Magnago - No esternalizzazione scuola dell'infanzia
Via a una raccolta firme.
La minoranza chiede commissione urgente

altalena

Magnago - La scuola dell’infanzia comunale sarà esternalizzata. La decisione è arrivata d’improvviso da parte del Comune, provocando lo scompiglio nelle famiglie e l’ira della minoranza. È partita infatti una raccolta firme per chiedere di non esternalizzare la scuola dell’infanzia, con tanto di pagina dedicata su Facebook. Intanto i consiglieri di opposizione Emanuele Brunini, Paolo Bonini e Rocco Tavella hanno richiesto la convocazione di una commissione urgente per comprendere le “motivazioni politiche” alla base della scelta.

Via a una raccolta firme on line

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e le famiglie non hanno gradito la scelta presa dall’Amministrazione. È, infatti, comparsa su Facebook una pagina dedicata proprio alla questione: “L’infanzia non si appalta”, questo è il nome della pagina. “Teniamoci nel Comune i servizi del Comune, perché l’infanzia e il futuro dei Bambini non è una gara d’appalto!”, si legge. E è presente anche un manifesto che spiega le ragioni del no all’esternalizzazione: “Esternalizzare un servizio rende impossibile garantire continuità didattica, pedagogica e soprattutto relazionale ai bambini; depotenziare la scuola, esternalizzandola, significa depotenziare il proprio Comune”. E ancora: “Non si risparmia un euro! Si spene solo in modo diverso e non a vantaggio dei propri servizi comunali; non abbiamo bisogno di sperimentare sui bambini un nuovo progetto educativo. Se serve, aiutiamoci a migliorare quello attuale”. Le motivazioni el no sono chiare e nette. Tanto più che è partita anche una raccolta firme on line “con lo scopo di chiedere all'amministrazione comunale di NON esternalizzare il servizio scuola dell'infanzia C. Radice di Magnago”, iniziativa che ha già raccolto 128 firme.

La lettera alle famiglie

La scelta di esternalizzare proprio non se l'aspettava nessuno. Il 3 maggio è stata inviata una comunicazione alle famiglie ai piccoli alunni della scuola dell’infanzia in cui è stata comunicata la scelta. Si legge nella lettera (non riportata integralmente per ragioni di spazio): “A conclusione di un lungo periodo di analisi e osservazione, di valutazioni e confronti, l’Amministrazione Comunale ha così deciso di procedere all’esternalizzazione del servizio scuola dell’infanzia comunale a mezzo avvio di idonea procedura di gara. La procedura avrà come obiettivo principale l’innalzamento dell’offerta del servizio nel suo complesso, anche in termini di flessibilità e potenziamento dello stesso in termini di orari e periodi di apertura, di servizi accessori, mantenendo un costo retta per l’utente in linea con quello attuale. La qualità dell’offerta educativa e pedagogica sarà garantita con un potenziamento degli standard in un costante confronto con le famiglie e il puntuale controllo dell’amministrazione comunale. Il personale educativo e non, sarà accompagnato in questa transizione e potrà trovare in questa nuova forma organizzativa occasione di crescita professionale, oltre che di garanzia di quanto sin qui maturato. Nelle prossime settimane, appena l’iter procedurale sarà definito nella sua interezza sarà nostra cura ricontattarvi per illustrarvi ogni aspetto di vostro interesse e tenervi aggiornati. Confidiamo, così come accadde con il servizio nido comunale, di potervi entro pochi mesi, e comunque prima della fine di luglio darvi esito dell’avvenuta esternalizzazione così da poter con completa informazione e serenità avviare il nuovo anno scolastico. Restiamo comunque sin d’ora a disposizione per ogni necessario ulteriore elemento conoscitivo già in nostro possesso”. Una lunga lettera, che ha creato non poca confusione fra le famiglie.

La lettera ai dipendenti

Ancora, lo stesso giorno è stata inviata una comunicazione anche al personale occupato nella scuola d’infanzia in merito all’esternalizzazione dle servizio: “Le azioni sin qui poste in essere non hanno infatti sortito le risposte in termini di risultati complessivi attesi, come illustrati in diversi incontri intercorsi anche con il personale. Attraverso l’azione di esternalizzazione l’amministrazione comunale assicurerà le azioni necessarie per garantire la continuità del servizio con una aumentata flessibilità dell’offerta educativa e di servizio nel suo complesso nonché del corretto inquadramento del personale presso il nuovo datore di lavoro in base alle mansioni effettivamente svolte al momento della cessione e di quanto utile e possibile per il personale interessato. Ogni futuro sviluppo di interesse vi sarà prontamente comunicato: per ogni necessario chiarimento l’Amministrazione comunale resta sin d’ora a disposizione. Auspicando che questa transizione sia affrontata nel miglior modo possibile da tutti gli attori coinvolti al fine anche di salvaguardare un servizio la cui sopravvivenza è conditio sine qua non, per la salvaguardia dei posti di lavoro”. La comunicazione sembra insomma già presa. Nonostante sia chiara la difficoltà del comune a gestire l’onere di una scuola, le motivazioni non sono però totalmente esplicite, almeno agli occhi delle minoranze e delle persone.

