Turbigo - Vanno nei boschi in cerca di droga, fermati e denunciati da agenti della Polizia locale in borghese. Nelle ultime settimane, la Polizia Locale di Turbigo ha organizzato uno dei vari servizi mirati con agenti in borghese, supportati dalla pattuglia operativa sul territorio.
Gli agenti hanno fermato quattro persone sottoposte a perquisizione personale e identificazione: M.M. classe 1981 residente a Novara; B.F. classe 1965 residente a San Pietro di Mosezzo; A.M. classe 1961 residente a Novara e C.D. classe 1979 residente a Bellinzago Novarese. Nei confronti di queste persone sono stati emessi verbali per la violazione della normativa Covid 19 e per l’assunzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, è stata richiesta l’emissione del foglio di via obbligatorio da parte del Questore della Provincia di Milano. In questo caso, una volta emesso l’atto, le persone in questione non potranno più passare per Turbigo per almeno due anni.
Oltre ai quattro soggetti identificati e perquisiti sono in corso accertamenti nei confronti di altre tre persone. Anche in questo caso verrà avviata l’attività tesa ad allontanare per qualche anno dal territorio comunale queste persone.
Nella nota diffusa dalla Polizia locale si fa riferimento al modus operandi di tossicodipendenti che arrivano con il treno da altre zone vicine per poi smerciare la droga nei boschi. La stazione di Turbigo assume un ruolo di passaggio purtroppo fondamentale: “La droga di solito viene smerciata nei boschi della Padregnana in territorio di Robecchetto con Induno o al lambire del confine tra Castano Primo e Nosate. La stazione ferroviaria di Turbigo diventa punto nevralgico in quanto decine di tossicodipendenti arrivano col treno, soprattutto dal Novarese, per andare poi in bicicletta a nelle boscaglie dei paesi confinanti. Qualche anno fa era capitato che rubassero le biciclette al vicino Conad. Oggi, dopo una dozzina di denunce per furti immortalati anche dai sistemi di videosorveglianza, i tossicodipendenti arrivano già muniti di bicicletta in treno”. Un modo di operare ben pianificato, che però gli agenti della polizia locale di Turbigo – ma anche di altri paesi, come Castano Primo – stanno cercando di contrastare il più possibile.
“Questi servizi – dichiara il Comandante Fabrizio Rudoni – si susseguono nel corso dell’anno, anche perché se la stazione di Turbigo - per quanto possibile - viene presidiata, i tossicodipendenti cercano altri lidi. Oltre all’attività repressiva, in collaborazione con l’ATS territoriale sono in corso una serie di progetti utili (per quanto possibile) al recupero di queste persone che in diversi casi sono consumatori abituali da oltre 20 anni! Ringrazio i miei agenti per la costanza e l’impegno che profondono ogni giorno in questo tipo di attività come per tutte le altre incombenze proprie del Comando”.
Commenta il sindaco Christian Garavaglia: “Tra le tante incombenze di cui si occupa la Polizia locale del Comune di Turbigo, nell’ambito dei progetti di sicurezza del territorio, c’è anche il contrasto alla diffusione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Parlare di sicurezza significa occuparsi di prevenzione ma anche occuparsi di azioni concrete volte a individuare e reprimere le illegalità. Con la Polizia locale siamo sempre al lavoro, credo che il Comandante Rudoni e tutti gli agenti svolgano un lavoro egregio”.
Soddisfatti anche i cittadini. Commenta una signora: “Complimenti alla nostra Polizia locale, che dimostra sempre di lavorare in modo efficacie. Nonostante il momento fa sempre piacere ricevere belle notizie. Speriamo che il loro lavoro venga ripagato e che i continui controlli abbiano come conseguenza l'allontanamento di questi personaggi da Turbigo. Chi si lamenta che viviamo in un grande fratello con tutte queste telecamere dovrebbe ringraziare che l'amministrazione sia stata lungimirante a investire i nostri soldi nel modo giusto”.
Sara Riboldi
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