Vanzaghello - 'Doppia' Festa del 25 aprile in paese. Infatti, la tradizionale cerimonia istituzionale con le autorità cittadine, questa volta è stata affiancata anche da una seconda cerimonia informale, alla quale hanno preso parte alcuni cittadini, alcuni membri dell'ANPI e i consiglieri di minoranza.
Il motivo di questa 'doppia' cerimonia ha origine fin dall'organizzazione. Sul manifesto diffuso sui social, infatti, era citata la presenza solo del Complesso Bandistico Vanzaghellese e non l'ANPI. Da qui una serie di scambi tra associazione e amministrazione. A commentare è il presidente di ANPI, Pina Geviti: "Io ho invitato due mail al sindaco proponendo la nostra collaborazione e questo a partire da metà marzo; purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta e di ciò tutto il direttivo è non solo dispiaciuto, ma trova la cosa non corretta. Qualche giorno prima del 25 aprile, ci arriva la locandina con l'invito, per una sola persona, dati i restringimenti, a essere presente. La locandina ha la collaborazione della banda musicale ed erano infatti presenti in 4/5 membri. Ciò davvero non ci è piaciuto. Ho avuto modo in più occasioni di chiedere al sindaco di essere presente, portando un breve saluto ai cittadini Vanzaghellesi essendo troppo importante il 25 aprile per ANPI. Ciò non mi è stato concesso. Ritengo che una soluzione fosse doveroso trovarla, perché se la banda usa quello che ha, cioè la musica, ANPI deve usare quello che ha, la voce. Non accettiamo più la presenza passiva. E che non ci si nasconda dietro la pandemia e/o il protocollo istituzionale. Se di vuole, la strada si trova e molte amministrazioni l'hanno trovata". la necessità di essere presente e di esserlo con forza, facendo sentire la sua voce.
Se ANPI evidenzia con forza la sua posizione, dall'altra il primo cittadino, Arconte Gatti, sottolinea invece di aver inviato a presenziare solamente il presidente della sezioni di Vanzaghello per motivi legati al Covid. Fatto sta che in parallelo alla cerimonia ufficiale, in diretta sulla pagina Facebook della biblioteca, poco distante c'è stata quella di cittadini, ANPI e consiglieri di minoranza, che si sono incontrati in paese e si sono aggregati spontaneamente. E che dopo l'esecuzione dell'Inno del Piave, mentre il sindaco stava recandosi al cimiero comunale, in lontananza è partita la canzone 'Bella Ciao'. Una presa di posizione forte quella dell'ANPI, che non è passata inosservata.
La cosa non è passata sotto silenzio. Sulla questione si è espresso il consigliere di minoranza, Maurizio Rivolta: "L'Inno nazionale ci sta, l'Inno del Piave no, perché è relativo alla Prima Guerra Mondiale, né tantomeno il silenzio militare. Si è avuta la dimostrazione che usare il 25 aprile in maniera divisiva non giova. Infatti, c'è stata una celebrazione spontanea da parte di molti cittadini; mai visti tanti cittadini partecipare anche se nel rispetto pieno delle norme anti Covid e quindi con distanziamento, mascherine etc. C'è stata cioè in parallelo la celebrazione del 25 aprile spontanea da parte di tanti cittadini, che hanno celebrato il 25 aprile in maniera vera, reale, con la canzone 'Bella ciao' e non con l'Inno del Piave. Quindi c'è stato un dualismo cioè da una parte l'amministrazione che celebrava formalmente, dal punto di vista istituzionale e dall'altra parte i cittadini, pochi metri più in là, che celebravano la festa della Liberazione con colori e cantando 'Bella ciao'". Continua Rivolta: "Questo ha portato alla luce una cosa sempre piu evidente, che è il graduale e progressivo isolamento di questa amministrazione nei confronti del paese; cioè loro sono arroccati nella casa comunale e non hanno più la percezione di quello che è il paese, lontano da tutta la popolazione. Il XXV aprile è la festa di tutti, non la festa di una parte sola per cui bisogna isolare o non far venire l'ANPI. Sarebbe stato un bel gesto, di apertura e distensivo, invitare il capogruppo anche della minoranza in consiglio comunale. E' stata una festa militare, mentre la Festa della Liberazione è una festa di democrazia, libertà e gioia". E ancora: "Le motivazioni legate al Covid (espresse anche in una nota stampa del primo cittadino, ndr) possono valere fino a un certo punto, perché comunque si sono rispettate tutte le regole".
Il sindaco, Arconte Gatti, rimanda le accuse al mittente: "Mi duole riscontrare come, ancora una volta, si sia trasformato il 25 aprile in un’occasione per far polemica. Insieme al Complesso Bandistico Vanzaghellese che, seppur in forma ridotta, ha garantito la presenza per onorare un’importante ricorrenza come la Festa della Liberazione, l’unica associazione alla quale è stata data la possibilità di essere presente alla celebrazione con un rappresentante è stata, appunto, ANPI. Ho personalmente invitato la Presidente a presenziare, come lo scorso anno, con lo stemma dell’Associazione; purtroppo le restrizioni ci hanno imposto di prevedere una forma ridotta e, per garantire il rispetto di tutte le norme, non è stato possibile ampliare l’invito alle altre realtà associative, alle scuole e a tutta la cittadinanza, come avrei desiderato. Nonostante l’assenza, ho voluto ringraziare ugualmente la Presidente dell’ANPI, che a celebrazione in corso, si è presentata presso il Cippo del Partigiano con un gruppo di persone, compresi i Consiglieri di Minoranza, non considerando, probabilmente, le restrizioni in essere. Dopo la visita ufficiale al Cippo, ci siamo diretti verso l’Ossario per suonare il Silenzio in onore dei defunti, ma purtroppo ANPI e i presenti hanno subito acceso una cassa con della musica". E ancora: "Non mi è parso un bel messaggio nei confronti di tutti coloro che hanno rispettato le disposizioni restrittive in vigore. La speranza è che possano comprendere quanto sia stata inopportuna una manifestazione in questo periodo in spregio ai tanti cittadini che avrebbero voluto partecipare e che seguendo attentamente le norme si sono limitati alla diretta Facebook dell’evento, alle attività che ancora oggi devono limitare le loro possibilità di lavoro per le restrizioni, alle altre associazioni che tanto vorrebbero ripartire con i loro progetti, ma che ancora non possono farlo. È sicuramente un mio desiderio che, quanto prima, si possano riattivare le consuete manifestazioni con la folta presenza di cittadini".
Sara Riboldi
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