Aggressioni ai docenti: l'intervento del sindacato

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Violenze a danno dei docenti, la FLC CGIL interviene sulla questione. Sono tanti i casi di cronaca che hanno portato alla luce aggressioni ai docenti da parte di studenti o genitori. È il caso ora di “ripensare le basi pedagogiche e sociali della nostra scuola”.

Ripensare il modello scolastico

A dirlo è il sindacato in una nota pubblicata direttamente sul sito. “Gli episodi di aggressività e violenza da parte di genitori e studenti verso docenti sono decisamente da stigmatizzare– scrive il sindacato - “Dobbiamo però evitare che il problema sia risolto sbrigativamente attraverso la delegittimazione di questa o quella parte in gioco, bollando lo studente come un delinquente o il docente come un incapace. Le ragioni di tali dinamiche si possono comprendere e superare costruttivamente solo attraverso una stretta alleanza tra i diversi attori che operano all’interno della comunità educante”. Un’alleanza che potrebbe davvero portare a una soluzione. Bisogna insomma ripensare al modello scolastico, recuperando quel senso di comunità e di dialogo che porti a una sinergia tra tutti gli attori del sistema scuola, famiglie incluse.

Sostegno concreto ai docenti coinvolti

“Per questo la FLC CGIL intende lanciare un’apposita iniziativa per chiamare a discutere su questi fatti pedagogisti, psicologi, docenti, genitori, studenti, affinché si faccia il punto sulla questione". Un punto che vada a indagare quali siano le cause di queste aggressioni di cui hanno parlato i fatti di cronaca che hanno visto responsabili non solo gli alunni ma spesso anche genitori. Genitori che hanno probabilmente perso di vista il loro ruolo, fondamentale per una crescita armoniosa di un adolescente nella società. Bisogna dunque dare "sostegno concreto" ai docenti coinvolti, anche sul piano giudiziario.  "Una questione pedagogica di fondo, innanzitutto, si impone: la scuola deve essere un luogo protetto (non separato) da cui il senso comune, oggi dominante, va tenuto lontano. E per senso comune intendiamo quell’idea per cui la scuola deve adeguarsi all’egemonia del produttivismo e della realizzazione immediata a ogni costo, che sia funzionale alla produzione e al consumo". Basti pensare, per esempio, all'alternanza scuola lavoro "che vede nello studente un soggetto da avviare precocemente al lavoro". Alternanza che per funzionare nel modo più efficace possibile merita di essere oggetto di approfondita riflessione.

La scuola come agenzia di istruzione

“La scuola deve riprendersi il suo ruolo di primaria agenzia di istruzione", scrive il sindacato. Deve dunque guidare i suoi studenti alla "pienezza della cultura", intesa come capacità di svolgere il compito sociale con competenza. Il sindacato ha le idee chiare su cosa sia necessario per fare questo: "investimenti in ogni settore del percorso scolastico, stabilità di organico, stipendi europei, generalizzazione della scuola dell’infanzia, tempo pieno e prolungato, obbligo a 18 anni, manutenzione e ammodernamento degli edifici scolastici”.  Le intenzioni del sindacato sono nette: “Continueremo a stare dalla parte della scuola statale e del suo personale (dirigente, docente e ATA) fino a che non si ripristinerà, al più alto livello possibile, il patto educativo messo in discussione da politiche sbagliate e da comportamenti genitoriali che talora mostrano di aver abdicato alla propria funzione educativa. Continueremo a restare a fianco degli insegnanti per tutelarli, costituendoci parte civile ogni volta che ciò si renderà necessario, nella convinzione che stigmatizzare i casi di violenza con posizioni chiare e trasparenti serva a ridare senso e autorevolezza alla scuola”. La questione, insomma, è più che mai aperta e attuale. Il nuovo Governo ha già dichiarato di voler apportare degli interventi migliorativi all'Alternanza scuola lavoro. Sicuramente non passeranno inosservate neppure le aggressioni ai docenti. Il patto educativo tra famiglia e scuola è fondamentale per fare in modo che gli studenti di oggi diventino i veri protagonisti del domani.


Sara Riboldi

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