Castano Primo - Trattata a microfoni spenti la questione riguardante l'esternazione dell'assessore alla Cultura, Luca Fusetti. Alcuni gruppi di minoranza avevano infatti presentato la richiesta di dimissioni e la richiesta di scuse formali all'amministrazione di Busto Arsizio dopo che l'assessore aveva scritto sul verbale di una multa presa a Busto Arsizio: "È da miserabili fare cassa in questo periodo dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese", postando il tutto sui social. Non si può scendere nel particolare di quanto è accaduto in consiglio comunale ma Castano di Centrodestra esprime le sue considerazioni sui social e presenta una proposta di scuse formali destinata all'amministrazione di Busto Arsizio: "Bruttissima pagina di politica cittadina". Annunciata l'idea da parte delle sezioni locali di Forza Italia, Fratelli d'Italia e del loro rappresentante in consiglio, Roberto Colombo, di organizzare una delegazione per incontrare e scusarsi con gli amministratori di Busto Arsizio.
E' il 13 maggio, all'incirca alle 8.30. L'assessore Fusetti sta percorrendo in auto viale Boccaccio, a Busto Arsizio. All'intersezione con via Guinizelli, è fermato dalla Polizia locale che gli contesta un eccesso di velocità. La multa provoca lo sfogo di Fusetti, che, nello spazio del verbale dedicato alle dichiarazioni del trasgressore, dichiara nero su bianco: "È da miserabili fare cassa in questo periodo dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese". Poi l'assessore di Castano Primo posta sui social il verbale di contestazione. Il fatto porta alcuni esponenti dei gruppi di minoranza a chiedere le dimissioni dell'assessore. La mozione è appunto presentata a firma di Alberto Moiraghi, Morena Ferrario, Daniele Rivolta, Silvia Colombo e Roberto Colombo. Nel consiglio viene presentata anche una mozione per le scuse formali all'amministrazione di Busto Arsizio. Nel frattempo il sindaco di Castano Primo manifesta la piena solidarietà al suo assessore.
Franco Gaiara (Forza Italia), Carlo Iannantuono (Fratelli d'Italia) e Roberto Colombo (rappresentante delle due forze politiche in consiglio comunale) presentano una richiesta di scuse formali all'amministrazione di Busto Arsizio. Il testo di richiesta di scuse formali recita: "(...) Gli odierni scriventi considerano quanto accaduto estremamente grave e, al di là delle valutazioni in ordine delle opportunità delle dimissioni del suddetto assessore, reputano che in ogni caso siano dovute delle scuse formali all'Amministrazione del Comune di Busto Arsizio e ai singoli operanti, che loro malgrado, sono stati pubblicamente messi in cattiva luce. Si riteneva che anche il sindaco di Castano Primo dovesse condividere tale pensiero, ma così non è stato, visto che la mozione che prevedeva tale indirizzo non è stata approvata". E ancora: "I firmatari del presente documento tengono a precisare che il suddetto assessore cittadino non li rappresenta e che, se quanto accaduto avesse coinvolto un proprio iscritto, simpatizzante, rappresentante o referente, la stigmatizzazione del comportamento sarebbe avvenuta senza 'se' e senza 'ma'; anche l'eventuale decisione dell'interessato di rassegnare dimissioni non sarebbe stata ostacolata. Le affermazioni dell'assessore sono incivili, inurbane e denotano una personalità che non potrebbe, né dovrebbe, rivestire incarichi istituzionali". E poi la proposta di scuse formali: "Le sezioni locali di Forza Italia e Fratelli d'Italia e il citato consigliere comunale di opposizione, a proprio nome, ma sicuri di rappresentare il pensiero di molti cittadini, propongono scuse formali alla città di Busto Arsizio, al suo Comando di Polizia Locale e ai due agenti per il comportamento tenuto e le affermazioni rilasciate da un assessore della nostra città, (....) biasimando lo stesso e ricusandolo nella propria veste istituzionale".
Il commento a ieri sera, martedì 30 giugno, compare sulla pagina social di Castano di Centrodestra: "Riteniamo che la politica debba sempre dare il buon esempio. Pensavamo che il fatto fosse scontato e che trovasse un giudizio negativo unanime, non già coperture politiche e giustificazioni di basso livello. Ieri sera l'amministrazione ha scritto una bruttissima pagina di politica cittadina: 1) discussione a porte chiuse (non hanno nemmeno avuto il coraggio di rendere pubbliche le proprie idee); 2) difesa dell'indifendibile. La nostra visione della politica è diversa e lo dimostreremo con una delegazione che incontrerà gli amministratori della Città di Busto Arsizio per scusarsi con gli interessati per le indegne affermazioni di un assessore della nostra Città". Le forze politiche locali insomma vogliono andare fino in fondo. L'assessore alla cultura, Luca Fusetti, non rilascia dichiarazioni, sottolineando che l'adunanza segreta ha regole che precedono che non si possano rendere pubblici i contenuti.
Rispettiamo la scelta dell'amministrazione ma un commento questa volta è necessario. Non si può negare che il fatto sia accaduto, reso pubblico dallo stesso assessore. All'inizio, il medesimo assessore aveva spiegato le sue motivazioni e tutto era in perfetta trasparenza. Poi qualcosa è cambiato e l'amministrazione, su questo punto, si è chiusa nel silenzio. Ognuno fa le sue scelte, per carità, condivisibili o meno. In questo caso, però, sarebbe forse stato più rispettoso verso i cittadini che hanno votato, non restare chiusi nel silenzio ma spiegare ed essere chiari e netti, così come Fusetti, in realtà, è sempre stato. Non capiamo i motivi della scelta collettiva di rimanere in silenzio e di trattare la questione a porte chiuse. Tra l'altro, in questo caso, esprimersi avrebbe portato di certo a una maggiore chiarezza dal punto di vista comunicativo verso tutte le persone e la vicenda si sarebbe chiusa prima e più velocemente. In ogni caso, rispettiamo le scelte dell'amministrazione anche se, onestamente, non ce lo aspettavamo.
Sara Riboldi
Sommario: