Magnago - Coronavirus, al 20 aprile ancora 34 positivi dei quali una persona ricoverata e 30 cittadini in quarantena. Il Covid-19 ha creato non poche difficoltà alle realtà locali, fra le quali lo storico Centro anziani, che ha dovuto mettere lo stop alle attività temporaneamente, anche perché i locali del centro sono fino a ora stati utilizzati dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo. Il Comune ha per ora provveduto a un contributo per il centro pari a 8mila euro.
La situazione del Centro anziani di Magnago e Bienate è simile a molte realtà del territorio. Il Covid-19 ha bloccato, almeno per il momento, le attività. Inoltre, con le regole per le scuole, i locali sono adibii ad accogliere alcune classi dell’Istituto comprensivo. Da delibera di giunta del 18 marzo, si nota l’ipotesi di alcune classi presenti al centro anziani fino a giugno 2021, cosa che renderebbe di fatto impossibile far riprendere le attività al Centro anziani, ma la situazione è ancora precaria e incerta: quindi ancora non si sa cosa effettivamente succederà. Commenta il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora: “Riprenderanno se Ats autorizzerà e probabilmente con copertura vaccinale adeguata. Tuttavia, non credo si possano avere certezze. È giusto fare delle ipotesi e lavorare per la ripresa”. Ripresa che chiaramente tutti si augurano. Intanto il Comune ha stanziato per il 2021 un contributo pari a 8mila euro per il Centro anziani, specificando che le spese per i costi per i funzionamento della struttura a favore delle scuole verranno coperte dall’Ente comunale.
A martedì 20 aprile a Magnago la piattaforma ATS presenta ancora 34 cittadini positivi al Covid-19 di cui 1 ricoverato e 30 cittadini in quarantena. Commenta in una nota il sindaco, Carla Picco: “La campagna vaccinale prosegue e darà i suoi frutti ma ci vorrà ancora tempo e tanta attenzione nei mesi a venire per poter finalmente pensare che l’emergenza sia rientrata. Vi invito a continuare con comportamenti prudenti e rigorosi, per ridurre al minimo la diffusione del contagio e permettere piano piano la ripresa di una normalità prudente e graduale”.
Commenta una ragazza: "Si dice che quelli più colpiti da questa pandemia siano stati i bambini, ma spesso e volentieri dimentichiamo gli anziani. Anche loro hanno dovuto rinunciare alla loro quotidianità. Trovo offensivo dire e pensare che avendo vissuto la loro vita la loro quotidianità valga meno. La maggior parte di essi ha passato una vita a lavorare, in fonderie o in ditte dalla mattina alla sera, sei giorni a settimana. Adesso che si sarebbero potuti godere un po' la vita, sono stati confinati in casa da figli e nipoti. Speriamo che tornino presto a incontrarsi per giocare a carte, scambiare quattro chiacchiere e fare festa come hanno sempre fatto".
Sara Riboldi
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