Psicologia. Quando l'orco si traveste da agnello

A cura di Barbara Repossini, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa


cavalluccio

No, non è il titolo di una favola come potrebbe sembrare. E’ un argomento difficile e spinoso da trattare che suscita in tutti noi molteplici e, quasi sempre, spaventose reazioni perché il termine 'pedofilia' evoca reazioni di rabbia, disgusto e raccapriccio. Cercheremo, in questo articolo, di capire meglio la personalità del pedofilo e quali sono le categorie più a rischio per età e sesso ma anche di capire meglio la legge e soprattutto il funzionamento di questa perversione.

Identikit del pedofilo

Non voglio immergermi in questioni storiche di cui ci sarebbe tanto da dire ma voglio immergermi nell'odierno per aiutare chi, non essendo del mestiere, si pone un’infinità di domande. Iniziamo col dire che non esiste razza, età, ceto sociale; il pedofilo può nascondersi dietro chiunque e, spesso, si cela proprio dietro a comportamenti di totale dedizione e complicità con l’infanzia; non a caso, molte volte, è una persona che ha un incarico sociale ed educativo a cui i bambini danno fiducia e si affidano nello sport, nell'istruzione e nel gioco. Questi ruoli rendono la persona in grado di entrare in contatto con centinaia di bambini, sviluppano una grandissima capacità di cogliere quei fanciulli che sono più fragili e che, a differenza di altri, sanno che non saranno in grado di chiedere aiuto. Il pedofilo struttura una forte amicizia con il bambino e, di conseguenza, un grande rapporto di amicizia; in questo tempo c’è una grande valutazione del piccolo e del potenziale rischio che corre spingendosi oltre. Si attiva poi una fase in cui questa relazione diventa esclusiva, facendo sentire il bambino importante e amato più di tutti gli altri; una volta conquistata tutta la sua fiducia il pedofilo agisce sessualmente i suoi impulsi. E’ una persona attratta da soggetti che non hanno ancora raggiunto la maturazione sessuale e per i quali provano impulsi incontrollabili e che si susseguono in maniera ossessiva occupando la maggior parte del tempo e dei pensieri in modo compulsivo.

La reazione dei bimbi

Molti si chiedono il motivo per cui i bambini non parlano, non raccontano, non denunciano… I bambini vengono manipolati e portati in una spirale di paura e vergogna in cui vengono minacciati; spesso ci possono essere comportamenti ambivalenti da parte del bambino che, disorientato, si convince che quella sia una forma d’amore da parte di una persona di cui lui ha piena e totale fiducia. Tutto questo dà vita a una grande confusione e profonda sofferenza per ciò che accade e per l’impossibilità di tirarsene fuori. I bambini sono sempre vittime, i bambini si fidano e si affidano, i bambini si avvicinano a un agnello che si tramuta in orco.

Cos'è la pedofilia

La pedofilia è una perversione, cioè un atteggiamento deviato e distorto rispetto al senso comune; chiaramente ogni società e cultura ha i suoi propri canoni comportamentali. In ambito psichiatrico, questo atteggiamento, viene definita con il termine PARAFILIA, connotata da pulsioni erotiche o fantasie sessuali intense e ricorrenti e che implicano situazioni specifiche nei confronti di persone adulte o minori, non consenzienti, in cui ci sia la componente dell’umiliazione e della sofferenza. Sono tante e diversificate le categorie delle parafilie e il mondo delle perversioni è incredibilmente vasto. Purtroppo dalle perversioni difficilmente si guarisce, sono impulsi appartenenti alla persona da sempre e che si strutturano in modo granitico. Gli interventi a oggi non hanno dato risultati particolarmente positivi, ivi compresa la castrazione chimica messa in atto da alcuni paesi.

Un trauma incancellabile

Il trauma psicologico subito nell'infanzia è uno dei fattori di rischio più grandi per lo sviluppo di disturbi psicologici, perché le ferite che si producono rimangono indelebili per tutta la vita. Ciò dipende molto anche dalla tipologia di abuso. Con questo non si vogliono sminuire traumi considerati 'minori' ma puntualizzare che ci sono diversi tipi di abuso e, di conseguenza, diverse evoluzioni. Risulta importante il tipo di abuso e la sua durata, l’età e le risorse del bambino, nonché l’identità dell’abusante. Tengo a precisare che, pur essendo queste variabili molto importanti, si parla comunque di bambini e di lesione dell’intimità dei piccoli in qualsiasi forma avvenga. Le aree che potrebbero essere compromesse durante lo sviluppo sono quelle dell’autostima, dello sviluppo sessuale e della capacità relazionale. Tra le patologie più frequentemente riscontrate ci sono la depressione, il disturbo borderline di personalità e di disturbi alimentari e legati a dipendenze. La psicoterapia rimane lo strumento di elezione per aiutare queste persone ad elaborare il trauma. Comunque e come se ne parli l’abuso sui minori evoca davvero vissuti ed emozioni faticosi e contrastanti, il numero delle denunce è ancora basso e si stima che ci sia, purtroppo, un modo sommerso dietro a questo argomento che dobbiamo tutti contrastare e a cui dobbiamo stare attenti soprattutto per i nostri figli ma che dobbiamo estendere a tutta l’infanzia che ci circonda.

Barbara Repossini

www.barbararepossinipsicologa.com

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