Coronavirus, il punto

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Coronavirus, misure nette da parte di Regione Lombardia, che emette un'ordinanza specifica. Chiuse le scuole di ogni ordine e grado per almeno una settimana, sospese manifestazioni ed eventi e chiusura dopo le ore 18 dei luoghi di intrattenimento e di svago. Anche l'Arcivescovo di Milano dispone dispone la sospensione delle messe fino a data da definire a seguito dell’evolversi della situazione. Non c'è comunque l'intenzione di creare allarmismi da parte delle istituzioni. Le misure sono state adottate in un'ottica di prevenzione e di diminuzione del potenziale rischio di contagio. Nel frattempo i supermercati sono stati presi d'assalto.

La situazione nei nostri paesi

Anche i Comuni del nostro territorio, così come tutti quelli lombardi, risentono delle disposizioni regionali per prevenire il rischio contagio da coronavirus. Annullati gli eventi, scuole chiuse per almeno una settimana e altre precauzioni di vario tipo. A Parabiago, per esempio, la direzione sanitaria della Rsa ha posto il divieto di accesso ai familiari e ai visitatori. Solo per importanti necessità e per breve periodo, dopo autorizzazione della Direzione sanitaria, sarà ammesso l'accesso di un solo familiare per ospite e in ogni caso in assenza di segnali quali tachicardia, febbre e tosse secca. Inoltre, sono state disposte misure cautelative del personale della struttura, come da disposizioni ministeriali. Scelta condivisa dal sindaco, Raffaele Cucchi: "Per tutelare maggiormente la salute dei nostri ospiti in questa situazione in continua evoluzione, condividiamo la scelta del direttore sanitario della casa di riposo comunale di vietare le visite presso la struttura, salvo casi strettamente necessari e autorizzati dalla direzione sanitaria. Ringrazio il dr. Borsani per l'attenzione alla salute dei nostri anziani che sono sicuramente più facilmente vulnerabili in queste circostanze". I sindaci dell'Altomilanese hanno diffuso una nota ufficiale che recita: "In base alle informazioni al momento in nostro possesso si comunica che (...) almeno per tutta la settimana i servizi scolastici presso le scuole di ogni ordine e grado - pubbliche, private, parificate (asilo nido, scuole materne, scuole elementari, scuole medie, scuole superiori) - saranno sospesi. Il tutto salvo aggiornamento di comunicazione che possa essere disposto da Regione". Insomma, tutti i paesi si devono adeguare alle disposizioni regionali, in modo da fronteggiare il potenziale rischio. Anche l'Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in ragione dell’ordinanza emanata dal presidente della Regione Lombardia, ha sospeso tutte le messe fino a data da definirsi. I successivi passi regionali dipenderanno appunto dall'evolversi della situazione.

Le disposizioni regionali

Nella conferenza stampa di domenica 23 febbraio, sono state dichiarate le misure adottate, sia per la 'zona rossa', nel basso Lodigiano, (in cui ci sono ferrei controlli su entrata e uscita da parte dei cittadini) sia per il resto della Regione, in modo da contenere la diffusione del virus. Per quanto riguarda le misure regionali di contenimento, le misure principali sono: la chiusura dei servizi educativi di ogni ordine e grado per 7 giorni, eventualmente prorogabili per 14 giorni; stessa sospensione per i musei e per luoghi di cultura; la sospensione dei viaggi di istruzione in Italia e all'estero; la sospensione della manifestazioni e delle iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; la sospensione dei concorsi; la chiusura dopo le ore 18 dei luoghi commerciali di intrattenimento e di svago, quindi discoteche, pub e e altre attività simili, in modo da avitare in sostanza l'affollamento di persone; in questa ultima misura non sono presenti i ristoranti perché è stato considerato il numero limitato di persone e la distanza tra i clienti.

Facciamo chiarezza

Nel frattempo l'Istituto Superiore di sanità ha dedicato un apposito portale al coranavirus ( Portale Istituto Superiore di Sanità). Si legge sul portale: "I coronavirus sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie (...). I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo". Ancora si legge sul portale: "I coronavirus umani comuni di solito causano malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate, come il comune raffreddore, che durano per un breve periodo di tempo. I sintomi possono includere: naso che cola, mal di testa, tosse, gola infiammata, febbre, una sensazione generale di malessere". Ancora: "I coronavirus umani a volte possono causare malattie del tratto respiratorio inferiore, come polmonite o bronchite. Questo è più comune nelle persone con preesistenti patologie croniche dell’apparato cardio-vascolare e/o respiratorio, e soggetti con un sistema immunitario indebolito, nei neonati e negli anziani". Non è quindi il caso di creare allarmismo. L'importante è fronteggiare la situazione senza farsi prendere da timori eccessivi e seguire le disposizoni nazionali, regionali e comunali.


Sara Riboldi

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