Magnago - Una tv per Elisa (nome di fantasia). È questo il nome della raccolta fondi lanciata da Vincenzo Vetere, presidente di di ACBS - Associazione Contro il Bullismo Scolastico per regalare una televisione nuova a una bimba bullizzata a scuola tramite WhatsApp. Vincenzo, a seguito di un intervento nella scuola della bimba, è stato anche minacciato: “Non mi interessa delle minacce ricevute, mi spiace per la piccola e la sua famiglia che stanno vivendo questa situazione orribile”.
È lo stesso Vincenzo a raccontare la triste storia: “Sono stato contattato dalla mamma di questa bambina di 9 anni, che è stata bullizzata parecchio, soprattutto tramite WhatsApp, dove le scrivono brutte parole e addirittura hanno offeso la sua famiglia”. Inizia così il contatto tra l’associazione anti bullismo e la famiglia della piccola Elisa (Nome di fantasia. Non riportiamo la zona di residenza della piccola, che comunque è lontana dall’Alto milanese), che racconta tutto ai genitori. Spiega Vincenzo: “La madre è andata a parlare con la scuola, che però ha minimizzato il problema e ha suggerito di parlare direttamente con i genitori delle persone coinvolte. Questo però si è rivelato essere controproducente e le famiglie si sono rivoltate con minacce ai genitori di Elisa, solo per il fatto di aver parlato con la dirigente e con noi di ACBS. I problemi fra gli alunni, insomma, si sono convertiti in problemi fra gli adulti”.
Continua Vincenzo: “Siamo riusciti a effettuare un incontro con gli alunni a scuola. Purtroppo, però, questa volta i genitori hanno insultato via WhatsApp la famiglia della bimba e me, minacciandomi. Mi è stato riferito che se fossi andato nella zona della famiglia, non ne sarei ritornato vivo”. Una nuova minaccia, dunque, per il presidente dell’associazione, che però non si arrende e continua a lottare contro gli episodi di bullismo. “La piccola mi ha mandato un vocale in lacrime chiedendomi scusa per un fatto che non è dipeso da lei. Oramai mi sono fatto le spalle grosse ma mi spiace per la bambina e la sua famiglia, che stanno vivendo questa orrenda situazione. Elisa a settembre sarà costretta a cambiare scuola, perché non riesce a resistere un altro anno”.
La famiglia della piccola ha anche delle difficoltà di tipo economico. Spiega Vincenzo: “Mi sono imbattuto in un loro video e ho notato che hanno un televisore molto vecchio e manca un divano. Così ho pensato di organizzare questa piccola raccolta fondi e fare alla famiglia una piccola sorpresa. Poi magari, se la famiglia vuole e la raccolta funziona, potremmo organizzarne un’altra anche per il divano. Sono belle persone, cercano di aiutare sempre tutti. Per questo mi sono sentito di organizzare questa raccolta fondi, alla quale alcuni di noi hanno già dato il loro contributo. Credo che il televisore possa essere utilizzato come momento di svago e vorrei che contribuisse a creare attimi di tranquillità. Inoltre, l’intento è di far sentire questa famiglia meno sola, facendole percepire il supporto delle persone”.
Sara Riboldi
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