Il noto coro gospel dei Joyful Singers ha donato a Rete55 una emozionante interpretazione di 'At the river', di Robert Lowry. Una canzone dedicata a tutte le vittime del Coronavirus e in generale a chi non c'è più.
Siamo nel 1864, a Brooklyn. Una epidemia sta circolando, mietendo numerose vittime. Robert Lowry, in quel periodo pastore della comunità Battista, riflette su quanto sta accadendo e affida alla musica un inno di speranza. Oggi, che stiamo vivendo un'epidemia che sta portando via tanti dei nostri cari, quelle parole risuonano nella mente e nell'anima. "Shall We Gather at the River?". La risposta suona come una speranza: "Sì, ci riuniremo al fiume",un fiume "lucente", che "scorre verso il trono di Dio". Credenti o meno, tutti noi in cuor nostro vorremmo rivedere i cari che abbiamo perduto un giorno. E allora la musica viene in aiuto, prendendoci delicatamente per mano e accompagnandoci con la mente a tutti i bei ricordi che ognuno di noi ha vissuto con chi non c'è più.
Il noto coro dei Joyful Singers ha ridato vita a questa splendida melodia e ha donato a Rete55 la sua interpretazione, in ricordo di chi non c'è più. Una melodia cantata da 35 coristi. Persone che hanno cantato da casa, in solitudine, emozionandosi cantando una canzone che cattura il cuore. Al pianoforte Marco Reni, Il direttore del coro, Davide Bontempo, si è occupato dell'editing audio, mentre la corista Ilaria Colombo ha realizzato il montaggio video. Una versione inedita dei coristi di Vanzaghello con alle spalle 20 anni di attività corale. Il coro quando canta indossa una tunica tipica delle comunità Battiste quando animano le funzioni religiose. Questa volta i coristi hanno indossato le loro emozioni.
Commenta il direttore del coro, Davide Bontempo: "Con l'emergenza Covid ovviamente tutta l'attività di prove corali è stata sospesa dal 25 febbraio e si è dovuto trovare un modo alternativo per portare avanti l'attività. Per cui ho pensato da un lato di tener allenati i coristi, facendoli esercitare su brani del nostro repertorio, dall'altro di autoprodurre qualche brano. Ogni corista ha registrato la propria parte - in maniera autonoma da casa - e poi attraverso software di editing audio ho montato il brano. Il brano andato in onda su Rete55, 'At the river', è dedicato a tutte le persone che non ci sono più. Abbiamo ritenuto che fosse il brano giusto su cui fare lavorare i coristi, affinché potessero emozionarsi pur cantando in solitudine; e per chi lo ascolta al fine di trovare speranza in questo momento di difficoltà". 'At the river' è il secondo brano autoprodotto. Il primo è 'If we ever needed the lord before', uscito sotto Pasqua.
Video su Rete55Sara Riboldi
Sommario: