e hanno un peso sul bilancio finale del negozio". Tutte spese che ricadono sul bilancio e che sicuramente hanno un peso sull'attività. Ma non solo.
Caterina prosegue con la nota dolente per molti commercianti, le tasse. "Ma oltre alle spese di gestione, ci sono anche le tasse: nota dolente. Le tasse... io le ho viste come un macigno, sono state un bel 60 per cento e credo anche qualcosa in più. Ho pagato tasse quando ho comprato l’attività, ho pagato tasse in anticipo, quindi sul lavoro ancora non effettuato, sistema a mio parere ridicolo. E per finire ho pagato tasse quando ho venduto la tabaccheria. E sono cifre da pazzi. Tutti gli sforzi e i sacrifici vanno in fumo per le tasse. Il Governo dovrebbe rivedere la tassazione sui piccoli commercianti, perché ogni volta è un vero e proprio salasso".
E ancora Caterina parla delle difficoltà dovute alla burocrazia. "Visto l’esiguo giro di contanti, avere una banca che funzioni bene è importante. Nella realtà, la banca, oltre ad avere un elevato costo annuale, non garantisce più come qualche anno fa. Per esempio, la mia banca mi ha dato un fido di cassa di 5000 euro, non di più. Direi un po’ poco rispetto al giro di soldi che vengono gestiti nell'attività. Non c’è più un rapporto umanitario con la propria filiale di appoggio; ormai sei un numero e se sgarri anche di poco bloccano i fondi. Inoltre, la burocrazia ti impedisce di lavorare in scioltezza. Per esempio, se si eseguono versamenti superiori a 10000 euro, occorre ogni volta compilare moduli antiriciclaggio. Di conseguenza, occorre fare versamenti piccoli e quindi ogni volta è una perdita di tempo. Vorrei fare un altro esempio di burocrazia assurda. Qualche tempo fa erano in circolazione i tagli di banconote da 500 euro. Se venivano costantemente eseguiti versamenti di pezzi da 500 sul conto corrente, partiva una segnalazione di deposito sospetto alla banca centrale. In breve: io lavoro, il cliente paga con 500 euro, lo verso e la banca lo incassa facendo partire la segnalazione, per poi finire in un’ipotetica ‘lista nera’. Anzi, nel mio caso è stata la banca stessa che mi esortava a non accettare dai miei clienti banconote di questo taglio. È assurdo".
Fra le difficoltà, non mancano i furti: "Altre problematiche riguardano la pericolosità del mestiere. Tutti i giorni siamo a rischio di rapine e di furti. In dieci anni ho subito 5 furti, nonostante avessi la vigilanza notturna e i vari impianti di videosorveglianza. Uno di questi furti è stato invalidante per qualche giorno, perché mi avevano rubato tutto il magazzino delle sigarette oltre ad aver messo sotto sopra l’intero negozio".
Caterina sottolinea come le scelte comunali giochino un ruolo fondamentale. Ora Cuggiono è gestito da un commissario fino alle prossime elezioni comunali, ma prima Caterina ha visto susseguirsi le varie scelte amministrative: "Sarebbe importante considerare anche la parte che svolge il Comune del paese. A volte alcune scelte dell’amministrazione comunale sono state un po’ azzardate, come il parcheggio a pagamento nella nostra zona, a volte scelte azzeccatissime, come la festa dei lumi. Questo per spiegare che se il comune è ben presente e funzionante, funzionerebbe bene anche il commercio in paese. Ma così non è, considerato che a Cuggiono non esiste neanche l’associazione commercianti".
Infine, Caterina fa una considerazione sul tema malattia. "Vorrei aggiungere la questione della nostra presenza in tabaccheria. Io e i miei colleghi dovevamo lavorare sempre, nonostante malattia o impegni personali. Quindi, se l’intenzione è quella di aprire un’attività in proprio, è vietato ammalarsi. Sarebbe utile qualche tutela in più alle partite Iva, per esempio la malattia e la maternità visto e considerato la marea di tasse che paghiamo. Se paghiamo vorremmo qualche tutela e servizio in più!".
Sara Riboldi
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