Turbigo - In attesa che la nuova amministrazione componga il consiglio comunale e che la nuova minoranza riprenda a entrare in campo con le sue tematiche, il PD – dopo essere rimasto fuori dalle elezioni – si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Il segretario locale, Simone Meazza: “Esito previsto, che ha fornito indicazioni per l’opposizione su cui riflettere”.
Meazza è netto: "Il risultato delle elezioni ha visto, come si sa, la vittoria di Fabrizio Allevi, erede dell’ormai ex sindaco Christian Garavaglia. Sicuramente ha avuto anche peso quanto accaduto tra il PD e il gruppo civico SiAmo Turbigo, che dopo una serie di incontri, hanno visto il distacco. Non torniamo sui motivi, già ampiamente trattati ma il segretario del PD di turbigo, Simone Meazza, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Un celebre detto così ammoniva: ‘Follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi’. L’esito – che avevamo facilmente previsto - delle elezioni comunali di Turbigo, dove vi è stata la netta affermazione della destra, ha fornito importanti indicazioni, per l’opposizione, su cui riflettere in maniera approfondita per non ripetere più, in futuro, gli stessi errori”. Meazza è netto: “Innanzitutto, un ‘civismo raffazzonato’, privo di una chiara collocazione politica alla base e di un progetto davvero alternativo alla destra, ha dimostrato la propria crisi di idee, di contenuti e di senso; un civismo tendente unicamente a creare, spesso all’ultimo momento, una lista ‘calderone’, senza alcuna logica, che non può risultare credibile agli occhi di gran parte dell’elettorato: né a quello di centrodestra (che tra l’originale e la copia continuerà sempre, comprensibilmente, a scegliere l’originale), né a buona parte di quello di centrosinistra (un elettorato per sua natura esigente e giustamente critico), non disposto ad accettare qualsiasi proposta se questa non risulta convincente, solida e ben definita per idee, valori e programma politico e, che, pertanto, non sentendosi rappresentato, in quest’ultimo appuntamento elettorale ha optato per l’astensione dal voto o non ha accettato la scelta del ‘meno peggio’. Ci auguriamo che, dopo 15 anni, l’ormai stantia idea di Turbigo da Vivere (di cui la recente lista SiAmo Turbigo costituisce una semplice evoluzione, senza elementi di novità se non una maggiore promiscuità al suo interno) portata avanti, in maniera estremista e intransigente, all’insegna del qualunquista motto “lontano dai partiti” e quale semplice aggregazione disomogenea di mere individualità e di individualismi, abbia concluso definitivamente il proprio fallimentare ciclo”.
Meazza mette poi i punti fermi di come sarà la presenza del PD su Turbigo: “L’elettorato di centrosinistra chiede, dunque, un’alternativa unitaria che manifesti finalmente il coraggio nel portare avanti le proprie idee, senza nascondersi dietro alle facili ‘formulette sterili’ di un civismo apartitico che invece di rigenerare la politica ne ha rappresentato la negazione; chiede una proposta politica che abbia una identità precisa e che si faccia rappresentante di valori ben definiti e facilmente riconoscibili. Il Circolo Pd di Turbigo lavorerà, nei prossimi cinque anni, per contribuire a creare un vero soggetto di centrosinistra, costruttivo e propositivo, che sviluppi con chiarezza e convinzione la sintesi di esigenze, visioni, sogni, progetti e aspettative comuni di quei cittadini che non vogliono accontentarsi di un progetto annacquato da contrapporre alle politiche di destra del nostro paese”. Daremo ovviamente tutto lo spazio di replica a SiAmo Turbigo. Sarà però interessante vedere se, con il passare del tempo, potrà vedersi qualche spiraglio di conciliazione tra i due gruppi, se non altro in merito ad alcune tematiche di Turbigo.
Sara Riboldi
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