Turbigo - Centro sportivo protagonista in consiglio comunale
Nuova scuola elementare in paese? Via alla progettazione

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Turbigo - Il nuovo centro sportivo torna a far parlare il consiglio comunale, questa volta per voce di una mozione presentata dalla minoranza in merito agli aspetti economici. A rispondere è il primo cittadino, Christian Garavaglia, che a fine consiglio annuncia, mentre risponde alle osservazioni poste dal gruppo di minoranza: “Abbiamo in previsione di realizzare una nuova scuola elementare”.

600mila euro da Regione

Dario Cavalli, Francesco Gritta, Andrea Marco Rivolta e Marco Rudoni presentano una mozione in merito ai costo economici del nuovo centro sportivo. Si legge nel testo: “Premesso che il Comune di Turbigo è in procinto di impegnarsi in un leasing ventennale per la costruzione di una struttura sportiva posta in via Roma, che la gestione di tale struttura sportiva sarà affidata ad un privato, che la gestione del personale della struttura sportiva sarà in capo al gestore privato e che tale struttura garantirà un servizio alla collettività; dato atto che la parte proponente ha garantito sulla sostenibilità economica del progetto con riferimento a un bacino d’utenza ampio e adeguato all’impegno economico che il Comune di Turbigo si sta assumendo; nel caso in cui il reale bacino d’utenza della struttura sportiva si rivelasse non corrispondente alle previsioni del proponente, il Comune di Turbigo avrebbe un notevole danno economico”. La minoranza chiede che “gli impegni economici che la parte proponente si assume nei confronti del Comune di Turbigo siano garantiti da fideiussione bancaria per l’intera durata del leasing e per l’intero valore della struttura; la parte proponente si avvalga di un corretto prospetto del personale che verrà impiegato nelle varie attività e di questo personale: la parte proponete dovrà dare al Comune dimostrazione che il rapporto sarà garantito dai contratti vigenti e dal corretto versamento dei contributi; sia valutata attentamente la notizia che il nostro PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è stato accettato dall’Unione Europea con conseguente disponibilità di fondi a disposizione degli enti locali. Questa grande novità potrebbe indurre l’amministrazione ad attendere l’arrivo di tali finanziamenti; in questo modo non si graverebbe sulle casse comunali che altresì potrebbero inaugurare una stagione per il recupero delle aree attigue dismesse”. Aggiunge Gritta: “Per noi è importante che ci sia il prospetto di quante persone lavorano nella struttura e quale sia il loro inquadramento”. E ancora: “Invitiamo l’amministrazione a sfruttare il PNRR per progetti quali il recupero di aree dismesse”.

Le garanzie date al Comune

Il sindaco, Christian Garavaglia, risponde punto per punto: “Entrando più nel dettaglio di quelle che sono le garanzie che vengono date al Comune dall’intervento di partenariato pubblico privato, ci sono almeno tre soggetti che danno garanzia e che producono polizze. La prima è quella del progettista a garanzia di una corretta progettazione; e quindi siamo coperti a fronte di eventuali errori, mancanze o vizi. Il secondo soggetto che rilascia garanzia è il costruttore, che rilascia tutte le polizze a garanzia dei suoi obblighi contrattuali previsti dalla normativa sui lavori pubblici. In particolare rilascia garanzia pari al 10 per cento dell’importo da realizzare dei lavori: una garanzia definitiva sui lavori che in caso di inadempienze può essere escussa dal comune e - al termine dei lavori - una polizza postuma decennale per eventuali problemi e vizi sull’opera da rinnovare per tutti i 20 anni. Quindi per tutta la durata del partenariato c’è una copertura ricca. Terzo soggetto coinvolto è il gestore, che rilascia polizza a garanzia dell’importo pari al 100 per cento con polizia fideiussoria che dura 5 anni revolving che riemette costantemente fino al termine dei 20 anni. Esistono una serie di garanzia robuste a sostegno dell’investimento per varie forme e per tutta la durata di 20 anni”.

Questione dipendenti

Sulla questione dipendenti, il sindaco è netto: “Sul lavoro ho avuto modo di confrontami col gestore; sinceramente mi sembra un po' impertinente dire al gestore di dare evidenza che versi correttamente i contributi. Stiamo parlando di un professionista che di mestiere gestisce impianti sportivi che ha gestito negli ultimi anni personale, che ha sempre gestito al meglio le attività che ha svolto e che versa correttamente i contributi perché non è un evasore” .

Una nuova scuola elementare in paese?

Quando si parla delle risorse, il primo cittadino elenca una serie di attività che si potrebbero realizzare grazie ai fondi del PNRR, dato che l’iter del centro sportivo è già avviato: “È stata scelta la strada de partenariato pubblico privato perché i professionisti l’anno indicata come la procedura più idonea e conveniente. Il PNRR rappresenta un’ottima opportunità di sviluppo ma anche su altre tematiche. L’amministrazione si focalizzerà su tematiche importanti quali la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, i piani disviluppo degli edifici scolastici: sapete che abbiamo in previsione anzi, stiamo già avviando la progettazione, di una nuova scuola elementare per tutta la cittadinanza, per pensare a una scuola 4.0, una scuola innovativa che possa vere una struttura moderna e sostenibile questo è un tema che richiede fondi. Pensiamo anche ai giovani e a progetti di rigenerazione urbana di aree da recuperare, con la realizzazione di nuovi servizi alla persona”. La scuola elementare è di certo un progetto ambizioso, ma se si centra l’obiettivo è sicuramente una struttura che amplia l’offerta del paese.

La contro risposta della minoranza

La minoranza però precisa, per voce di Rivolta: “Noi chiediamo di valutare se è possibile avere una garanzia più ampia; se dite che non è possibile, ne prendiamo atto; però sono tre garanzie diverse. Che la realizzazione partenariato pubblico sia più idonea dipende rispetto a che cosa; quando è stato fatto questo progetto il PNRR non c’era. Faremo un'altra mozione chiedendo che venga fatto uno studio comparativo”. Infine: “Nessuno dice che il centro non sia sostenibile. Se si cercasse di prendere finanziamenti pubblici, però, sarebbe più sostenibile e il comune avrebbe più risorse per fare altre cose”.


Sara Riboldi

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