Psicologia. Ansia e attacchi di panico... aiuto!

A cura di Barbara Repossini, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa


panic

Come fare a capire quando si tratta di ansia o di panico? L’ansia è una condizione presente molto spesso nella vita quotidiana e le sue cause possono derivare da tanti motivi tra cui la fretta, il carattere, i conflitti interiori e tanto altro; è una condizione che non pregiudica il nostro vivere di tutti i giorni e, paradossalmente, spesso può anche essere di aiuto nelle situazioni in cui ci dobbiamo attivare perché è successo qualcosa: l’ansia c’è ma funge da motore. Quando, però, l’ansia diventa patologica e ci impedisce di vivere la nostra vita serenamente allora bisogna chiedere aiuto, soprattutto se diventa ingestibile, ci limita e sfocia in quelli che vengono definiti attacchi di panico.

I sintomi degli attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono caratterizzati, in maniera soggettiva, da diversi sintomi. Ognuno di noi può reagire in maniera assolutamente diversa ma i principali sono: tremori, senso di oppressione e dolore al petto che spesso viene scambiato per un principio di infarto e si ricorre al pronto soccorso, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione, tachicardia, sensazione di avere il respiro corto, formicolii, paura di impazzire e perdere il controllo, calore o brividi di freddo, paura di stare per morire. L'angoscia è talmente forte che, dopo il primo episodio, la persona rischia di entrare in un circolo vizioso di ansia anticipatoria per paura che possa riaccadere. Chi lo ha vissuto racconta di una sensazione di morte imminente che stravolge la vita per la mancanza di controllo legata all'episodio e alla incapacità di prevederlo. Questa condizione potrebbe avere conseguenze depressive perchè la persona tende a mettere in atto comportamenti preventivi nel non uscire più di casa e non fare nulla che potrebbe provocarlo. Tutto questo rischia di portare a isolamento e profonda insicurezza.

Le cause

Non si può definire con esattezza quali siano le cause che scatenano l’ansia e gli attacchi di panico, perché ogni individuo è unico e vive le situazioni in maniera diversa; le cause psicologiche principali potrebbero essere ricondotte a una risposta individuale ad agenti stressanti che ci circondano: un lutto, una relazione finita, un incidente… e molto altro ancora. In questo caso quella  parte di ansia che, normalmente, connota la nostra vita diventa paura ingestibile e una inadeguata risposta agli eventi da cui veniamo sopraffatti e ci travolgono senza che noi possiamo averne controllo.

Terapia: che fare?

Prima di tutto bisogna rendersi consapevoli che l’ansia e gli attacchi di panico non sono un nostro fallimento ma un “allarme” che il nostro corpo ci invia per dirci che dobbiamo fermarci e che dobbiamo capire le cause all’interno del nostro sistema di vita, perché qualcosa non funziona nella maniera adeguata. Il sostegno di uno psicologo attraverso un percorso di psicoterapia è la strada più funzionale per andare all’origine del malessere e comprenderne il motivo. La terapia individuale o di gruppo diventa un valido sostegno per trovare anche delle strategie di fronteggiamento che possono aiutare a riconoscere, contenere e superare l’ansia e il panico. Alla psicoterapia, nei casi più gravi, bisogna associare anche un supporto farmacologico che gestisce la figura dello psichiatra e che, in base all’entità del disagio, prescriverà ansiolitici o antidepressivi, farmaci volti a ridurre e tenere a bada ansia, attacchi di panico e depressione. Il solo sostegno farmacologico sortisce effetti immediati ma non duraturi se non si scava per capire l’origine del malessere. Non sentitevi deboli, inadeguati o falliti. Siamo tutti esseri umani e come tali abbiamo paure e difficoltà; la vera forza sta nel chiedere aiuto e non nell’affrontare l’attacco di panico da soli.

Barbara Repossini

www.barbararepossinipsicologa.com

Contatta Barbara

Condividi questo articolo su: