Magnago - Case confiscate, quale sorte? Il punto

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Magnago - Appartamenti di via Morandi, approvato il progetto preliminare per le case confiscate alla criminalità organizzata e acquisite dal Comune nel 2018. Il cantiere è fermo e al momento rappresenta un fattore di criticità per il territorio. Oltre alle problematiche legate alla sicurezza, a preoccupare i cittadini è la presenza di un pericoloso insetto, la processionaria. Alcuni si sono già rivolti alla ASL.

La storia in breve

Il tribunale di Varese aveva sequestrato e poi confiscato il complesso Mimosa di via Morandi, ormai oltre dieci anni fa anni fa, in quanto sarebbe stato provento di droga. All’imprenditore edile al quale il complesso sarebbe riconducibile, era stato contestato di essere il capo di una banda di narcotrafficanti con ramificazioni in Colombia. Il complesso residenziale è composto da una palazzina di una ventina di appartamenti e due ville singole, del valore di circa tre milioni di euro. Al comune sono stati affidati 4 appartamenti, con relativi boxes e posti auto scoperti, da destinare a scopi sociali.

Il progetto sociale

Ancora nel 2019 l'Amministrazione ha optato per utilizzare i beni confiscati al fine di realizzare una 'Casa solidale', a supporto "di genitori separati e famiglie con necessità di risposta abitativa nonché di progetti a costi sostenibili per soluzioni di vita autonoma di soggetti disabili per periodi temporanei e/o di durata".

La situazione a oggi

A oggi però, come viene sottolineato anche nel documento all'albo pretorio del Comune, gli appartamenti "non posseggono le certificazioni necessarie e indispensabili per ottenere la certificazione di agibilità. Gli impianti tecnologici devono essere completati, manca in parte la pavimentazione, i serramenti interni, i corrimano, in parte gli intonaci e le parti esterne devono essere manutenute". L’Amministrazione comunale si è attivata per individuare le modalità e tipologia di finanziamento per il completamento dei lavori occorrenti per ottenere l’agibilità degli alloggi di via Morandi, per costi di circa 180mila euro. L'intervento dovrebbe rientrare fra i finanziamenti regionali lombardi inclusi nella legge del 4 maggio 2020. La giunta ha già approvato il progetto preliminare per gli interventi di completamento e di adeguamento normativo. Il provvedimento non comporta alcun impegno di spesa "in quanto - si legge nella delibera - l’impegno verrà effettuato con determinazione dirigenziale in occasione dell’approvazione del progetto definitivo – esecutivo, a seguito delle apposite modifiche al DUP 2020/2022 e al bilancio di previsione 2020/2022 al fine di allocare il contributo regionale assegnato e gli stanziamenti per la realizzazione dell’investimento".

Un commento di una residente

A breve, dunque, la situazione del cantiere di via Morandi dovrebbe risolversi. Intanto, però, alcuni residenti lamentano la situazione in stallo da anni. Commenta una cittadina: "Ci sono rifiuti di cantiere e di altro tipo. Tempo fa c'erano anche carcasse di animali e gli appartamenti venivano utilizzati come nascondiglio dagli spacciatori. Speriamo che si smuova presto qualcosa. Per anni abbiamo vissuto con questa situazione. Da tanto tempo si sente parlare che l’amministrazione dovrà sistemare questo cantiere, ma ancora non si vede nulla. Siamo stanchi di vivere in questo modo. Abbiamo sollevato la questione tante volte ma siamo sempre rimasti inascoltati. Siamo cittadini come tutti gli altri, paghiamo le tasse come tutti gli altri ma nessuno ci ascolta". Alcuni hanno chiesto l'intervento della ASL a causa della presenza della processionaria, un insetto che allo stadio larvale può essere pericoloso per uomini e animali. Ora però qualcosa sembra che si stia smuovendo e presto il cantiere dovrebbe essere solo un ricordo.


Sara Riboldi

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