Cave tra B. Garolfo e Casorezzo protagoniste nel consiglio comunale di Parabiago
Alta tensione tra ditta e Comuni del Parco del Roccolo

cave

Parabiago - Le cave tra Busto Garolfo e Casorezzo e il tema della discarica diventano oggetto del consiglio comunale. Il tema è stato sollevato dal consigliere di minoranza Sergio Di Napoli (Movimento 5 Stelle) attraverso un'interrogazione. Il Comune di Parabiago fa infatti parte del Parco del Roccolo insieme ai Comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo e Nerviano. Durante il consiglio sono anche state lette le comunicazioni scritte intercorse tra Il Comitato di Coordinamento del PLIS Parco del Roccolo e la Solter, proprietaria dell'area.

Le premesse della minoranza

L'interrogazione parte con alcune premesse: "Il territorio in cui è ubicato l’Ambito Territoriale Estrattivo in questione è a vocazione agricola, oltre a essere inserito all'interno del PLIS Parco del Roccolo. La pianificazione ambientale del Parco del Roccolo avviene tramite un Programma Pluriennale degli interventi, che prevede interventi finalizzati a tutelare e riqualificare il territorio. L'attività estrattiva è iniziata alla fine degli anni ‘60. Negli anni, nella gestione dell’Ate si sono succedute numerose ditte. Risultano autorizzate 10 discariche 4 cave: l’ultima autorizzazione all'escavazione risale al 2002, mentre le ultime sono tutte relative a discariche. Per tutte queste ragioni, l’area risulta già particolarmente vessata dal punto di vista ambientale". Un'area di circa 65mila metri quadrati.

Un focus storico

L'interrogazione procede poi con un focus storico che riassume la vicenda: il ricorso da parte dei Comuni di Busto Garolfo, Casorezzo e del Parco del Roccolo verso il Decreto di autorizzazione integrata Ambientale alla ditta proprietaria dell'area, la sospensione temporanea dell'autorizzazione da parte TAR in attesa dell'accordo sulle aree di compensazione, un nuovo ricorso contro l’approvazione del progetto di gestione produttiva rilasciata da Città Metropolitana di Milano. L'ultimo tassello di questa complessa vicenda risale allo scorso 25 maggio, quando si è riunito il Comitato di Coordinamento dei sindaci del PLIS per discutere sulla proposta di cessione delle aree di compensazione in cambio della realizzazione di una discarica. Il no alla proposta è unanime. Inoltre, a breve la questione, sulla base di una mozione presentata in Consiglio Metropolitano presentata dal M5S (contrario alla realizzazione della discarica), verrà affrontata dalla Commissione Metropolitana.

Le richieste del Movimento 5 Stelle alla Giunta

Poiché il sindaco di Parabiago è anche consigliere metropolitano e dato che Parabiago è uno dei Comuni che fanno parte del PLIS, la minoranza chiede "che il Sindaco riferisca in Consiglio Comunale sulla la vicenda in oggetto; che il Sindaco porti a conoscenza del Consiglio Comunale la posizione e le iniziative Sue e della sua Giunta, quelle in qualità di Consigliere Metropolitano, la posizione e le iniziative che il Parco del Roccolo hanno fin qui svolto e quelle che intende svolgere affinché vengano accolte le istanze dei territori, garantendo ambiente, salute e qualità della vita dei cittadini".

