Un 25 aprile differente dal solito quello di Buscate, come tutte le altre celebrazioni sul territorio. La mancanza delle persone resterà nella memoria di tutti. Tuttavia, la celebrazione è stata partecipata con il cuore da tutti, maggioranza e opposizione. Non sono però mancate le polemiche. A dare il 'la' è stato Guglielmo Gaviani, che si è espresso in modo netto sul volantino dell'amministrazione comunale che annunciava le celebrazioni.
"Ogni anno si pubblica il manifesto e non si capisce da cosa è avvenuta la Liberazione", sottolinea Gaviani. Il manifesto in questione portava la dicitura "Ricorda le vittime di tutte le guerre e il sacrificio dei caduti per la difesa della libertà e della democrazia contro ogni dittatura". Del resto già Ignazio La Russa aveva proposto di dedicare il 25 aprile al ricordo dei caduti di tutte le guerre, inclusi quelli del Coronavirus, accendendo la discussione politica. Per ritornare a Buscate, Gaviani proprio non ci sta: "Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal nazi-fascismo, giorno scelto da Alcide De Gasperi" e sancita dalla legge n. 260 del maggio 1949, che disponeva le date delle ricorrenze festive. Continua Gaviani: "La storia d'Italia è fatta di eventi che hanno il loro valore in sé, non sono date a caso. La pacificazione parte dal riconoscimento che la nostra Repubblica nasce dal 25 aprile 1945. Non voglio fare polemiche, ma chiedo al mio sindaco che lo riconosca".
Risponde a tono il sindaco, Fabio Merlotti: "Polemica stucchevole. Intanto, preciso che il manifesto è stato preparato dagli uffici e credo sia lo stesso almeno dal precedente sindaco, attualizzato solo nelle date e nel programma. Detto questo, aggiungo una questione di significato. Il 25 aprile è una festa Nazionale, che unisce e non che divide. Ognuno dovrebbe concentrarsi sui valori che derivano da questa festa e non riaprire ferite di divisione. Da quei fatti bisogna uscirne con una piattaforma valoriale condivisa, valori universali di libertà. Chi riapre divisioni a priori che non hanno senso di esistere, intellettualmente si squalifica da solo. Abbiamo esempi di totalitarismi colorati differentemente che hanno avuto schemi simili: bavaglio alle persone, costrizioni fisiche, violenza. Non ha senso tirar fuori divisioni piuttosto che trovare valori comuni che si oppongono a tutti i totalitarismi, valori con i quali costruire il futuro. La libertà è fondamentale e va tutelata".
Proprio sulla libertà Merlotti ha incentrato il discorso durante le celebrazioni: "Libertà è una di quelle cose che si apprezza veramente quando si comincia a perdere; si apprezza il cosa significhi non averla. Un dono cosi grande è necessario che sia valorizzato, ricordando il prezzo al quale è stato pagato e proprio perché è costato così tanto e avvertiamo, anche se in briciole, che cosa significhi non avere la libertà o averla ridotta dobbiamo apprezzarla ancora di più e viverla con responsabilità, responsabilità di esercitarla anche donando in parte se stessi per qualcosa che vada oltre se stessi".
Intanto, 'Buscate possibile' sulla pagina social ha pubblicato un video in cui alcune persone hanno cantato 'Bella ciao', noto canto popolare nato dopo la Liberazione. Scrivono: "Questo 25 aprile non è e non può essere come gli altri. Non possiamo essere in piazza e i nostri cuori e i nostri pensieri sono con chi sta lottando, con chi sta soffrendo, con chi ha perso qualcuno, con chi ogni giorno lavora per noi senza risparmiarsi e mettendo letteralmente in gioco la propria vita. Oggi più che mai è il giorno in cui dobbiamo ricordare che i valori della nostra comunità e lo spirito antifascista della nostra costituzione li dobbiamo al sacrificio di donne e uomini, di partigiane e partigiani che hanno lottato per la nostra libertà". Anche 'Insieme per Buscate, il bene di tutti' ha festeggiato la Liberazione, pubblicando sulla sua pagina social un lungo commento di cui ne riportiamo una parte: "Oggi si celebra la giornata nazionale della Liberazione, al termine della seconda Guerra Mondiale, 25 aprile 1945, liberazione dall'oppressione e dalle ingiustizie di chi voleva vincere sui popoli, liberazione da chi incoscientemente ha trascinato il mondo in un sanguinoso conflitto, durante il quale si è dovuto combattere fratello contro fratello! Ci avevano detto che si doveva fare, anche quella volta! E tutti avevano ubbidito! Anche le vite di allora erano state sospese, fedeli al rispetto delle Istituzioni per amore della Nazione! Dalle ceneri di quella doverosa ubbidienza è ricominciata la vita di ogni giorno! Grazie al senso del dovere dei nostri nonni, dei nostri padri e dei nostri morti noi abbiamo avuto questo meraviglioso mondo! Oggi, 25 aprile 2020 in nome della nostra ubbidienza, per il senso del dovere che stiamo dimostrando in questa "nuova Guerra mondiale" che ci ha sorpreso, inermi e indifesi, e ci ha tolto la nostra quotidianità, nel rispetto doveroso verso tutti coloro che sono morti e come per i dispersi di tutte le Guerre, non abbiamo potuto nemmeno accompagnare nell’ultimo istante, chiediamo a gran voce, alle Istituzioni, da quella più vicina a noi, a quella più lontana, di aiutarci, di aiutare ogni persona, ogni italiano, ogni buscatese e chiediamo, soprattutto, di non dimenticare nessuno! Perché dalle ceneri di questa doverosa ubbidienza la vita di ogni giorno possa ricominciare!".
Sara Riboldi
Sommario: