Busto Garolfo - Parrucchieri ed estetisti a domicilio? La segnalazione viene dai parrucchieri, dalle parrucchiere e dalle estetiste che hanno delle attività a Busto Garolfo, attraverso la portavoce del gruppo, Sara Motta. Se già in condizioni abituali svolgere attività di estetista e parrucchiere a domicilio non è consentito, se non nei casi previsti dall’articolo 6 del regolamento di Regione Lombardia 6/2011, con il Coronavirus diventa rischioso proprio per la rapida diffusione del virus.
Le disposizioni governative sono chiare. Stop almeno fino al 25 marzo di molte attività commerciali, fra le quali appunto parrucchieri ed estetisti. Sarebbe, infatti, impossibile, per parrucchieri/e ed estetiste svolgere la loro attività rispettando la distanza di un metro. Inoltre, non sono oggettivamente servizi di prima necessità. Eppure, sembra che a Busto Garolfo ci siano alcuni che praticano la loro attività a domicilio. Questa èla segnalazione dei parrucchieri, dalle parrucchiere e dalle estetiste che hanno delle attività a Busto Garolfo, attraverso la portavoce Sara Motta, che scrive direttamente sui social: "Parrucchieri/e ed estetiste con le attività site in Busto Garolfo e Olcella, sono venuti a conoscenza che alcuni abusivi del settore si recano a domicilio per prestare servizi, non solo in nero ma contro l’ordinanza emessa dal presidente del consiglio Conte. Vogliamo informare la sindaca Susanna Biondi di questo sciacallaggio irresponsabile e rischioso per la salute e l’incolumità della comunità". E ancora: "Essendo noi a conoscenza di nomi e cognomi, faremo del nostro meglio unendo le nostre forze per fermare queste attività illecite formalizzando denunce alle autorità competenti". Aggiunge Sara: "Noi ci siamo mosse per fare questo post sul gruppo Facebook. Ma la questione non sarà finita qua. Tanti di noi hanno chiesto un incontro con la sindaca appena termina tutto il problema relativo al coronavirus". Post letto anche dal sindaco di Busto Garolfo, Susanna Biondi, che ha invitato a esporre denuncia alle autorità competenti.
Se effettivamente ci fossero parrucchieri/e ed estetiste che svolgono la loro attività a domicilio di questo periodo, l'appello è di fermarsi subito per evitare potenziali contagi. Così commenta Sonia Granziera, estetista e microdermopigmentista: "Purtroppo la gente non ha ancora capito la gravità della cosa. Mi rendo conto benissimo che non abbiamo tutela (economicamente) e in questo momento abbiamo solo spese senza nessuna entrata ma è un momento delicato. Bisogna stare a casa propria! Io personalmente li sanzionerei. Non nascondo che se dovessi incappare in inserzioni di quel genere probabilmente farei denuncia". Sonia fa anche un riferimento alle misure igieniche: "Per quanto riguarda l'attività di estetista, le misure igienico sanitarie classiche riguardano l'igienizzazione delle cabine o postazioni di lavoro, cosa che non è possibile avere andando a domicilio e delle attrezzature, che devono essere sterilizzate. Ma il problema grosso ora, sia per quanto riguarda l'attività di estetista sia relativamente all'attività di parrucchieri, è il contatto con la gente. Non è possibile svolgere questi lavori a un metro di distanza. Si devono fermare!".
Il problema è nazionale. Anche la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della piccola e media impresa (CNA) ha giorni fa specificato in una nota stampa che "Centri estetici, parrucchieri e barbieri non potranno continuare la propria attività, nemmeno su prenotazione. Infatti, anche le attività inerenti i servizi alla persona sono sospese fino al 25 marzo 2020. È quindi il caso di ricordare ai consumatori i pericoli in cui si può incorrere nel rivolgersi a operatori irregolari ovvero a centri non autorizzati, i quali sfuggono ad una qualsiasi forma di vigilanza e controllo".
Sara Riboldi
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