Silvia Romano, pesante attacco social di un politico di Magnago
Il presidente dell'associazione anti bullismo; "E' una vergogna"

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Magnago - A poche ore dalla liberazione di Silvia Romano, la cooperante internazionale rapita in Kenya il 20 novembre del 2018 e liberata in Somalia dopo 18 mesi di prigionia, la Procura di Milano indaga sugli insulti via social e via lettera ricevuti dalla giovane, principalmente dovuti alla sua conversione all'Islam. I commenti sulla liberazione della giovane e su un presunto riscatto che sarebbe stato pagato dal Governo, negato dal ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, sono stati molteplici e oggetto di discussione anche in varie trasmissioni televisive. Per scendere nel locale, la discussione si è aperta anche sui paesi del nostro territorio. Non si può ignorare un commento social di un consigliere di minoranza di Magnago, Paolo Franco Bonini.

Il post di Bonini

Il commento social in questione recita: "Tanto impegno e soldi per liberarla dai terroristi islamici e la suina torna a casa vestita e convertita islamica, sembra una barzelletta, Conte e Di Maio dovrebbero prendere provvedimenti con chi li ha resi ridicoli davanti al mondo!". Personalmente ho sempre avuto un ottimo dialogo con l'ex assessore oggi consigliere di minoranza, Bonini. In genere schivo e restio a parlare pubblicamente, nella sua vita politica è sempre stato molto equilibrato. Tuttavia, il suo ruolo pubblico gli impone di fare attenzione a ciò che scrive sui social e questo commento non può e non deve essere ignorato. Contattato dopo aver ricevuto la segnalazione del post, non passato inosservato, Bonini spiega: "Non volevo offendere nessuno, ho solo espresso il mio disappunto su una vicenda che ha ridicolizzato la nazione davanti al pianeta intero, i cui contorni oscuri meriterebbero spiegazioni che forse chi potrebbe non vuole fornire!". E' difficile esprimersi su cosa sia accaduto alla volontaria in questi mesi di prigionia e soprattutto su cosa abbia provato. Ma al di là questo, la vicenda non può a nostro avviso trasformarsi in uno scontro tra partiti. E soprattutto, al di là di tutto, è da evitare di appellare in un certo modo una ragazza appena tornata dall'inferno. Le parole hanno un peso, non bisogna dimenticarlo. Non vanno prese con leggerezza.

L'accaduto in Italia

Parole che hanno pesato anche sul contesto nazionale. Prima fra tutte l'esternazione del deputato della Lega, Alessandro Pagano, che ha definito la giovane una "neo terrorista". La pioggia di critiche è stata immediata. Luigi Di Maio ha pubblicamente espresso la sua ferma condanna all'esternazione di Pagano: "Provo forte imbarazzo per le parole pronunciate alla Camera da un Deputato della Repubblica Italiana. Quelle parole segnano una triste pagina della storia italiana. In questi giorni abbiamo letto e ascoltato cose raccapriccianti contro Silvia Romano. Ma si è superato ogni limite. Descrivere una ragazza di 25 anni reduce da 18 mesi di prigionia, con tutto quello che ha potuto passare, come una neo-terrorista non è accettabile da nessuno, tanto meno da un rappresentante delle istituzioni. La politica non può scendere così in basso, la politica deve essere un esempio per il popolo e ogni parlamentare ha il dovere di rispettare i cittadini italiani perché li rappresenta. Adesso basta, rispetto per Silvia e per la sua famiglia". Dopo le critiche ricevute, Pagano ha espresso sui social le sue considerazioni: "Nei confronti di Silvia Romano vorrei esprimere il massimo della solidarietà perché dopo 18 mesi ha potuto riabbracciare i propri cari e riassaporare la libertà. Lungi da me esprimere qualcosa di personale nei confronti della giovane, anche perché è chiaro che la stessa potrebbe essere ancora scossa dalla terribile esperienza che ha provato. Ben altra riflessione invece intendevo fare verso tutte quelle Autorità che l’hanno accolta senza le dovute cautele, consentendo a un gruppo terrorista di farsi pubblicità sulla pelle di questa giovane che ha così duramente sofferto. (... ) L’obiettivo della mia critica politica era quindi indirizzata proprio verso il Governo e non già verso la povera ragazza". Anche qui però vale lo stesso discorso di prima: un rappresentante politico non può e non deve esprimersi in questa maniera su una vicenda che riguarda una volontaria. In merito al presunto riscatto Di Maio dichiara alla trasmissione 'Fuori dal Coro': "A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo. Siamo riusciti a riportarla a casa, merito della nostra Intelligence, di persone che hanno rischiato la vita. Mi chiederei come sta Silvia romano?". E ancora: "Chiedo rispetto per Silvia Romano. Basta propaganda, attacchi e odio. Lei e la sua famiglia non si meritano tutto questo".

Il commento di Vetere, presidente dell'Associazione Contro il Bullismo Scolastico

Tornando al locale, si esprime anche Vincenzo Vetere, presidente dell'Associazione Contro il Bullismo Scolastico, con sede proprio a Magnago: "Leggo commenti pessimi. Da volontario e da Italiano mi sento moralmente deluso e colpito da questo popolo che ha perso il lume della ragione. In Kenya, ci sono tantissimi volontari italiani che pagano il viaggio per rimanere lì a dare una mano a quelle popolazioni; l'italiano vero è quello che si muove e che si fa riconoscere nelle opere di bene e tanti ci riescono e lo fanno in totale silenzio! In ogni scelta che facciamo ci può essere la conseguenza positiva e negativa e lei purtroppo ha avuto la sfortuna di essere rapita". E in merito al caso specifico sull'esternazione del consigliere di minoranza di Magnago, Vetere commenta: "È una vergogna chiamare suina una volontaria di 25 anni. È un' offesa per tutti i volontari che operano in questo Paese". E infine, conclude con un appello: "Non dimentichiamoci dei veri valori della vita e non rovinate questo momento a questa povera famiglia che finalmente si è riunita".


Sara Riboldi

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