Vaccinazioni, prenota il vaccino per il papà di 65 anni ma l’unica disponibilità è a Milano. Per accompagnarlo senza perdere il giorno di lavoro, giovane donna deve prenotare alle 19. Il suo racconto.
Questa è una storia in cui purtroppo ci si può riconoscere e riguarda una ragazza residente che ha prenotato il vaccino per suo padre. La ragazza preferisce restare anonima e noi rispettiamo questa sua scelta. L’importanza delle vaccinazioni è nota, così come è nota la difficoltà a prenotare vaccini vicini al luogo di residenza, per vari motivi. In questo periodo sta per chiudere anche il centro vaccinale di Cuggiono, che probabilmente resterà attivo solo per le persone più fragili. Di conseguenza, chi deve sottoporsi al vaccino deve necessariamente spostarsi di vari chilometri. Questo può creare difficoltà e non solo agli anziani. Così come è capitato alla giovane donna che ci ha raccontato la sua esperienza: “Trovo assurdo che dopo svariati mesi non si riesce ancora a organizzarsi. Ho prenotato ieri mattina (mercoledì 21 aprile, ndr) il vaccino per mio papà, di 65 anni. Unica disponibilità è stata a Milano. Con tutti i posti che ci sono in zona da noi, lo trovo assurdo. Solo in Italia succedono queste cose; per fortuna che siamo in Lombardia, in provincia di Milano”. E ancora: “Non c'è molto rispetto per le persone secondo me. Mio papà non è anziano ma bisognerà comunque accompagnarlo. Non me la sento di mandarlo da solo: al ritorno potrebbe avere degli effetti collaterali che comprometterebbero la sicurezza della sua guida. Sicuramente sono arrabbiata, ma di più sono delusa dal sistema sanitario Lombardo. Sento e leggo che i politicanti si vantano che la sanità in Lombardia è la migliore, ma mi pare che questo avvenga se entra in gioco la sanità privata, altrimenti mi sembra come tutte le altre. Capisco che non siano stati organizzati le prime settimane, ma adesso è inaccettabile. Alcune amiche di mia mamma sono dovute andare fin dopo Varese per la prima dose del vaccino, quando qui da noi ci sono tanti ospedali e strutture idonee. Se solo l'amministrazione comunale avesse lavorato fin da subito per permettere di farli al campo sportivo di Bienate, tanti cittadini non si troverebbero nella nostra stessa situazione”.
Sulla questione dei luoghi dove potersi vaccinare senza allontanarsi troppo dal comune di residenza, nel caso specifico da Magnago, sono intervenuti sia la maggioranza sia la minoranza. Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle) proprio nei giorni scorsi aveva proposto di mettere a disposizione per le vaccinazioni la Polisportiva di Bienate. Aveva già dichiarato: “È una struttura decentralizzata dal centro urbano; questo indubbiamente permette di evitare qualsiasi difficoltà di intasamento e congestione di strade, oltre che problematiche relative a un eventuale afflusso di persone. Il sito presenta ampi spazi, con la possibilità di creare facilmente ingressi e uscite separati, in modo da garantire la massima sicurezza delle persone con il giusto distanziamento. La presenza di un parcheggio interno oltre che di spazi esterni garantirebbe un facile accesso anche a persone con disabilità e la diretta vicinanza con la superstrada della Malpensa è indubbiamente un ulteriore aspetto positivo. La struttura interna completamente coperta è ampia, con le più recenti autorizzazioni in tema di permessi edilizi e sanitari”.
Anche la maggioranza aveva preso in considerazione dei luoghi e, come tanti comuni del nostro territorio, aveva proposto alle autorità la sua disponibilità a mettere a disposizione strutture per le vaccinazioni all’interno del Comune, individuando il luogo adatto nei locali sopra la farmacia comunale. Inoltre, si è recentemente espressa per mantenere aperto il centro vaccinale di Cuggiono. Si legge infatti in una nota diffusa: “Condividiamo la lettera da alcune associazioni operative nel nostro territorio e esprimiamo a nostra volta preoccupazione per le voci relative a una possibile chiusura del centro vaccinale presso l'ospedale di Cuggiono. Crediamo fortemente che l'aumento dei luoghi di somministrazione sia l'unico modo per velocizzare la campagna vaccinale e ridurre in questo modo ricoveri e vittime”. Commenta il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora, in merito alla proposta di Brunini e ai luoghi dove poter vaccinare: "L’amministrazione ha formulato, già da settimane, una proposta ad ATS per una campagna vaccinale condivisa. A seguito di alcune verifiche occorse già nel mese di febbraio 2021, ovvero in corrispondenza dell’avvio del piano vaccinale sul territorio nazionale, il comune di Magnago, attraverso il sindaco Carla Picco, ha rinnovato la disponibilità, in collaborazione con ASPM, a fornire supporto logistico per la campagna vaccinale anti-covid a Magnago. Lo ha fatto appunto mediante una proposta (lettera ad ATS del 10 marzo 2020) concreta, seria e organizzata. In sostanza, si è partiti dall’ottima esperienza maturata con la campagna antinfluenzale, aggiungendo anche la disponibilità di maggiori spazi e coinvolgendo appunto la nostra azienda speciale (ASPM), protezione civile e alcuni medici che hanno accettato di collaborare e che ringraziamo nuovamente. Ancora un volta l’amministrazione e gli uffici comunali hanno lavorato seriamente e senza proclami per la salute dei cittadini, in questo momento difficile, agendo sempre con responsabilità e in accordo agli organi sovracomunali preposti a gestire l’emergenza sanitaria. ATS ha poi risposto alla proposta ricevuta con una lettera datata 23 marzo in cui in sostanza chiedeva di attendere la definizione della procedura di approvvigionamento dei vaccini e della disponibilità degli stessi". E ancora: "Spiace constatare che, solo per clamore mediatico, si possano formulare proposte non condivise e non verificate, coinvolgendo spazi che non sono nella disponibilità dell’Ente comunale. Sarebbe stata sufficiente una telefonata agli uffici comunali per verificare il lavoro già fatto e raccogliere tutte le informazioni. Evidentemente, mentre amministrazione e tecnici comunali lavorano per dare risposte ai cittadini qualcun altro fa proposte, solo formalmente accattivanti, per avere un po’ di pubblicità. Ricorda un po’ un vecchio cartone animato di Hanna e Barbera dal titolo originale 'Stop the Pigeon', dove lo squadrone avvoltoi cercava goffamente di fermare il piccione e tutto terminava con la famosa frase 'Fa qualcosa Muttley' (Muttley do something)… Non era importante fosse qualcosa di ragionato, razionale ma solo qualcosa. In questo caso il qualcosa è una proposta, magari accattivante, di una diversa sede per l’iniziativa vaccinale ma sul finire dello scorso anno, lo ricordiamo, c'era stata un’iniziativa a nostro avviso 'abusiva' di distribuzione di tamponi rapidi in piena zona rossa. Iniziativa di cui ATS ci ha informato non essere stata informata e che nemmeno avrebbe approvato e sulla quale stava acquisendo informazioni, ma questo non ci compete".
Sara Riboldi
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