Accam è stato oggetto di discussione durante il consiglio comunale. Sono state ben due le interrogazioni presentate da Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle) e Mario Ceriotti (Amministrare insieme 2.0), una sulla questione della polizza assicurativa per i danni causati dall'incendio a inizio 2020 e una sul tema dei contenziosi legali. Nessuna risposta al momento è stata fornita, in quanto il Comune non era ancora stato aggiornato. In consiglio comunale è stato dichiarato di aver girato entrambe le interrogazioni ad Accam per avere risposte.
L'interrogazione sulla questione della polizza assicurativa è ampia e dettagliata. In primis fa riferimento all'incendio che si è sviluppato nel gennaio 2020 nel locale turbine. Si legge nel documento: "Tale incendio ha determinato il blocco delle attività di termovalorizzazione e produzione di energia. I danni determinati dall'incendio sono nell'ordine di 1.4 milioni di euro (per la parte tecnica) e di una cifra oscillante tra il 1 e 1,5 milioni di euro per i mancati introiti e per le spese sostenute per garantire il constante smaltimento dei rifiuti conferiti dai soci a impianto spento, smaltimento che ha richiesto l’utilizzo di altri impianti e quindi un maggior costo dovuto ai differenziali tariffari e alle spese di trasporto". E ancora: "ACCAM S.P.A. non è coperta da polizza assicurativa 'all risk'. Il non rinnovo di tale assicurazione, proposto dal C.D.A. è stato avvallato dai soci di ACCAM S.P.A". E le domande sono tante: "Quando è stata presa la decisione di non rinnovare la polizza assicurativa 'all risk' per ACCAM S.P.A. e in quale assemblea è stata prospettata la decisione del c.d.a. ai soci; se esiste un atto specifico in cui tale decisione è stata formalizzata, e se si, quale è questo atto; quale è stata la posizione, nell'assemblea dei soci, del Sindaco di Magnago (o suo delegato) in merito al non rinnovo della suddetta polizza; se la decisione di non stipulare la polizza a suo tempo è stata motivata da 'risparmi in conto economico dovuti all'imminente fermo dell'attività di incenerimento', quali motivi hanno portato alla mancata stipula dell'assicurazione, nel momento della scelta di proroga della chiusura e dell'effettuazione degli importanti e onerosi interventi di manutenzione straordinaria; quale è stato il voto del Sindaco di Magnago (o suo delegato) al bilancio di previsione in cui la suddetta polizza risultava assente; se attualmente è stata stipulata una convenzione assicurativa che copra eventuali danni che si verifichino dalla ripresa della attività; quale siano le azioni messe in atto per accertare le cause del danno ed eventuali responsabilità gestionali".
A rispondere è stato l'assessore Daniela Grassi: "La decisione di non rinnovare la polizza assicurativa è stata presa dal CDA nel mese di marzo del 2016. La decisione è stata sottoposta ai soci nell'assemblea del 16 maggio 2016. Durante l'assemblea sono stati sottoposti alcun scenari industriali ed è stato votato a maggioranza lo scenario B che era quello che manteneva lo spegnimento al 2017 ma aggiungeva la rallentazione dell'impianto di trattamento della F. O. R. S. U.. Noi come comune di Magnago non disponiamo di un atto specifico in cui è stata formalizzata questa decisione. Abbiamo provveduto a inoltrare questa richiesta insieme a quella successiva ad Accam x avere un riscontro dell'atto. Siamo sempre nell'assemblea del 16 maggio del 2016 in cui Magnago ha espresso un voto dia astensione. A ottobre 2016 è stato prorogato lo spegnimento del termovalorizzatore al 2021 e il Comune di Magnago si è astenuto. Non è stata sottoposta la questione specifica della polizza". Ma attualmente c'è la copertura? Ancora non si sa: "Non siamo stati informati della stipula di una nuova convenzione assicurativa; in questo momento non sappiamo se è in vigore una polizza assicurativa. Aspettiamo risposta dalla società". Infine, per quanto riguarda le azioni messe in atto per accertare le cause del danno "non si sono conclusi gli accertamenti".
Altra interrogazione per quanto riguarda i contenziosi legali. Si legge nel documento: "La società presenta da diversi anni dei contenziosi il cui risultato potrebbe compromettere maggiormente il bilancio economico della società". Si interroga dunque il sindaco "in merito al giudicio promosso dalla società Comef Srl, chiediamo lo stato di fatto aggiornato con le ultime sentenze e l'impatto economico/finanziario. Chiediamo, inoltre, se il possibile giudizio avverso sia stato stimato a bilancio attraverso fondi rischi già costituiti o se potrebbe causare impatti negativi all'attuale piano industriale". Stessa richiesta anche per altri contenziosi. Il bilancio pubblico di ACCAM relativo al 2018 delinea alcuni contenziosi, di cui però al momento non si conosce l'esito. Uno riguarda appunto un contenzioso con la Comef. Poi si fa riferimento ad altri contenziosi fra i quali uno con il Comune di Pogliano Milanese che, si legge nella relazione, "in riferimento alla manifestazione di interesse a vendere le quote societarie, ha citato ACCAM avanti il Tribunale di Milano al fine di ottenere la liquidazione delle proprie quote societarie al valore stimato in perizia dal Comune stesso commissionata pari ad € 70.417". Anche in questo caso, l'interrogazione è stata inoltrata alla società. Bisognerà quindi attendere le risposte ufficiali.
Sara Riboldi
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