Castano Primo - Due signore ultranovantenni non vengono chiamate per il vaccino nonostante le procedure di richieste corrette, positive al Covid. Sui social in molti commentano, riportando le loro esperienze. Intanto, aleggia l’ipotesi del progressivo ridimensionamento del centro vaccinale di Cuggiono, fino all'ipotesi della chiusura per le vaccinazioni di massa. Il centro dovrebbe restare attivo per le persone più fragili e vulnerabili. ACLI Cuggiono, AIDO Cuggiono, AVIS Cuggiono, Centro Sociale Cuggiono, Ecoistituto Ticino scrivono all'assessore al Welfare Moratti e in conoscenza ai sindaci del territorio.
La notizia è una fra quelle che non si vorrebbe mai leggere. A darne notizia nei giorni scorsi è stato proprio il sindaco di castano Primo, Giuseppe Pignatiello, attraverso i social ed è immediatamente rimbalzata all’attenzione pubblica. Un parente delle due signore ha scritto al primo cittadino, che ha immediatamente diffuso la situazione, “assurda, per un paese civile". Due signore di oltre 90 anni avevano fatto richiesta per essere vaccinate a domicilio, poiché non avevano la possibilità di recarsi in un centro vaccinale. Spiega il sindaco Pignatiello: “Entrambe avevano correttamente effettuato la richiesta di prenotazione del vaccino. Dopo le rassicurazioni delle autorità sanitarie regionali che assicuravano la vaccinazione al più presto, nessuno si è fatto più vivo per dare una data o, semplicemente, per dare maggiori informazioni”. Il risultato è stato che le due anziane e la loro famiglia (in tutto 6 persone) sono risultate positive al Covid. Commenta Pignatiello sui social: “Inaccettabile, vergognoso e desolante; non trovo altre parole per descrivere tutto questo. Chissà quanto tempo dovranno aspettare prima di ricevere il vaccino, costrette ad andare incontro a rischi che con un po’ di attenzione in più non avrebbero dovuto subire. Mi sto impegnando, con altri Sindaci e Amministratori del territorio, affinché si risolvano i problemi legati alla Campagna Vaccinale. Affinché anziani, persone con disabilità e fragili possano finalmente avere la protezione che meritano. Affinché tutti possano essere vaccinati e possano finalmente tornare alla propria normalità. È una questione grave, da risolvere, è una questione importante e non perché lo dice il Sindaco di Destra o di Sinistra, ma perché SI PARLA DI VITE Umane. Si parla di salvare vite umane. Basta chiudere gli occhi davanti all’evidenza”.
Tanti i commenti di solidarietà per le due signore. Alcuni hanno anche riportato la loro esperienza: “Mia madre invalida al 100 per cento aspetta ancora il vaccino”, “Mio papà ha ricevuto la prima dose di vaccino dopo due mesi dalla prenotazione … meno male che in questo arco di tempo è andato tutto bene”. E ancora: “Anche i miei suoceri 90 e 87 anni dovevano farlo a Cuggiono ma ora e stato chiuso chissà quando lo faranno e dove”. Commenta una giovane donna: “È triste apprendere certe notizie. Che il servizio sanitario nazionale avesse delle lacune ormai è risaputo. La regione invece di riempirsi la bocca di cifre e statistiche dovrebbe prestare più attenzione ai reali bisogni di noi cittadini. Queste signore adesso rischiano la vita per cosa? Per una dimenticanza, per un disservizio o per un mal funzionamento della macchina governativa? Spesso ci dimentichiamo che questi anziani sono prima di tutto mamme e papà, nonni e nonne, zie e zii, fratelli e sorelle di qualcuno che resta qui a piangerli”.
