Cuggiono, cade la giunta.
Parla l'ex sindaco

Maria Teresa Perletti

"Ci ho messo l'anima e vedersi buttare via così due anni e mezzo di lavoro fa male". Sono queste le prime parole dell'ormai ex sindaco di Cuggiono, Maria Teresa Perletti, sfiduciata ieri sera, giovedì 13 febbraio, durante il consiglio comunale e raggiunta telefonicamente nelle prime ore di questa mattina. Ora il Comune sarà commissariato ma la situazione politica del paese non è decisamente delle più serene.

Sfiducia al sindaco: il racconto

La serata del consiglio comunale di ieri non è stata facile. Con 7 voti a 6 è passata la mozione di sfiducia portata avanti dai gruppi di minoranza 'Cuggiono Democratica' e 'Agorà'e dai tre ex membri della maggioranza della lista civica 'Prima Cuggiono e Castelletto', Carlotta Mastelli, Giuliana Soldadino e Cristian Vener. Un'atmosfera tesa, ripresa dalle telecamere di 'Logos news', che mostra un clima 'da arena', in cui i vari attori hanno ripercorso i momenti dell'amministrazione e quelli degli accordi elettorali precedenti. Visibilmente dispiaciuta Maria Teresa Perletti. Gli argomenti trattati hanno ruotato attorno ad accuse reciproche su varie questioni, del paese e di deleghe. Netto il commento di Cristian Vener, cui mesi fa erano state tolte le deleghe: "Il sindaco manifesta da subito serie difficoltà a tenere un confronto democratico, a favore di trasparenza e comunicazione verso la squadra amministrativa e soprattutto a definire una strategia che porti a una programmazione. Ha tenuto una sua visione personale sulle decisioni da prendere riguardo il comune. Riteniamo che la buona politica debba fondarsi sul rispetto reciproco". Poco prima Giuliana Soldadino aveva parlato di deleghe e di presunti accordi non mantenuti. Pochi attimo dopo Carlotta Mastelli ha definito la guida di questi mesi come "un'agonia amministrativa". Il tutto davanti a un'opposizione incredula e a un sindaco che ha mantenuto il suo ruolo fino alla fine, a prescindere dalla condivisione o meno delle scelte politiche e amministrative. E ora? Ora al via il commissariamento in vista delle nuove elezioni.

Parla l'ex sindaco, Maria Teresa Perletti

Il giorno dopo dell'ex sindaco Maria Teresa Perletti non è stato fra i più rosei, come è naturale che sia, persa in un viaggio che ripercorre i mesi di questo mandato. "Fa male e fa ancora più male a metà mandato", commenta, raggiunta al telefono. "Ci ho messo l'anima e vedersi buttare via due anni e mezzo di lavoro, togliendo tempo alla famiglia, fa male. Sarebbe stato più semplice dimettermi, ma ho preferito guardare in faccia chi mi sfiducia, a testa alta. Ho fatto il massimo, lavorando fino a ieri pomeriggio. Penso che i cittadini sappiano chi ha fatto solo promesse e chi ha lavorato. La mozione di sfiducia è tra l'altro arrivata in un periodo molto difficile della mia vita e questo mi ha fatto pensare che ormai non esista più un rapporto umano. Ho cercato di mettere al primo posto valori essenziali ma ho trovato individualismi. Ora sto come si sta quando ci si sveglia dall'anestesia dopo un'operazione: malissimo". La Perletti ripercorre al telefono stralci del suo mandato: "Ciò che ho fatto, l'ho fatto a ragion veduta e scegliendo la strada più difficile". E riporta l'esempio dell'ormai nota pista ciclabile saltata: "Non è stato il rifiuto della pista ciclabile ma è stato il rifiuto di come doveva essere realizzata, con vincoli che avrebbero ingessato il paese. La prossima amministrazione si ritroverà uno studio che ho fatto redigere proprio sulla viabilità e sulla realizzazione delle piste ciclabili". Troppo poco il tempo per ripercorrere metà mandato. E per le discussioni politiche sul passato e sul futuro c'è invece tempo a sufficienza. Conclude la Perletti: "Ho avuto una bella solidarietà da parte di tutti i sindaci, di destra e di sinistra; mi ha fatto piacere: forse vuol dire che proprio male non ho lavorato". Ora appunto che la giunta è caduta parte il commissariamento.


Sara Riboldi

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