Scuole, come si stanno organizzando Magnago e Arconate?

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Magnago/Arconate - Scuola, tutti i Comuni sono pronti alla ripartenza. Riportiamo due casi a titolo di esempio. A Magnago alcune classi saranno spostate temporaneamente al centro anziani, ad Arconate la scelta di 'bocciare' la didattica a distanza e di ripartire con tutti gli alunni in classe, senza turni.

A Magnago, due classi al centro anziani

A Magnago la scelta di spostare alcune classi della primaria al centro anziani e in biblioteca è dovuta a una questione pratica e organizzativa. Come conferma il capogruppo di maggioranza, Massimo Rogora, l'idea iniziale era di dividere le classi, in media costituite da 24 alunni, contando su personale aggiuntivo. Personale che non arriverà, almeno nell'immediato. Di conseguenza, poiché le aule sono di ridotte dimensioni, per far sì che siano mantenute le regole sul distanziamento, due classi saranno spostate in maniera temporanea al centro anziani e una in biblioteca.

I commenti di alcuni residenti a Magnago

La scelta ha fatto discutere in paese, con i favorevoli e i contrari. Commenta una giovane residente: "Con tutto il tempo che hanno avuto, potevano organizzarsi in modo diverso. E' vero che i bambini hanno diritto di andare a scuola, ma è anche vero che gli anziani hanno il diritto di potersi incontrare nella loro sede come e quando vogliono. In paese ci sono tanti posti vuoti. Avrebbero potuto utilizzare la sede di qualche altra associazione". Differente è l'opinione di una signora: "Dopo tutti i mesi che i nostri bambini non sono potuti andare a scuola non è possibile ascoltare polemiche su dove siano state messe le classi. Se l’Amministrazione ha deciso di metterle al centro anziani avrà avuto i suoi motivi. I nostri ragazzi devono tornare a scuola".

Ad Arconate tutti gli alunni in classe

Ad Arconate le scuole riapriranno con tutti gli alunni in classe, senza turni e senza didattica a distanza. Ad annunciarlo è l'assessore alla Scuola, Istruzione e Servizi educativi, Francesco Colombo: "Nessuno svolgerà didattica a distanza a casa perché, dopo sei mesi di stop, ritengo che i nostri studenti debbano poter tornare a 'vivere' la scuola: incontrarsi con i compagni, mangiare in mensa, ritrovare i professori, nel rispetto di tutte le regole per evitare la diffusione del virus". Ma nel concreto come sarà organizzata? Colombo specifica che il Comune ha acquistato 240 nuovi banchi per dieci classi della scuola primaria e una della secondaria di primo grado. I banchi saranno un po' più piccoli rispetto agli attuali per garantire il distanziamento sociale. Sono anche stati acquistati armadietti per la scuola d'infanzia statale. "Per l'acquisto degli arredi abbiamo speso complessivamente 12.000 euro". I nuovi banchi arriveranno il 25 settembre. E nel frattempo? Spiega Colombo: "Saranno installate due tensostrutture con banchi in ciliegio e sedie - una nel cortile della scuola elementare e una in quello delle medie - che accoglieranno 6 classi (3+3). Le tensostrutture saranno pavimentate, ben illuminate e, naturalmente, rispetteranno tutte le norme sulla sicurezza. Le altre 4 classi saranno temporaneamente collocate nelle due palestre, in attesa che arrivino i nuovi banchi. Una classe delle medie, invece, sarà ospitata nel laboratorio di educazione artistica. Nessun problema di spazio, infine, alla scuola dell'infanzia statale, che già da lunedì 7 settembre riaprirà le porte per "mezzani" e "grandi", mentre gli inserimenti dei "piccoli" inizieranno lunedì 5 ottobre. Questa soluzione consente di far partire l'anno scolastico senza ritardi e di mantenere tutti gli alunni all'interno dei plessi, evitando di sparpagliare classi al centro pensionati, in biblioteca o in comune. L'alternativa era quella di far indossare la mascherina per 8 ore agli studenti delle 10 classi che attendono l'arrivo dei banchi più piccoli. Non me la sono sentita - e mi assumo tutta la responsabilità di questa scelta - perché ritengo eccessivo chiedere a un bambino di 6,7,8,9 o 10 anni di indossare la mascherina chirurgica per 8 ore di lezione. Sotto i tendoni larghi e spaziosi, invece, quest'obbligo non ci sarà".

Ad Arconate doppio turno in mensa e ingressi differenti ma alla stessa ora

Per quanto riguarda la mensa, ad Arconate è stato scelto di istituire il doppio turno: alla scuola dell'infanzia e alla scuola elementare una parte degli alunni mangerà al primo turno e un'altra al secondo turno, per evitare situazioni di sovraffollamento. Spiega Colombo: "Istituire il doppio turno costerà circa 25.000 euro in più (più personale in servizio per più tempo), ma questa cifra sarà interamente coperta dal Comune, che sosterrà questo ulteriore sforzo per venire incontro alle famiglie". Niente ingressi anticipati o posticipati per evitare disagi ai genitori lavoratori. Tutti inizieranno alla stessa ora ma entreranno da ingressi differenti: via delle Scuole e via Volta per la primaria, via delle Scuole e via Piave per le medie. Nessun cambiamento per la scuola dell'infanzia.

Le motivazioni di Arconate

Ma la scelta dell'Amministrazione di Arconate di eliminare turni e didattica a distanza non potrebbe portare a un maggiore rischio del contagio? La scelta dell'Amministrazione ha dietro motivazioni precise. Spiega Colombo: "Il rischio contagio è possibile, se non probabile. La popolazione scolastica è molto numerosa, perché il nostro istituto comprende infanzia, primaria, secondaria e liceo. Nel caso in cui dovesse capitare, attueremo scrupolosamente il protocollo del governo e del comitato tecnico-scientifico, in accordo con ATS. Ho detto no ai turni e alla didattica a distanza per due ragioni. La prima: dopo 6 mesi di stop non si può far perdere ai ragazzi un giorno in più di scuola. Scuola non è solo leggere il libro, studiare e apprendere nozioni. È anche socialità, incontro con i compagni e con i professori, mangiare in mensa, vivere in un ambiente che non sia quello casalingo, crescere insieme ad altre persone, diventare autonomi. Tutto questo si perde con la didattica a distanza. Seconda ragione: istituire turni avrebbe messo in difficoltà parecchie famiglie. Penso ad esempio a chi ha due genitori che lavorano e non ha nonni. Ad Arconate abbiamo ovviato istituendo ingressi da punti diversi della scuola: minimizziamo i disagi e permettiamo a tutti di seguire un orario di lezione il più possibile omogeneo".



Resta ora da attendere il suono della campanella per capire cosa effettivamente accadrà, ad Arconate, Magnago e in tutte le scuole del territorio. Di certo la riapertura degli istituti scolastici è un bel banco di prova.


Sara Riboldi

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