Intanto, il centro vaccinale di Cuggiono sembra avviarsi verso un progressivo ridimensionamento, fino a restare attivo solo per le categorie più fragili. ACLI Cuggiono, AIDO Cuggiono, AVIS Cuggiono, Centro Sociale Cuggiono, Ecoistituto Ticino scrivono all'assessore al Welfare - Letizia Moratti - e per conoscenza ai sindaci del territorio. Il focus è sulle difficoltà riscontrate al centro. Recita la lettera: “Egr. Assessore, a seguito di quanto da Lei dichiarato lunedì 5 aprile con cui invitava gli ultraottantenni a presentarsi presso i punti vaccinali più vicini, con la promessa che sarebbero stati immediatamente vaccinati, martedì 6 molti di loro si sono recati al presidio ospedaliero di Cuggiono, sentendosi dire che mancavano indicazioni in merito. Questa condizione ha creato molto disagio sia tra gli operatori che tra gli utenti. Per poter ‘dare risposta’ il centro vaccinale ha messo a disposizione per 3 giorni dei volontari per registrare su appositi moduli gli ultraottantenni che si presentavano. A venerdì 9 aprile oltre 200 anziani di Cuggiono o dei paesi limitrofi (spesso accompagnate perché non autonomi) si sono registrate e attendono comunicazione. Quasi tutte le persone si sono presentate col modulo di iscrizione, chi sul portale chi presso le farmacie. Il disagio è stato ed è notevole. Molti anziani dichiarano di non essere stati chiamati, altri avevano ricevuto la chiamata solo a ridosso dell’orario di presentazione, diversi si sono trovati in difficoltà perché chiamati in località molto distanti da casa e non potendo andare da soli, non hanno trovato chi li portasse. Tutti chiedevano di vaccinarsi senza porre domanda sul tipo di vaccino che gli sarebbe stato somministrato. Molti hanno dichiarato di aver telefonato ai numeri verdi della Regione o essersi recati presso le farmacie dove si erano iscritti e sono stati invitati a recarsi presso il centro vaccinale di Cuggiono dove, purtroppo, non hanno ricevuto indicazioni su come comportarsi in quanto non c’erano vostre direttive. Alcuni hanno dichiarato che se verranno chiamati in località lontane rinunceranno al vaccino per impossibilità di muoversi autonomamente. A Cuggiono e paesi della zona ci sono ultraottantenni in apprensione che vogliono vaccinarsi ma non sanno ne quando ne dove”. Il finale riguarda la notizia della chiusura del centro: “A complicare la situazione ci giunge notizia che il centro vaccinale di Cuggiono sarà chiuso a breve, cosa che complicherebbe ulteriormente una situazione già complicata. Siamo quindi a richiedere che il centro vaccinale di Cuggiono sia mantenuto aperto e messo in grado di operare al meglio. Auspicando che questo avvenga inviamo distinti saluti”. Intanto, è stata incrementata la disponibilità di appuntamenti su Cerro Maggiore e Abbiategrasso.
Spiega il sindaco di Cuggiono, Giovanni Cucchetti: "Terminata la somministrazione delle secondi dosi agli over 80, chiude per la vaccinazione massiva e rimane attivo per le categorie fragili e vulnerabili". Cucchetti ribadisce la sua posizione già resa nota sia sui social sia in recenti interviste: "Confermo con convinzione la mia posizione, peraltro espressa pubblicamente in una recente intervista a Sky TG24: ritengo che si dovrebbe mantenere attivo il centro vaccinale di Cuggiono e che i centri di prossimità siano il percorso più appropriato per raggiungere quante più persone possibili nel minor tempo possibile. Ho dato, come tanti miei colleghi, la disponibilità a organizzare in spazi comunali un centro vaccinale, fornendo tutto il supporto necessario. Purtroppo ho dovuto constatare la decisone di Regione Lombardia per i grandi hub vaccinali e non per i centri di prossimità territoriale. Mi chiedo anche, in un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo, se sia opportuno spostare molte persone per parecchie decine di chilometri concentrandole nei grandi hub".
Sulla possibile chiusura o ridimensionamento interviene anche il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello: “La chiusura del centro vaccinale presso l’ospedale di Cuggiono è una notizia che, se confermata, rappresenterà un’ulteriore difficoltà per il territorio dell'Alto milanese. Questa è una tegola che pesa come una spada di Damocle sul nostro territorio. E non lo dicono i politici, ma è una segnalazione fatta da associazioni che vivono il territorio e servono con umiltà la cittadinanza. In una situazione in cui le vaccinazioni spesso costringono i nostri concittadini ad andare anche molto lontano, togliere la possibilità di avere un centro vaccinale vicino per i nostri cittadini è un grave errore che rischia di creare ancora maggiori difficoltà nella campagna vaccinale. Chiediamo a gran voce che l'hub di Cuggiono resti operativo e che, finalmente, siano somministrate, davvero, le dosi di vaccino ai nostri anziani ancora non vaccinati, alle persone fragili e ai disabili”. Molti Comuni del territorio si stanno muovendo a favore del centro di Cuggiono.
Sara Riboldi
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