Come parlare dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

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Cosa sono i DSA? E come i giornalisti possono parlarne? A offrire una mini guida è l’Associazione Italiana Dislessia (AID), un’associazione di promozione sociale nazionale che si occupa dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Oggi l’AID ha 95 sezioni dislocate sul territorio italiano e 18.678 soci (al 31 dicembre 2017). Dal 2004 AID è ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la formazione dei docenti.

I DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro sviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere, calcolare in modo corretto. Si dividono in quattro categorie:

. Dislessia: è il disturbo specifico della lettura, che presenta una difficoltà a decodificare il testo.

. Disortografia: è il disturbo specifico della scrittura. Si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e fonografica.

. Disgrafia: è il disturbo specifico della grafia che si presenta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura.

. Discalculia: è il disturbo specifico dell’abilità di calcolo. Si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

Questi disturbi non sono causati da un deficit di intelligenza e neppure da problemi ambientali o psicologici. Semplicemente, dipendono dalle differenti modalità di funzionamento delle reti neurali coinvolte.  Non sono malattie.

Le espressioni da evitare e quelle giuste

Diventa fondamentale – quando si parla di DSA – utilizzare termini ben precisi ed evitarne altre. Anche qui l’AID è chiara. Sono da evitare termini come ‘patologia’, ‘sindrome’ e ‘malattia’. Al loro posto vanno utilizzati espressioni come ‘Disturbo specifico dell’apprendimento’, ‘neuro diversità’, ‘caratteristica’ o i termini specifici (dislessia, disortografia etc). Evitare anche espressioni come ‘Persone affette da dislessia’, ‘persone che soffrono di dislessia’. Al loro posto bisogna utilizzare ‘Persone (studenti, ragazzi, bambini) con DSA’, ‘Persone dislessiche’ etc. Assolutamente da evitare espressioni come ‘Guarire dalla dislessia’, ‘Terapia per la dislessia’. I DSA non sono malattie e non sono patologie. Il termine più corretto è ‘Trattamento o percorso abilitativo’.  Insomma, quando si parla o si scrive bisogna prestare attenzione a utilizzare i termini corretti. E in questo noi giornalisti abbiamo una grossa responsabilità.


Sara Riboldi

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