Magnago - Esternalizzazione della scuola d’infanzia di Magnago, duro attacco dalla Fp – Cgil Ticino Olona verso l’amministrazione: “Dall’amministrazione bugie e insulti alla nostra organizzazione e alle famiglie che hanno organizzato un flash mob”.
Oramai i giochi sembrano essere fatti: in consiglio comunale la celta di esternalizzare la scuola dell’infanzia di Magnago è già passata, nonostante le proteste dei gruppi di minoranza ma anche delle famiglie e dei sindacati, che hanno organizzato anche un flash mob di protesta per dire no all’esternalizzazione del servizio, al quale hanno partecipato alcune famiglie e alcuni bambini, cosa non passata inosservata e non ben vista dall’amministrazione. Lo scontro in consiglio sul tema è stato duro e acceso. Non sono mancate posizioni forti da parte di tutti. “Tanto rumore per nulla”, aveva detto il sindaco Carla Picco a conclusione del suo discorso, che ribadiva la necessità di esternalizzare il servizio e la garanzia che a livello educativo per le famiglie il servizio sarebbe migliorato, mentre per i dipendenti non sarebbe cambiato pressoché nulla. “Se, scevri da pregiudizi, prese di posizione e/o rincorse alla visibilità di qualche organizzazione sindacale, si fosse prestata attenzione a quanto davvero si sostanzia nel progetto, ragionevolmente molte risposte avrebbero non solo dissolto i dubbi ma anche favorevolmente sorpreso chi davvero ha interesse al servizio”, aveva detto anche il primo cittadino.
La Fp Cgil Ticino Olona non ci sta e nelle scorse ore ha diffuso un comunicato di fuoco in merito a quanto è uscito dal consiglio comunale: “Nel consiglio comunale tenutosi il 31 maggio scorso sono state espresse dal capogruppo di maggioranza nonché consigliere delegato all’istruzione e dal sindaco assurdità, bugie e insulti alla nostra organizzazione e alle famiglie che hanno organizzato un flash mob legittimo, colorato, partecipato, di protesta in piazza Pertini contro l’esternalizzazione della scuola d’infanzia Coniugi Radice di Magnago e contro l’esternalizzazione dei lavoratori. A detta degli amministratori avremmo strumentalizzato i bambini ai fini della nostra maggior visibilità. Non solo, secondo l’amministrazione, la Fp- Cgil si starebbe schierando dalla parte della chiusura del servizio non avendo avanzato proposte e soluzioni per mantenerlo sul territorio. Tutto ciò è assolutamente falso!”.
E ancora scrive il sindacato: “Negli unici due incontri avuti, di cui uno convocato dalla Prefettura per l’apertura dello stato di agitazione, ci è stato chiesto di prendere atto che non esistono alternative alla esternalizzazione della scuola, se non la chiusura della stessa per ragioni non solo economiche, ma per sopravvenute criticità che non permettono la gestione comunale del servizio. Quali siano le cause di questa impossibilità di gestione non è dato saperlo; né nei mesi precedenti abbiamo ricevuto convocazioni rispetto a queste presunte criticità. Contrariamente a quanto affermato nel consiglio comunale, la Fp Cgil Ticino Olona – pur ribadendo più volte la contrarietà del metodo e nel merito usato dall’amministrazione, non si è mai sottratta né intende sottrarsi a un confronto nel dettaglio sulle soluzioni economiche e organizzative che permettano il mantenimento nel perimetro pubblico della scuola e delle lavoratrici. Per queste ragioni la vergogna è in capo a chi amministra il comune di Magnago che con faciloneria e superficialità opera scelte che sviliscono e svendono il servizio pubblico e gli interessi di cittadinanza, senza alcuna remora e rispetto per i dipendenti che da anni prestano attività in favore della colletttività.se non avremo risposte proseguiremo con le nostre rivendicazione iniziative di mobilitazione e di lotta per affermare che l’infanzia non si appalta!”.
Il no all’esternalizzazione del servizio arriva forte e chiaro dal Movimento s 5 Stelle. Emanuele Brunini commenta alla nota divulgata dal sindacato: “Nello scorso consiglio comunale si è approvata l'esternalizzazione in quanto, secondo l'amministrazione, sono sopraggiunte delle impossibilità improvvise tali da impedirne addirittura l'apertura a settembre. ‘Altrimenti chiude, altrimenti chiude, altrimenti chiude’ sono le parole espresse categoricamente dal Capogruppo Rogora, sostenute dall'intera maggioranza, tranne per l'assente Lofano. Non si capiscono i motivi per il quale la scuola dovrebbe chiudere, non si capisce cosa sia cambiato dall'anno scorso oppure da quello prima ancora. Pare sia dunque solo una questione umorale. Al peggio non c'è mai fine e sono arrivati pure le offese alla sigla sindacale Cgil e agli stessi genitori autori di un flash mob”. Contattato sulla vicenda generale della scelta di esternalizzare il servizio, interviene anche Paolo Bonini: “La questione della scuola dell'infanzia lascia tutti delusi, soprattutto maestre e genitori, ma fa parte di un processo inarrestabile in forza del quale tutto è destinato a essere esternalizzato, scuole, asili, manutenzioni, pulizie, rete tecnologiche e servizi; è un processo di alleggerimento delle pubbliche amministrazioni incapaci di gestire con profitto tali settori che il privato ovviamente sa organizzare al meglio!”.
Abbiamo contattato il Comune epr ua replica che dovrebbe arrivare a breve. Artcolo in aggiornamento
Sara Riboldi
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