Vanzaghello - Atti vandalici in paese. Per il momento sembrano essere casi isolati ma il sindaco, Arconte Gatti, non lascia correre: "Una volta individuati i responsabili, dovranno ripristinare o risarcire a loro spese il danno provocato".
A Vanzaghello sono stati riscontrati casi di atti vandalici. Una realtà che si riscontra in tutti i paesi, pur non sempre. Difficile capire i motivi di queste azioni, ma resta il fatto che non possono essere ignorati. Il rispetto per il bene pubblico è segno di rispetto per tutta la realtà che ci circonda, al di là dell'entità del danno. In paese è stato lo stesso primo cittadino, Arconte Gatti, a segnalare sulla pagina social del comune i casi di micro atti vandalici accaduti in paese, postando delle foto. Danni a un marciapiede, un palo scardinato. A fronte di ciò l'Amministrazione ha deciso di intervenire, aumentando i controlli "[...] a tutela della sicurezza dei cittadini e dell'ordine pubblico", si legge sulla pagina social. Insomma, in paese queste azioni non sono passate inosservate.
Decisa la reazione del sindaco, che commenta: "Mi viene difficile comprendere, in merito all'argomento in esame, quali siano le motivazioni che spingono taluni soggetti a compiere atti vandalici nei confronti del patrimonio pubblico. Data la sensibilità della nostra amministrazione a tale problematica e a fronte del profondo senso civico che appartiene alla nostra Comunità, mi sembra doveroso lanciare un segnale deciso. Non lasceremo che questi 'fenomeni', seppur isolati, si ripresentino sul nostro territorio, senza che, una volta individuati i responsabili restino impuniti; dovranno ripristinare o risarcire a loro spese il danno provocato. Anche questo è una forma di rispetto visto che il bene pubblico è patrimonio di TUTTI".
Commenta una signora: "Il problema non è nuovo: è da anni che si va avanti a subire questi atti nel nostro comune. In passato si era data la colpa alla vecchia amministrazione, che non avrebbe voluto investire nella videosorveglianza. Secondo me la colpa è principalmente dei genitori, che non sanno educare i propri figli. Dove sono i genitori di questi ragazzi? Perché permettono di stare in giro fino a tardi?". Del medesimo parere anche un altro cittadino: "Tutti siamo stati ragazzi, ma nessuno di noi ha combinato così tanti danni. Si giocava a pallone e si ascoltava la musica, magari disturbando. Ma si aveva rispetto delle cose altrui".
Sara Riboldi
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