La minoranza chiede una commissione urgente

Motivo per il quale i consiglieri di minoranza Emanuele Brunini, Paolo Bonini e Rocco Tavella hanno richiesto la convocazione di una commissione urgente sulla vicenda. Commenta Emanuele Brunini: “Lunedì 3 maggio a diverse famiglie del Comune è stata comunicata la scelta di procedere alla esternalizzazione del servizio scuola dell’infanzia comunale a mezzo di idonea procedura di gara. La comunicazione è avvenuta tramite una email e ha ovviamente sollevato diverse preoccupazioni legittime visto l’importanza che il servizio di educazione ricopre nel contesto familiare. Si tratta della ennesima situazione che si è venuta a creare e dove ancora una volta recrimino fortemente l’atteggiamento di una componente politica che ha perso totalmente il senso di condivisione delle scelte; è oramai diventata una prassi di questa amministrazione il procedere senza confronto con la minoranza, mettendoci solo a conoscenza delle scelte prese. Nel comunicato dell’amministrazione si fa riferimento che tale scelta è giunta a conclusione di un lungo periodo di analisi ed osservazione, di valutazioni e confronti e dove le azioni poste in essere non hanno infatti sortito le risposte in termini di risultati complessivi attesi, come illustrati in diversi incontri intercorsi anche con il personale. Perché non condividere con noi questi aspetti in precedenza e avviare degli incontri specifici, non limitandosi esclusivamente a riportare nel Documento Unico di Programmazione di febbraio la volontà di ‘…trasferire a terzi il servizio così da garantirne una maggiore flessibilità e potenziamento dell’offerta, assicurando nel contempo la valorizzazione e la tutela del know-how interno al servizio e del suo personale…’? Ho dunque ritenuto opportuno, insieme al consigliere Tavella e Bonini, di richiedere la convocazione di una commissione urgente e pubblica per comprendere le motivazioni politiche che stanno alla base di questa scelta. Spero vivamente che l'amministrazione accolga questa modalità di confronto che possa essere seguita da tutta la popolazione”. Come reagirà il Comune a queste prese i posizione?

La spiegazione del Comune

A dare una spiegazione è il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora: "In merito alle recenti lettere indirizzate alla famiglie circa il progetto di esternalizzazione dei servizi della materna, preme innanzitutto chiarire come la lettera abbia seguito tempestivamente la delibera di giunta, per poter informare le famiglie in maniera immediata. Ovviamente, come si ritiene corretto, il prossimo 17 Maggio seguirà un incontro con le famiglie e successivamente un incontro con le insegnanti. L’amministrazione avrà modo di condividere le motivazioni di tale scelta: a dire il vero più che di scelta credo si possa definire una necessità per mantenere il servizio di scuola materna comunale. Per chi amministra e ha portato avanti il servizio per diversi anni, cercando di ampliarlo e assicurando adeguati standard alle famiglie, non rappresenta certo un obiettivo, ma riconosce che una gestione diretta non risulta più lo strumento più adeguato per garantire il servizio stesso. Già dall'anno in corso, in via sperimentale, la gestione e il coordinamento sono stati affidati a una società esterna, che ha anche fornito personale e competenze per la sezione 'gelsomini', resa necessaria dai protocolli Covid e che risulta aver riscosso apprezzamento da parte delle famiglie". Rogora assicura: "Parlando di servizi scolastici, la gestione è ovviamente affidata a società ben referenziate e che al loro interno possiedono tutte le competenze per garantire un servizio in linea con i più elevati standard, sia in termini educativi sia per quanto concerne il piano dell’offerta formativa. L’eventuale esternalizzazione terrebbe ovviamente conto delle attuali rette, deliberate dalla giunta (la stessa cosa vale per la materna paritaria di Bienate), che non subiscono aumenti da anni e che rimarranno tal quali. Sarebbero inoltre fissati gli standard qualitativi e gli obiettivi di miglioramento annuale poi verificati dall’Ente, che avrà in capo le verifiche del contratto. Sono state inoltre considerate tutte le tutele necessarie per le maestre che sono in forza all’Ente comunale, il quale continuerà a tutelarne il reddito e la mansione: immaginiamo che, trattandosi comunque della sfera lavorativa, questo possa comportare dubbi e qualche cambiamento. Anche questi aspetti saranno tenuti in debita considerazione, anche cercando di comprendere eventuali timori. Questa esperienza, così come quella passata del Nido comunale, oggi fiore all’occhiello sul territorio, richiede molti sforzi e impone di fissare le dovute precauzioni, ma è resa necessaria per mantenere sul territorio un servizio che rischia di non poter essere garantito. Non da ultimo il calo delle nascite e la perdita di iscrizioni hanno reso il disavanzo importante ben oltre le quote che il comune dovrebbe sopportare per questo genere di servizi: in questi anni di amministrazione questo 'spareggio' non è mai stato e non è visto come una 'perdita' ma come impiego di risorse necessarie per garantire un servizio alla collettività in maniera solidale. Purtroppo però possiamo solo riconoscere che esigenze organizzative non permettono più una gestione diretta".


Sara Riboldi

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