Magnago, il racconto della Protezione civile

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Sono angeli che agiscono senza alzare la voce, quasi di nascosto, pronti a fronteggiare ogni allerta che si viene a creare su un territorio, senza mai chiedere qualcosa in cambio. Sono gli angeli della Protezione civile, che dedicano buona parte del loro tempo a sostenere in modo concreto le persone. In questa settimana dove si parla di tutto ciò che riguarda il coronavirus, ci sembrava bello oltre che giusto raccontare in parte l'attività della Protezione civile. Lo faremo portando come esempio la Protezione civile di Magnago, con Enrico Casati che ci ha fatto il punto su attività e percezioni. Un pensiero però va a tutte le Protezioni civili del territorio, in prima linea per sostenere i paesi.

Le attività della Protezione civile di Magnago

A raccontare l'attività della Protezione civile sul territorio di Magnago è Enrico Casati, funzionario responsabile della Protezione civile. Nei giorni scorsi il sindaco, con appunto l'ausilio del funzionario responsabile del servizio di protezione civile, ha convocato l'Unità di Crisi Locale. Racconta Enrico Casati: "Con i volontari della Protezione civile siamo intervenuti per le attività individuate dall'UCL; poi, abbiamo consegnato a bar, edicole, farmacie e affisso alle bacheche comunali copia dell'ordinanza, i numeri di utilità, un volantino anti truffe e il decalogo dei comportamenti da tenere. Le attività sono state limitate all'informazione alla cittadinanza attraverso locandine poste nelle bacheche, sul sito del Comune e sulla pagina Facebook del gruppo di Pro Civ. Altre azioni non abbiamo ritenuto di effettuarle per non creare inutilmente panico tra le persone. E' comunque una bella collaborazione con la Comandante della Polizia locale, la responsabile della Pubblica istruzione, il responsabile del settore ambiente e territorio e la responsabile del settore amministrativo.".

Niente panico

Ma come stanno reagendo le persone? "La percezione personale - racconta Enrico Casati - è che sia un po' troppo enfatizzata come malattia che porta alla morte. In realtà, come si è espresso benissimo un importante biologo, è una influenza che potrebbe dare sintomi importanti a coloro che sono già debilitati a causa di malattie ma le persone 'sane' la possono superare tranquillamente, come succede per una normale influenza. Purtroppo ci sono persone che si lasciano influenzare negativamente senza riflettere e senza porsi domande". Come membro della Protezione civile, Enrico Casati conclude con un piccolo consiglio: "Un suggerimento che ritengo utile è di rispettare quanto previsto dal decalogo dei comportamenti da tenere senza farsi prendere inutilmente dal panico".

Interventi della Protezione civile nazionale

Intanto, il Dipartimento della Protezione civile nazionale ha emesso "ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili". Sono tanti i punti affrontati. In particolare, però, è importante sottolinearne uno: le mascherine. Mai come in questi giorni se ne vedono in giro. In sostanza, i provvedimenti prevedono l'esigenza di accentrare in capo al Dipartimento della Protezione civile l'acquisizione dei dispositivi di protezione individuale, come appunto le mascherine. Si legge nel documento: " E’ inoltre fatto divieto di esportare DPI fuori dal territorio nazionale senza previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile. Le amministrazioni del Comparto della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico e il Ministero della salute provvedono direttamente e autonomamente alle acquisizioni dei dispositivi (...) previa autorizzazione del Dipartimento della protezione civile, ferma restando la possibilità delle Regioni e Province autonome di acquistare direttamente". Un'altra specifica importante: "Le imprese che producono o distribuiscono in Italia i dispositivi di protezione individuale (...) comunicano quotidianamente al Dipartimento della protezione civile il numero e la tipologia dei dispositivi prodotti". Un modo, insomma, per canalizzare le forze in modo positivo. Come del resto ricordato in conferenza stampa, "Se c'è una elevata domanda, l'offerta va indirizzata".


Sara Riboldi

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