Turbigo - Elezioni, Divorzio tra PD e Turbigo da Vivere
Parla il segretario PD, Simone Meazza
Nuova lista in campo?

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Turbigo - Elezioni, stop all’alleanza tra il gruppo civico Turbigo da vivere e il PD. Il segretario del Partito Democratico, Simone Meazza: “Esclusi perché non volevano si sapesse che il PD facesse parte di questo gruppo”. Francesco Gritta (Turbigo da vivere) non conferma e non smentisce. In campo si aggiungerà anche la lista del Partito Democratico?

Simone Meazza: “Esclusi perché non volevano si sapesse che il PD facesse parte di questo gruppo”

Il nuovo gruppo civico che si sta formando tra le file di Turbigo da vivere e il Partito Democratico hanno già divorziato. Almeno questa è la situazione per il momento. L’alleanza era stata annunciata dal segretario del PD, Simone Meazza, solo qualche settimana fa. Il candidato sindaco del gruppo civico non è ancora stato ufficialmente reso noto. Noi siamo a conoscenza del nome ma non lo divulgheremo fino all’ufficialità, sebbene consapevoli che probabilmente il nome in questione sarà divulgato da alcune fra le testate locali. Basti sapere che si tratta di una donna, almeno in base alle nostre informazioni. Le trattative con il Partito Democratico erano gi in corso da settembre ma poi qualcosa si è rotto. È Simone Meazza a raccontare l’accaduto: “Da parte nostra non c’è stato alcun problema a sostenere le proposte dei candidati sindaci di Turbigo da Vivere e delle persone che si stanno riunendo attorno a loro. Purtroppo, il gruppo civico non intendeva far sapere che il PD facesse parte di questo gruppo. Noi però avevamo l’esigenza di far sapere all’elettorato che il PD appoggiava questo gruppo civico. È inaccettabile che non si possa comunicare all’elettorato il nostro contributo”. Meazza continua: “La posizione del gruppo civico è diventata molto intransigente: ci è stato detto che nel gruppo non avrebbero potuto partecipare persone iscritte al PD o con un ruolo riconducibile al PD. Hanno messo dei veti, non solo nei miei confronti – scelta che poteva essere anche motivabile, poiché il ruolo del segretario è identificativo di un partito – ma anche verso altri, con l’eccezione di Stefania Pillon, per una questione di quote rosa e purché non rivelasse la propria appartenenza al circolo”. Dichiarazioni quelle di Meazza che aprono uno scenario completamente diverso. In merito a questa scelta, aggiunge Meazza: “credo che questa scelta sia controproducente al gruppo stesso. L’elettorato deve sentirsi rappresentato attraverso i valori e le idee delle persone che lo rappresentano, nel nostro caso il PD. Siamo stati messi ai margini perché non abbiamo accettato queste condizioni”.

Insieme al Grande Nord? “Non possiamo sederci a un tavolo con loro”

Il secondo aspetto sottolineato da Meazza riguarda la composizione del nuovo gruppo civico: “Siamo venuti a sapere che all’interno del gruppo civico si sono avvicinate persone legate al Grande Nord”. In merito Meazza è netto: “Noi del PD non possiamo sederci a un tavolo con persone appartenenti a quell’area politica”. Che il Grande Nord abbia intenzione di presentarsi alle elezioni è cosa nota. Quello che è in dubbio è questa possibile alleanza con il gruppo civico. Tra l’altro lo stesso Grande Nord aveva manifestato la sua intenzione di poter discutere anche con Turbigo da vivere, purché non ci fosse il PD. Continua Meazza: “Premetto che la nostra esigenza di avere rappresentanti nella lista civica era comunque limitata a due o tre persone, che tra l’altro hanno contribuito attivamente e con competenza in questi mesi. Abbiamo anche rinunciato al candidato sindaco! E ora veniamo a sapere di questa possibile presenza. Chiediamo a Turbigo da vivere di prendere una posizione precisa e a coloro che all’interno del gruppo si manifestano essere del centro – sinistra, pur senza tessera, di farsi valere un po’ di più se non completamente d’accordo con questa scelta. Non è possibile creare un gruppo solo di avversione al successore di Garavaglia. Ci deve essere un indirizzo, sono necessarie idee ben precise. Ora invece sembra che si voglia realizzare un calderone con l’idea di vincere le elezioni. Io credo però che gli elettori queste ambiguità le avvertano”.

La posizione di Francesco Gritta (Turbigo da vivere)

Francesco Gritta, membro del gruppo di minoranza Turbigo da vivere, non conferma e non smentisce: “Come persone stiamo cercando di creare una piattaforma nuova, inclusiva, il più ampia possibile. Ora è tempo di lavorare. Solo per raccontare la mia esperienza: ieri (mercoledì 30 giugno, n.d.r.), sono uscito da casa alle 8 del mattino e sono tornato a mezzanotte, dividendomi tra lavoro e impegno come consigliere comunale. Solo per dire che dietro c’è un profondo lavoro da parte di tutti e quindi ci vuole tempo e rispetto per l’impegno di tutti. Motivo per il quale, fino a quando tutto non sarà definito, non ho intenzione di commentare dichiarazioni altrui. Questo per non correre il rischio di dare un messaggio sbagliato o distorto ai cittadini di Turbigo. Si sta lavorando con onestà e serietà e trovo il fatto di aspettare la fine dei lavori una forma di rispetto verso cittadini e verso le persone che si stanno impegnando. Parlo come Francesco Gritta in questo momento: questo è il metodo, io l’impegno per il paese lo vivo così. Se cambiassi, non sarei più me stesso”.

Lista PD in campo?

La domanda a questo punto è quasi scontata: il PD parteciperà alle elezioni con lista propria? Spiega Meazza: “Stiamo cercando di creare una lista autonoma, anche se non avremmo voluto. Avremmo preferito fare parte del gruppo civico, al quale fino a poco tempo fa abbiamo partecipato con fiducia e impegno. C’è sempre la speranza che qualcuno possa ritornare sui suoi passi ma, se così non fosse, l’intenzione è di essere presenti”. Le carte, dunque, sono ancora tutte in tavola.


Sara Riboldi

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