Vanzaghello - Parrocchia, il Consiglio pastorale parrocchiale - dopo la polemica scoppiata anche a livello nazionale sulll'informatore parrocchiale - scrive una lettera a favore di don Armando. Qualsiasi gruppo parrocchiale può sottoscriverlo. Il paese, intanto, è diviso tra due schieramenti opposti: chi sostiene il parroco e chi invece condanna in modo fermo le sue idee.
Ho taciuto a lungo sulla questione di don Armando. Non per ritrosia ma perché volevo stare semplicemente stare a vedere cosa sarebbe accaduto dopo i numerosi servizi nazionali sulla vicenda. Non starò qui a ripercorrere la vicenda: ormai è nota, così come lo sono le idee del parroco. Quando ancora Vanzaghello non era molto seguito dalle testate giornalistiche, ero andata - in qualità di giornalista - dal prete perché volevo capire la sua posizione verso un argomento delicato come quello dell'omosessualità. L'articolo che ne è venuto fuori è stato un pezzo decisamente forte, dove il parroco sosteneva che i gay fossero persone malate e che dall'omosessualità si potesse guarire. Il tutto argomentato. Ora è evidente che la posizione del parroco è la stessa di una chiesa 'vecchia', portatrice di un messaggio assolutamente non in linea con la diffusione dei diritti civili. Il clamore che a suo tempo aveva suscitato quell'intervista è stato ampio e netto. Da lì, i riflettori sul parroco di Vanzaghello si sono accesi. L'informatore parrocchiale ogni settimana diffonde idee nette, eccessive. Fa traboccare il vaso l'uscita dell'informatore parrocchiale del 12 gennaio, pieno di esternazioni a varie firme gravi ed eccessive su varie tematiche. Primo articolo: “Cosa lega Lenin, le sardine, Greta, Hitler e la UE”. Secondo articolo: “Dieci cose da non fare di fronte alle balle ecoterroristiche”. Terzo articolo: “Care donne, avete in casa un maschio bianco, eterosessuale, eccetera? Dategli un bacio”. Affermazioni forti, che suscitano l’indignazione di Selvaggia Lucarelli e del segretario provinciale Pd, Silvia Roggiani. Ma al di là delle posizioni del parroco, che non condivido, quello che mi ha colpito è la spaccatura del paese, tra sotenitori e accusatori.
Sono tanti i parrocchiani che difendono l'operato del parroco. In molti pensano che il clamore sia una sorta di mossa affinché il parroco lasci l'incarico in paese. In un articolo pubblicato su 'Tempi' e ormai ampiamente diffuso, si dà l'immagine di un prete comprensivo e pronto ad ascoltare, oltre che sottolineare le varie iniziative del parroco in oratorio, in genere coinvolgenti per gli stessi ragazzi. In molti, insomma, vedono il clamore suscitato dall'informatore parrocchiale come un "linciaggio morale". Nella lettera che le persone possono sottoscrivere, si esprime la "vicinanza e riconoscenza", dopo "attacchi mediatici creati ad arte per screditarlo come persona". Anche in questo caso si fa riferimento all'intensa attività negli oratori portata avanti dal parroco.
Dall'altro lato, ci sono invece le persone che ne prendono le distanze in tutto. Qualcuno sottolinea l'eccessività delle posizioni e il fatto che non tutti - soprattutto i bambini - abbiano la possibilità di comprendere e formarsi un giudizio critico su determinati argomenti. Cosa in realtà questa reale. Non a caso i bimbi non hanno la capacità di agire giuridicamente prima dei 18 anni. In molti condannano fermamente le posizioni del prete. Qualcuno, dopo il servizio andato in onda su 'Striscia la notizia' ritiene che la chiesa debba prendere provvediemnti e 'licenziare' certi parroci che offrirebbero una brutta immagine della chiesa stessa. Altri sottolineano la gravità delle affermazioni riportate. Qualcun altro ironizza: "Credete anche alle streghe". Insomma, un polo oppposto.
E la politica? Da una parte 'Insieme per Vanzaghello' pubblica un post dove prende le distanze dai contenuti pubblicati sull'informatore: "Probabilmente la preoccupazione di molti cittadini e gruppi sono proprio la gravità di talune affermazioni e il fatto che tali esternazioni trovino spazio su un informatore parrocchiale. Riteniamo sia il compito della politica cogliere e contrastare ideologie che portano a fenomeni di intolleranza, stravolgimento della realtà e offesa a uomini e istituzioni, da qualunque parte vengano. Non si provi a buttarla semplicemente sul piano dello scontro politico tra schieramenti, qui si parla di rispetto delle persone e della realtà, soprattutto nel ruolo e nelle prerogative di un amministratore pubblico che rappresenta tutti i cittadini e non singole fazioni".Dall'altra parte sulla pagina Facebook della maggioranza, la posizione presa è invece più generale: "In qualità di Amministratori vogliamo rimarcare che a Vanzaghello si vive nella massima serenità e tranquillità, non si sono mai verificati episodi di violenza, razzismo e discriminazione. Nella vita locale vige la massima libertà di parola, idea e opinione, così come sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Ribadiamo che sarà sempre nostro impegno garantire questi diritti nel rispetto della dignità personale di ognuno".
Al di là delle posizioni, sulle quali ci sarebbe da aprire un altro capitolo, ciò che colpisce è il fatto di vedere il paese diviso tra sostenitori del parroco e non. Ovvio? A mio avviso no. I temi sono importanti e delicati, coinvolgono le persone e i diritti umani. Non sarebbe forse più opportuno affrontarli in una discussione pubblica, con le necessarie argomentazioni e in modo che non si leda il rispetto per le persone? Qualcuno chiede un dibattito pubblico. Forse sarebbe una bella opportunità per affrontare come si deve argomenti importanti, senza che siano lasciati alle sole parole dell'una o dell'altra parte.
Sara Riboldi
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