La risposta dell'assessore

A fornire una prima risposta in merito alle azioni messe in campo dall'Amministrazione è l'assessore all'Ambiente Massimo Mondellini. Ne riportiamo una parte: "Il Comune di Parabiago e il sindaco - in qualità di consigliere della Città Metropolitana - hanno sempre espresso in ogni sede la contrarietà al progetto del tutto incongruo per l'area in questione che ricade nell'ambito del nodo principale della rete ecologica regionale. E' stato un vero errore ignorare le osservazioni e le istanze avanzate a suo tempo dai Comitati e dai sindaci a Città Metropolitana che dovrebbe in realtà tutelare e valorizzare il proprio territorio, soprattutto all'interno di parchi e aree protette e soggette a progetti ambientali importanti per la qualità di vita e la salute delle nostre cittadine. Solter nel corso del 2019 ha avviato la condivisione con il Parco delle compensazioni ambientali previste dall'Autorizzazione di Città Metropolitana consistenti nell'acquisto di terreno e la forestazione. Il Parco del Roccolo ancora in questi giorni ha chiarito a Solter che il progetto delle opere compensative verrà valutato dal Comitato di Coordinamento del Parco appena la situazione di crisi da Coronavirus lo consentirà (In realtà, il Comitato di Coordinamento del Parco del Roccolo, ha già espresso valutazione negativa dell'ultima proposta da parte della ditta nel corso della scorsa riunione del 25 maggio, ndr). L'Amministrazione di Parabiago si è impegnata nella fase di redazione del Piano cave di Città Metropolitana". Piano cave adottato nel 2019 e per il quale si aspetta l'approvazione da parte di Regione Lombardia". Continua l'assessore: "Il parere inviato a Città Metropolitana dal Comune di Parabiago, capoconvenzione del PLIS dei Mulini, richiedeva di prevedere il recupero a fossa pienamente compatibile con la destinazione finale dell'ambito e di massimizzare la valenza ambientale posta al recupero in questione (Il riferimento è alla convenzione del 2002 tra Parco del Roccolo, la proprietà e l'allora Provincia, ndr). A questo punto il problema più grosso diventa la controversia giudiziaria tra la proprietà e il Comitato dei Sindaci del Parco del Roccolo in merito alle compensazioni ambientali".

La lettera del Parco del Roccolo alla ditta

L'assessore legge poi le rispettive lettere scambiate tra il Comitato di Coordinamento dei sindaci del PLIS del Roccolo e la Solter. Lettere 'infuocate'. La lettera del Parco del Roccolo - di cui riportiamo alcuni stralci - è netta: "Vi diffidiamo innanzitutto del porre in essere l'atto unilaterale d'obbligo di cessione delle aree da voi proposte, a oggi da voi più volte paventato negli scambi interlocutori succeduti in questo periodo. (...) Il Comitato rileva che è ancora chiamato a dare un parere in merito all'adeguatezza degli interventi compensativi proposti sulla base della sola identificazione catastale delle aree e senza neppur conoscere gli interventi che la vostra società intende proporre. Inoltre, nella proposta delle aree è stata rilevata la presenza di mappale interclusi, l'eventuale presenza di contratti di conduzione agraria viste le coltivazioni in essere e la conseguente mancata dimostrazione dell'assenza di inquinamento del terreno di rifiuti o di altri vincoli sui terreni". E ancora: "Come già più volte detto in passato, non è possibile a oggi esprimere un assenso all'acquisizione delle aree in mancanza perlomeno del progetto, elemento indispensabile per una seria valutazione circa l'efficacia della compensazione ambientale che andrà dimostrata quantitativamente anche tramite metodi scientifici. Pertanto, fermi tutti i ricorsi a oggi pendenti e l'annessa ritenuta illegittimità dell'AIA e di tutti gli atti impugnati, al fine di dare compiuto riscontro alla proposta formulata, si ritiene necessaria una integrazione istruttoria da parte di Solter con indicazione degli interventi compensativi proposti per le aree, completi di elaborati di progetto, crono programma dettagliato degli interventi. Il Comitato di Coordinamento - una volta ricevute tali integrazioni - valuterà la convocazione di un tavolo tecnico congiunto. In ogni caso è evidente che qualsiasi accordo che eventualmente si raggiungerà in merito sarà condizionato all'auspicato esito di annullamento dei provvedimenti impugnati".

