Falso allarme coronavirus.
Parabiago e Nerviano denunciano

fake

Dopo la FALSA notizia circolata di un allarme Coronavirus a Parabiago e Nerviano, le due amministrazioni hanno esposto denuncia ai Carabinieri per procurato allarme. Intanto, L'Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche diffonde una nota ufficiale sulla situazione.

La fake

Il testo è circola su WhatsApp ed è stato spacciato per fonte del Televideo. La bufala è stata segnalata dal sito 'Bufale.net'. Il testo, in sostanza, segnalava un allarme del temuto coronavirus a Parabiago e Nerviano, dicendo che gli enti preposti avrebbero isolato un locale italo cinese. Uno scherzo di pessimo gusto e davvero cattivo, considerando i timori che circolano in questi giorni. Il sito di 'Bufale.net' smaschera la bufala. Se si fa attenzione, si nota che è uno screen da cellulare. Si sa che oramai la tecnologia permette di creare finte schermate di televideo, che oltretutto per molte persone ha un'autorità indiscutibile. Il sito sottolinea "l’eterno sottopancia 'Viaggiare sicuri' in tutte le fake news create con tale app, il carattere difforme dell’intestazione dataria e le proporzioni schiacciate ed allungate da Smartphone". Ma certo, lì per lì una persona può on farci caso. Una bufala che ha regalato una triste popolarità a chi si è divertito giocando con le paure delle persone.

Al via la denuncia delle amministrazioni

Le amministrazioni di Parabiago e Nerviano non hanno perso tempo e hanno denunciato l falsa notizia ai Carabinieri per procurato allarme. "Un fatto grave", sottolineano le due amministrazioni. La giunta di Parabiago "dopo aver ricevuto numerose sollecitazioni da parte di famiglie e cittadini in merito alle notizie di questi giorni, ha deciso di limitare situazioni di grandi affollamenti così come suggerisce anche il protocollo di Regione Lombardia". Una precauzione che mira a rassicurare le persone e a valutare l'evoluzione della situazione. Il Comune raccomanda di non dare seguito alle false notizie che circolano sui social ma di attenersi alle comunicazioni ufficiali.

Niente allarmismi. La nota del CNR-IGM

In una nota stampa Giovanni Maga, direttore del CNR-IGM (Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche ) spiega la situazione a oggi: "L'Italia in queste ore sta assistendo alla comparsa di un focolaio di infezione da SARS-CoV2, che causa la sindrome respiratoria denominata Covid-19", si spiega nella nota. "Al momento 16 casi in Lombardia, concentrati in un'area limitata del Lodigiano e 3 casi in Veneto. Un decesso, di una persona anziana già ricoverata per altre patologie e che purtroppo non ha superato la crisi. Due sono i problemi che il sistema di sorveglianza in queste ore sta affrontando con estrema rapidità ed efficienza: identificare la fonte dell'infezione e limitare la diffusione del virus. Per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che 19 casi su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane. L'infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell'80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva. Il rischio di gravi complicanze aumenta con l'età, e le persone sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l'influenza. Il paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare rischio. Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina, soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa. Ricordiamo che al momento parliamo di un gruppo (cluster) di pochi casi localizzati e i cui contatti sono tracciati attivamente. Inghilterra, Germania, Francia hanno avuto episodi simili senza conseguenze. Non Non c'è un'epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale. Quindi, ribadiamo, al di fuori dell'area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate".

Le dieci regole

Ecco i dieci comportamenti da seguire indicati dal Ministero della salute: lavare spesso le mani; evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; non toccare occhi, naso e bocca con le mani; coprire bocca e naso se si starnutisce o con la tosse; pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol; non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o se si è a contatto con persone malate; i prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus; contattare il numero verde 1500 se si ha febbre o tosse e se si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.


AGGIORNAMENTO Regione Lombardia, in relazione all'evolversi della diffusione del Coronavirus, sta predisponendo una Ordinanza, firmata dal presidente Attilio Fontana di concerto con il ministro della salute Roberto Speranza, valida per tutto il territorio lombardo. Fra i provvedimenti, 1) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato; 2) sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado; 3)sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri luoghi della cultura. Maggiori informazioni sul sito di Regione Lombardia.


Sara Riboldi

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