Magnago - Antenna 5G in via Lamarmora, la questione sbarca in consiglio comunale. A portare un’interrogazione sul tema in consiglio è Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle).
L’avvio del cantiere per l’installazione di un’antenna 5G è stata notata verso la fine di marzo da alcuni cittadini. Il fatto ha fatto discutere immediatamente il paese, facendo intervenire anche la politica. Il tema del 5G del resto accende gli animi non solo a Magnago. I temi di riflessione sono tanti: l’evoluzione tecnologica, l’impatto ambientale, gli aspetti sanitari e sociali. È quindi normale, dunque, che faccia parlare anche Magnago e che la politica si attivi.
Le considerazioni di Emanuele Brunini nella sua interrogazione sono nette. Sarà quindi interessante assistere al dibattito in consiglio comunale. Si legge nel testo: “Il 5G rende necessario l’installazione in area urbana di numerosissimi micro-ripetitori (con aumento della densità espositiva) a causa degli ostacoli alla trasmissione lineare di questo particolare tipo di segnale da parte di palazzi e aree verdi e quindi si presuppone l’installazione all’interno del territorio comunale di ulteriori dispositivi; dalla Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) approvata dalla IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, si è proposto di aumentare la soglia dei limiti di emissioni elettromagnetiche di un valore arbitrario ben 10 volte più alto di quello di oggi, nonostante l’opposizione di molti sindaci (600 Comuni si erano detti allarmati per l’overdose elettromagnetica) e i pareri contrari di autorevoli medici e scienziati”.
E ancora si legge un focus sul valore immobiliare: “Oltre al rischio sanitario, alla presenza di antenne per telecomunicazione è correlato il problema economico immobiliare inerente al deprezzamento degli immobili irradiati costantemente, come dimostra sentenza n° 1886, 2005, Tribunale civile di Bologna: ‘Posta la potenziale pericolosità per la salute umana delle emissioni elettromagnetiche, l’installazione sul tetto di un condominio di una stazione radio-base può comportare la perdita di valore degli appartamenti sottostanti’; un’indagine dell’Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari sulla percezione del rischio, sostiene che ‘sono pochi i cittadini che acquisterebbero o prenderebbero in affitto una casa posta vicino a una fonte di inquinamento elettromagnetico’; l’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari (UPPI di Bologna) afferma che ‘gli immobili vicini ad antenne trasmittenti subiscono una svalutazione’; l’Associazione ARES 2000 ha promosso una ricerca dal titolo ‘Abitazioni tra le Onde’, confermando che gli immobili vicini alle antenne subiscono una svalutazione commerciale”.
Alla fine Brunini pone le sue domande e interroga il sindaco “se si è consapevoli del fatto che l’installazione di un’antenna di telefonia mobile a ridosso delle abitazioni e in una zona residenziale comporta probabilmente una svalutazione economica dell’immobile o dell’area; quale sia lo stato di installazione e diffusione della rete 5G sul territorio di Magnago e Bienate; quale sia lo stato di installazione e diffusione delle antenne di telefonia mobile sul territorio di Magnago e Bienate; se è presente un Piano Antenne presso il Comune di Magnago; se è presente un regolamento comunale riguardante l’installazione di antenne per telefonia mobile, dove è presente una mappa dettagliata e aggiornata delle aree sensibili; se e quando è stata presentata formale richiesta di installazione presso l’ufficio tecnico per l’antenna di Via Lamarmora; se esistono attualmente ulteriori richieste presso l’ufficio tecnico in merito all’installazione di antenne per telefonia mobile, visto che le nuovi reti richiedono più punti di accesso; quali iniziative questa amministrazione sta mettendo in atto contro l’inquinamento elettromagnetico; se l’attuale antenna è installata a ridosso di abitazioni in cui sono presenti infanti/lattanti/infanti/adolescenti, donne in gravidanza, portatori di pacemaker o device elettromedicali; se si intende avviare un tavolo di lavoro per conoscere le esigenze della compagnia e individuare le aree più idonee in modo tale da evitare installazioni a ridosso delle abitazioni; se si è contattata la compagnia telefonica o si intende farlo per valutare la possibilità dello spostamento del ripetitore in una zona non adiacente alle abitazioni; se si intende avviare un ‘tavolo per la telefonia’ partecipato dai cittadini per evidenziare le aree più opportune per ogni territorio in accordo con gli abitanti; se si intende richiedere l’intervento di Arpa per una valutazione dell’impatto in merito a emissioni elettromagnetiche e relativo inquinamento; quale sia l’introito del Comune di Magnago delle varie antenne presenti sul territorio su proprietà comunali”. Le considerazioni e le domande sono tante e sicuramente necessitano di riflessioni e argomentazioni più ampie, magari con il supporto degli esperti. Intanto, vedremo cosa risponderà l’amministrazione durante il prossimo consiglio comunale, che si terrà il prossimo mercoledì 28 aprile.
Sara Riboldi
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