Magnago - Esternalizzazione scuola dell’infanzia, l’amministrazione ha pianificato una serie di incontri con il sindacato. Martedì 6 luglio c'è stato il primo incontro. A questo il Comune ha chiesto la fine dello stato di agitazione. Il sindaco, Carla Picco: “Non è con le barricate né con l’esasperazione delle criticità che si costruiscono protocolli di tutela dei lavoratori”.
La scelta del Comune di esternalizzare il servizio è contestata da gruppi di minoranza, famiglie e sindacati, che hanno dichiarato da tempo lo stato di agitazione e che hanno espresso posizioni nette nei confronti del Comune. La Fp Cgil Ticino Olona ha ribadito più volte la contrarietà del metodo usato dall’amministrazione, ma si è sempre dichiarata disponibile al confronto e al dialogo per trovare soluzioni.
L’Amministrazione comunale in risposta ha chiesto e avviato una serie di incontri con il sindacato per affrontare le tutele attuabili in favore del personale della scuola dell’infanzia, in vista della possibilità di un nuovo gestore. Il primo incontro c’è stato proprio martedì 6 luglio. L'incontro è stato ancora interlocutorio. Spiega il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora: "Questo primo incontro è stato organizzato per valutare alcune proposte in linea con l'esternalizzazione del servizio, però un incontro ancora interlocutorio in quanto la gara non è ancora chiusa". Commenta il sindaco, Carla picco, in una nota. “Ho sempre sostenuto che l’Amministrazione comunale ha e avrà la giusta attenzione per il personale della scuola dell’infanzia; non è con le barricate né con l’esasperazione delle criticità che si costruiscono protocolli di tutela dei lavoratori, ma bensì con il confronto, l’ascolto e la comune volontà di un unico obiettivo; e a ciò noi ci siamo sempre attenuti”. Ancora: “I sindacati hanno così condiviso questa strada che è l’unica sempre voluta dall’Amministrazione comunale, che non ha mai chiuso in faccia la porta a nessuno, ma è sempre stata disponibile a un leale e costruttivo confronto. Da subito abbiamo ribadito che per famiglie e lavoratori il possibile cambiamento non porterà sconvolgimento ma miglioramento, e così sarà. Ho chiesto che lo stato di agitazione, proclamato dalla sigla sindacale FP CGIL TICINO OLONA, rientri, quale concreto segnale di voler costruire percorsi di tutela e garanzia”.
I termini della concessione nel frattempo sono già definiti nella bozza di contratto, valido fino alla fine dell’agosto 2030. Il concessionario dovrà garantire, per conto dell’Ente, ma in nome proprio e a proprio rischio, la gestione educativa, ausiliaria, la manutenzione ordinaria, la gestione diretta del personale e la gestione amministrativa. La retta mensile sarà definita dal concessionario e prevede come vincolo la definizione nel limite massimo mensile di 177,00 euro. Per coloro che pagano meno in relazione all'ISEE, le rette resteranno invariate. Il personale educativo e ausiliario attualmente dipendente dall’Ente verrà posto in organico al concessionario ma l’Ente riconoscerà al concessionario una quota differenziale pari a 8.756,88 euro all’anno, per compensare la differenza salariale di inquadramento.
Sara Riboldi
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