Psicologia. Sesso reale o virtuale?

A cura di Barbara Repossini, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa


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Il titolo parte con una domanda un po’ provocatoria, alla quale molti lettori risponderanno senza quasi nemmeno pensarci. Al giorno d’oggi non è dato per scontato che la risposta sia necessariamente quella del “reale”. Sempre di più, infatti, il sesso virtuale prende il sopravvento per mille diversi motivi; sempre di più le persone faticano a relazionarsi e si creano un rifugio comodo e più accessibile nell'erotismo sul web o in chat.

Quando il sesso virtuale diventa una patologia

Solitudine, paure, ansie e insicurezze sono alla base di scambi virtuali in cui gli attori possono impersonificare chiunque essi vogliano. In questo modo ci si sente più forti e performanti, si soddisfano fantasie di cui ci si vergogna e non si deve rendere conto a nessuno di ciò che accade. La dipendenza dal sesso virtuale è una delle problematiche emergenti negli ultimi anni tanto da dover attivare dei veri e propri servizi di sostegno che possano aiutare a gestire e uscire da questa malattia chiamata “cybersex addiction”. La vita sessuale ha molteplici sfaccettature, ma diventa patologica quando interferisce con la normale vita quotidiana, quando gli impulsi prendono il sopravvento senza riuscire più a controllarli, quando si utilizzano strumenti che, piano piano, diventano autodistruttivi per la persona, così da rendere qualcosa che dovrebbe essere condiviso, positivo e soddisfacente un’ossessione in cui prevalgono vissuti negativi e incontrollabili. 

Le conseguenze sulla vita di coppia

Al contrario del sesso reale, quello virtuale non prevede alcun contatto fisico né coinvolgimento affettivo; per molti non è considerato un tradimento reale, per altri invece lo è. La maggior parte delle persone che interagisce sul web sessualmente non si sente “traditore o traditrice” ma il solo fatto che tutto avvenga  di nascosto ci dice quanto la persona sia consapevole dell’effetto e delle conseguenze che potrebbe avere sulla vita di coppia la scoperta da parte del partner di questa attività intima che lo esclude. Tra gli abitudinari del sesso on line si riscontra spesso un graduale calo del desiderio  nei confronti de partner e del sesso reale perché le fantasie, le trasgressioni e le parti più oscure possono emergere senza fatica ma soprattutto senza la paura di essere giudicati. 

Uomini e donne, le differenze di approccio nella vita sessuale

In percentuale sono molti più uomini, di età compresa tra i 35 e i 55 anni; si stima che più del 60% sia sposato. A differenza degli uomini le donne preferiscono le chat, da cui si parte con messaggini e foto per spingersi magari un po’ oltre. In queste ultime, però, più raramente si riscontra una vera e propria dipendenza dal “porno”; di solito sono storie che possono coinvolgere sul piano sessuale e affettivo ma in cui si insatura, spesso, una relazione con chi c’è dall'altro capo del telefono. 

Il sesso virtuale e le sue problematiche

Tutto ciò, però, rischia di far perdere il contatto con la sessualità reale e, sempre di più, è causa di problematiche della sfera sessuale quali: disturbi dell’erezione, del desiderio e dell’eiaculazione per gli uomini; disturbi affettivi, del desiderio e anorgasmia per le donne. Come ogni altra dipendenza, anche questa, si impadronisce dell’individuo con gravi conseguenze sulla vita personale, affettiva, sociale e lavorativa. Cercare di riconoscere il prima possibile i comportamenti disfunzionali è molto importante per agire in maniera tempestiva ed efficace, non si deve avere paura né vergogna di chiedere aiuto perché siamo tutti esseri umani passibili di errori e di difficoltà.

Barbara Repossini

www.barbararepossinipsicologa.com

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