Vanzaghello - Intervista a Teresa Vitali

Teresa Vitali

Vanzaghello – Tutti in paese se la ricordano come una persona battagliera nel campo della politica, in grado di esprimere le sue argomentazioni in modo preciso, dettagliato e documentato. Lei è Teresa Vitali: è stata attiva nella politica del piccolo paesino di Vanzaghello per ben dieci anni, dal 2004 al 2014, divenendo consigliere di minoranza sotto le due amministrazioni Gualdoni. La Vitali a nostro avviso rappresenta l’esempio di una buona politica. Indipendentemente dal colore, la Vitali ha sempre portato nei consigli comunali di Vanzaghello temi ben argomentati e documentati con un tono rispettoso ed educato nei confronti di tutti. E questo è sicuramente un segno di valore. Abbiamo deciso di darle spazio, per capire come lei percepisce il clima politico di Vanzaghello, a pochi mesi dalle elezioni.

Teresa, non le manca la politica?

“Avendo respirato politica fin da piccola, non posso negare che un po’ mi manchi: mi manca l’approfondimento di certe tematiche legate al mio paese e, soprattutto, un sano confronto politico. Non mi manca invece l’atmosfera tesa e spesso stressante che circonda l’azione politica di chi fa l’opposizione. Dopo l’abbandono della politica attiva, mi sono ritrovata ad apprezzare la solitudine e il silenzio che ho riscoperto nelle mie lunghe e frequenti passeggiate lungo il Ticino, nella meravigliosa Via Gaggio e, quando posso, nella amata Valle d’Aosta. Mi sono dedicata ancora di più alla cucina e ho perfezionato la mia predisposizione alla pasticceria. Da 14 anni sono impegnata in un’associazione di volontariato del territorio che comporta una discreta mole di lavoro e che mi dà grande soddisfazione. Anche questo è un modo di confrontarsi col prossimo, in un certo senso più impegnativo e profondo, avendo a che fare con la sofferenza, la malattia e il disagio”.

Di cosa, secondo lei, c’è bisogno nella politica di Vanzaghello?

“Rispetto alla politica vanzaghellese, a quello che funziona, a quello che cambierei o a cosa proporrei, mi sento di dire che dopo 15 anni forse è arrivata l’ora di cambiare qualcosa, di scoprire nuove professionalità che si mettano al servizio del paese, di scovare qualche cittadino che possa fare la differenza e che finora non ha avuto modo di emergere o il coraggio di mettersi in gioco. È vero che a Vanzaghello, come in tanti altri paesi, la politica non suscita più molto interesse e passione: troppe responsabilità, impegni gravosi, critiche continue, cittadini sempre insoddisfatti. La situazione generale non aiuta, il disagio aumenta e i problemi si moltiplicano. Amministrare oggi è un vero e proprio atto di coraggio”.

Come percepisce l’attuale maggioranza e minoranza?

Trovo che l’attuale maggioranza abbia retto bene in questi anni poiché molto coesa anche di fronte alle scelte politiche e amministrative più difficili. Per quanto riguarda la minoranza bisogna riconoscere che sin dall’inizio ha avuto tante difficoltà: le due persone con grande esperienza amministrativa e politica che avrebbero dovuto supportare il gruppo si sono dimesse per problemi personali, lasciando un vuoto di esperienza difficile da colmare. Credo sia difficile riprendere in mano ora la situazione, considerando la vicina scadenza del mandato e l’avere perso ormai quella spinta propulsiva che aveva dato vita a questo gruppo.

Cosa si sentirebbe di dire ai membri di maggioranza e opposizione?

La politica, insieme a qualche dispiacere, mi ha dato anche tante soddisfazioni, mi ha permesso di conoscere persone che sono diventate gli amici più cari e leali e mi ha regalato la stima di tante persone. Ancora oggi sono tanti i cittadini che mi fermano per strada e mi chiedono informazioni pensando che io sia ancora un consigliere comunale o altri che dicono di avere nostalgia delle mie battaglie politiche e mi invitano a ripresentarmi. Come avevo scritto tempo fa, sto alla finestra a vedere che succede e ad assistere a un cambiamento, se ci sarà e se i miei concittadini saranno pronti per favorirlo. Per ora mi limito a un grosso “In bocca al lupo” e al migliore augurio di buon lavoro alle parti in causa.


Sara Riboldi

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