Magnago / Bienate- Tentativo di truffa e furto
Malviventi scatenati

anonimo

Magnago - Le truffe telefoniche arrivano anche a Magnago. Secondo quanto riportato dalle persone sui social e sul gruppo WhatsApp dedicato a informare sugli episodi di microcriminalità che accadono in paese, ignoti chiamerebbero da un numero privato spacciandosi per parenti e chiedendo denaro. A Bienate, furto in un locale.

Le dinamiche

I truffatori chiamerebbero da un numero privato spacciandosi per figli o nipoti e chiedendo del denaro agli anziani che rispondono al telefono. Nei gruppi social informano che un episodio di questo tipo è accaduto a un'anziana, che per fortuna ha reagito andando a casa della nipote per chiederle di parlare lei al telefono. Truffe che girano non solo a Magnago e su cui bisogna prestare massima attenzione. Purtroppo, anche durante l'emergenza ci sono sempre persone pronte a fare leva sugli affetti familiari.

Qualche commento

Commenta una giovane residente: "Ormai si inventano truffe di ogni genere. Gli anziani dovrebbero essere preparati a non crederci. Al giorno d'oggi ci dovrebbe essere molta più informazione. La Polizia Locale non troppo tempo fa aveva preparato e distribuito un volantino informativo. Bisogna farlo leggere ai nostri genitori o ai nostri nonni". Commenta un'altra donna: "Purtroppo i truffatori ci sono e ci saranno sempre. Sono gesti che non guardano in faccia nessuno, mirati a cercare di raggirare gli anziani facendo leva sugli affetti. Bisogna aumentare l'informazione in modo che queste persone non abbiano più terreno fertile per mettere in atto i loro tentativi di truffe". Da parte nostra, non resta che condannare simili gesti e raccomandare alle persone di fare attenzione.

Furto in un locale di Bienate

Nei giorni scorsi è stato anche messo a segno un furto in un locale di Bienate. La notte tra il 27 e il 28 febbraio preleva il denaro dalla cassa. Lo stesso staff racconta sui social l'accaduto: "Volevamo rendervi partecipi del suddetto personaggio che, la notte tra il 27/28 febbraio, nonostante ci fosse in vigore il DPCM con coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 ma eravamo a conoscenza che qualcuno non rispettasse le regole, ma lui, lui è il migliore ragazzi, perché ansioso di venirci a trovare perché siamo troppo bravi e simpatici, oltre a non rispettare il coprifuoco non ha rispettato nemmeno l’orario di apertura e chiusura del locale come imposto da DPCM. Ignaro della situazione economica che stiamo affrontando, noi come tutto il nostro settore e ignaro del fatto che nel 2021 ormai nessuno lascia molti soldi nella cassa a fine serata, o magari credeva di trovare il fondo ristoro ma che non ci hanno ancora versato da marzo 2020, ha provocato più danni che guadagno! Ironizzando come siamo abituati a fare lo ringraziamo e ci auguriamo che con il contenitore delle mance che ci siamo sudati e lui si è impossessato almeno ci offra da bere...". Un racconto ironico ma che rivela tutta l'amarezza di un furto, pur con magro bottino, in un locale che - come tutte le attività di ristorazione - è messo a dura prova dall'emergenza sanitaria.


Sara Riboldi

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