Magnago - Negozi chiusi, che fare?
La situazione, la testimonianza, le idee

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Magnago - Cosa fare per il commercio locale? Se già la situazione prima del Coronavirus era difficile, con il lockdown molti commercianti dei piccoli centri abitati sono ancora più in difficoltà. A Magnago, in particolare, sono molti i negozi chiusi, come racconta una residente. È necessario quindi pensare e intervenire con delle proposte alternative che rimettano in moto il commercio locale. A sollevare la questione è il consigliere di opposizione Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle).

Brunini: "Impoverimento sempre maggiore"

"Il commercio è un aspetto estremamente critico fin dai tempi pre Covid - spiega Emanuele Brunini - il nostro paese da diversi anni è sottoposto a un impoverimento sempre maggiore dell’attività commerciale che ha determinato sempre più un depauperamento del tessuto sociale e una diminuzione della vitalità del nostro territorio e in particolare dei nostri centri paesani. Indubbiamente il questionario presentato dall'amministrazione comunale in vista della variante del PGT è utile per ufficializzare una serie di mancanze ben note a tutti ma per le quali non si è mai intervenuto, per lo meno replicando delle azioni pratiche messe in atto in altre realtà. Con sincerità non è solo una deficienza dell'amministrazione comunale, che comunque si è trovata ad interfacciarsi in una scarsa relazione".

Le idee

Che fare allora? Spiega Brunini: "Credo che sia fondamentale l'avvio di una strategia di rilancio condivisa tra commercianti e amministrazione comunale, con la volontà di coinvolgere le associazioni e organizzazioni di settore; il primo aspetto è il recupero della dinamica relazione e intraprendenza tra le parti. In merito alle azioni proposte sono fondamentali la messa in pratica di agevolazioni tributarie anche a favorire nuove attività e l'impegno da parte dell'amministrazione nella ricerca e proposta di bandi europei/nazionali/regionali di possibile interesse locale. I fondi europei sono anche soldi degli italiani che vanno in Europa e poi parzialmente tornano al nostro Paese: una buona ragione in più per usare, e bene, quelle risorse". Le idee sono tante: "La rivitalizzazione delle piazze è di indubbia necessità per il sostegno commerciale e sociale; in merito la volontà di proporre eventi e manifestazioni, qualora saranno consentite, nelle piazze locali è sicuramente necessario e ben voluto dalla popolazione. Inoltre innumerevoli interventi posso essere rivolti al commercio come promozione delle varie offerte proposte dai commercianti (mediante pannelli luminosi e sito internet), una raccolta punti per acquisti locali, la creazione di farmer's market per i venditori locali oppure l'avvio di una piattaforma digitale per la vendita online dei commercianti locali".

Il racconto di una residente

Ora, con la variante al PGT sono disponibili questionari ai quali i cittadini possono dire la loro. “È da tanto che vediamo chiudere negozi senza vederne aprire di nuovi – racconta amareggiata una cittadina – Non abbiamo un negozio di scarpe, un fiorista o un macellaio. Nel corso degli anni ha tentato di aprire anche un’agenzia viaggi e un negozio di abbigliamento per giovani, ma senza successo. Qui ci sono tanti bar e tante pizzerie d’asporto, ma nulla di più. Una volta c’era anche una graziosa profumeria, ma ha chiuso anche quella. In piazza a Magnago manca una pasticceria, a Bienate un piccolo supermarket. Per fortuna che hanno aperto dei centri commerciali nella nostra periferia a confine con Vanzaghello. Certo non è un bene per il commercio dei piccoli ma per noi cittadini sì. Penso a mia zia che tra pochi giorni compirà 80 anni non potrà andare ancora per molto lontano in macchina. Se vorrà e potrà restare autonoma dovrà arrangiarsi con quello che c’è vicino a casa sua”.

I dati sullo shop on line

La vendita on line è un fenomeno in crescita. Secondo il rapporto di Infocamere e Unioncamere del maggio 2020, "negli ultimi cinque anni sono cresciute di 10mila unità le imprese che vendono sul web, a fronte di un calo di quasi 45mila operatori dell’intero comparto del commercio al dettaglio. A puntare sul 'negozio' online sono stati soprattutto gli imprenditori del Sud, forse per ovviare alla carenza di infrastrutture. Infatti, se la Lombardia si distingue per il numero più elevato di imprese che vendono su Internet (4.406), tra il 2015 e il 2020 Campania e Basilicata si posizionano al top per i ritmi di crescita rispetto al resto dell’Italia (+25,4% contro +14,5% medio annuo). Un segno del cambiamento delle abitudini di consumo che, soprattutto in epoca di Coronavirus, permette agli imprenditori che commerciano sulla 'rete' di potere contare su una marcia in più". In Italia sono 23.386 le imprese che vendono via Internet. Sarebbe dunque un'ottima idea anche per i Comuni del nostro territorio, non solo Magnago, che provassero a rilanciarsi attraverso lo shop on line.


Sara Riboldi

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