La lettera di Solter

La risposta di Solter non si fa attendere. Anche in questo caso è stata letta durante il consiglio comunale di Parabiago e ne riportiamo alcuni stralci: "Rileviamo in primo luogo come la pretestuosità delle affermazioni contenute nella vostra nota emerga in tutta la sua evidenza già solo per il fatto che le problematiche in questione vengono sollevate solo ora, a distanza di quasi dodici mesi dalla presentazione della prima proposta, dopo che ogni altro argomento da voi proposto in passato si è inevitabilmente dimostrato privo di qualsiasi consistenza. (...) Prendiamo atto che il Comitato di coordinamento del 25 maggio 2020 ha confermato idoneità dei mappali individuati nella proposta alle condizioni che essi non siano interclusi, siano liberi da contratti di conduzione agraria e non vi siano passività ambientali". La ditta risponde punto per punto: "Vi precisiamo quindi che tutti i mappali oggetto della nostra ultima proposta del 4 febbraio sono accessibili e non interclusi come da voi affermato, tenuto conto che sono oggetti di pratiche agricole ordinarie da parte dei legittimi attuali possessori che non possono essere certamente compatibili con situazioni di interclusione. Ove a voi risulti diversamente, vogliate indicare con esattezza quali sarebbero i mappali interclusi e per quale ragione risulterebbero tali". E ancora: "Riguardo all'eventuale sussistenza di contratti di conduzione agraria va da sé che sarà una nostra incombenza risolvere ogni singola situazione al fine di renderli liberi e fruibili per l'intervento di rimboschimento, accollandoci ogni relativo costo". In merito ai fenomeni di inquinamento, la ditta specifica: "Con riferimento alla vostra ipotizzata necessità di accertare l'assenza di fenomeni di inquinamento ovvero di presenza di rifiuti e di altre forme di deterioramento di natura antropica, vogliate considerare che - come del resto affermato da voi stessi - dette aree sono da sempre soggette ad attività agricola e che pertanto allo stato attuale non vi sono ragioni per poter individuare detto rischio. Successivamente all'acquisizione delle aree (...) eseguiremo delle verifiche analitiche ad hoc che vi verranno presentate a tempo debito. In ogni caso, nella remota eventualità che dovessero emergere passività ambientali nelle aree oggetto di cessione, Solter se ne farà integralmente carico". Solter scrive anche che non terrà conto della diffida dei Comuni: "I punti di cui sopra vengono recepiti nell'atto unilaterale d'obbligo che andremo a stipulare a prescindere dalla vostra diffida, la quale non ha alcuna base giuridica e di cui quindi non terremo alcun conto. Riguardo alla necessità di prendere visione degli interventi compensativi che Solter intende porre in atto, vogliate acquisire l'allegata documentazione tecnica relativa al progetto esecutivo di imboschimento. (...). Siamo disponibili a discuterne i contenuti recependone eventuali ragionevoli indicazioni che ci pervenissero dal Parco, senza tuttavia che ciò possa ritardare in alcun modo la stipula dell'atto unilaterale d'obbligo". 

Una battaglia ancora aperta

Il Parco del Roccolo ha già predisposto una lettera di risposta in cui sostanzialmente ribadisce la sua contrarietà alla proposta della ditta e che approfondiremo in seguito. La tensione, insomma, è altissima. A intervenire è anche il sindaco, Raffaele Cucchi, consigliere di Città Metropolitana, che fa un punto sulle ultime interrogazioni presentate in merito alla vicenda a Città Metropolitana, una in merito al fatto che il direttore del settore rifiuti di Città Metropolitana avesse considerata ottemperata la prescrizione numero 10 dell’autorizzazione integrata ambientale e l'altra, presentata nel dicembre dello scorso anno, in merito alle perplessità di Mezzi sulla questione. Per ragioni di spazio, ci riserviamo di riprenderle successivamente. Il sindaco fa anche riferimento al testo della bozza della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle a Città Metropolitana, testo però su cui non ci sarebbe piena convergenza da parte delle forze politiche. Ala fine della discussione, Sergio Di Napoli ha chiuso con un appello al primo cittadino: "Oltre a essere consigliere metropolitano, è anche capogruppo della Lega all'interno delle istituzioni. Ci auguriamo che al di là delle appartenenze politiche possa dare massimo sostegno suo e del suo gruppo a questa importante battaglia".


Sara Riboldi

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