Legnano, morto don Ruggero Conti.
Il commento della Caramella Buona

Conti

Roma / Legnano - Morto don Ruggero Conti. Era stato condannato in Cassazione nel 2015 per abusi sessuali su minori e risiedeva in una casa di cura del Nord Italia. L'ex parroco di Selva Candida (parrocchia romana) era originario di Legnano. Il commento di Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona Onlus.

Un commento

A dare notizia per primo sulla sua morte, almeno nel nostro territorio, è Luigi Crespi, giornalista de 'La Prealpina'. Personalmente mi sono occupata della vicenda di don Ruggero dall'inizio, seguendo tutte le fasi processuali e cercando di capire anche la percezione delle persone in merito. A supportarmi, il presidente della Caramella Buona Onlus, Roberto Mirabile, che ringrazio per avermi sempre aiutata a scrivere articoli completi e documentati. A colpirmi era stata la profonda divisione fra le persone: in molti, infatti, difendevano il parroco da ogni possibile accusa. Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona Onlus, commenta: “Con il dovuto rispetto per un defunto, dobbiamo comunque ricordare che Ruggero Conti ha rovinato la vita di tanti adolescenti che, ancora oggi, da adulti, sono costretti a convivere con il gravissimo lutto dovuto alle violenze sessuali subite. Inoltre, Ruggero Conti è sempre sfuggito al carcere, malgrado una pesante condanna definitiva; e nessuna delle sue vittime ha mai ricevuto scuse e nemmeno uno straccio di risarcimento: sono persone sopravvissute, ignorate anche dalla curia competente di Roma”.

L'arresto

L'iter giudiziario è stato lungo e complesso. A Legnano don Ruggero Conti se lo ricordano tutti. Negli anni Ottanta don Conti insegnava educazione sessuale alle scuole medie Bonvesin de La Riva ed era educatore all’oratorio San Magno. Ci sapeva fare con i ragazzi. Per loro era un punto di riferimento. Don Ruggero Conti viene arrestato dai Carabinieri nel giugno 2008, mentre in canonica si preparava a partire per la Giornata mondiale della Gioventù in Australia. Don Ruggero era stimato, potente e per un periodo è stato anche consulente per le Politiche della famiglia dell’allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno. All’arresto la magistratura di Roma arriva grazie all’attiva collaborazione della Caramella Buona Onlus, associazione leader in Italia nella prevenzione e repressione dei reati di pedofilia: il personale qualificato della Caramella Buona aveva raccolto informazioni dalle vittime di don Ruggero Conti, lavorando al caso per oltre un anno prima dell’arrivo in tribunale.

Il processo

Il processo di primo grado si svolge in un clima di intimidazioni e minacce, rivolte sia al Pubblico ministero Francesco Lombardo Scavo sia a Roberto Mirabile, presidente della Caramella Buona (che è stata parte civile ai processi, rappresentata dall’avvocato Nino Marazzita). Alla fine arriva la condanna di primo grado: don Ruggero Conti viene condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione per aver abusato di sette ragazzini della sua parrocchia romana tra il 1998 e il 2008. A raccontare quello che accadeva con don Ruggero Conti sono anche dei legnanesi, ora adulti, che a suo tempo avrebbero subito abusi da parte del prete. Conti viene condannato anche in appello, nel maggio 2013, con una condanna di 14 anni e 2 mesi. La riduzione della pena è dovuta al fatto che tre episodi sono caduti in prescrizione. Don Conti viene condannato nel 2015 in via definita a oltre 11 anni per abuso su minori e induzione alla prostituzione.

L'epilogo

Conti in carcere trascorre poco tempo. La maggior parte degli anni li trascorre in una casa di cura lombarda. Le parti civili avevano chiesto un risarcimento complessivo pari a circa 10 milioni di euro, risarcimento ancora non riconosciuto. Nei giorni scorsi appunto Conti muore, chiudendo definitivamente la vicenda.


Sara Riboldi

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