Castano Primo - Dopo l’arresto di un dipendente comunale con le accuse di adescamento di minori, pornografia minorile e detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni 18, la politica alza la voce. Infatti, il ritrovamento di 1.739 immagini e 256 video, alcuni dei quali sembrerebbe su computer del Comune, ha fatto riflettere il gruppo di minoranza ‘Patto del cambiamento’, che – tramite il capogruppo Morena Ferrario (Lega) – ha presentato un’interpellanza sulla sicurezza della rete informatica del comune di Castano Primo, di tutti i dati in essa contenuti e del rispetto delle normative sulla privacy.
L’uomo dovrà rispondere di tre capi d’imputazione: l’adescamento di una minore di 11 anni attraverso Instagram e WhatsApp, reato che secondo i magistrati sarebbe stato commesso dal novembre 2020 a febbraio 2021; la produzione di materiale pornografico realizzato mediante l’utilizzo di persone minori degli anni 18, poiché secondo le accuse l’uomo si sarebbe fatto inviare da una ragazza di 16 anni alcune immagini e video, dietro la convinzione che si trattasse di un rapporto sentimentale; infine, la detenzione di materiale pornografico: 1.739 immagini e 256 video con minori, alcuni dei quali pare ritrovati sui computer comunali.
Le richieste contenute nell’interpellanza del Patto del Cambiamento sono molto precise. I membri di opposizione chiedono: “se siano state espletate tutte le procedure al fine di garantire la sicurezza dei dati comunali; se sia stato verificato il costante aggiornamento dei sistemi di sicurezza della rete; se sia stato verificato periodicamente il rispetto della policy sulla rete da parte di tutti i dipendenti comunali; se sia stata verificata la presenza di traffico di connessioni non inerenti l'attività lavorativa; se siano state applicate tutte le restrizioni legali al fine di non permettere l'accesso ai dipendenti a siti non inerenti l'attività lavorativa; se siano stati impediti l'uso di hardware, software e infrastrutture informatiche non inerenti l'attività lavorativa; ogni quanto il Responsabile IT verifica e relaziona ai superiori lo stato della sicurezza della rete informatica comunale; ogni quanto vengono effettuate le verifiche e rendicontazioni sul GDPR; ogni quanto sia testata la possibilità di accesso non autorizzato alle banche dati comunali; cosa intende fare il Sig. Sindaco a tutela dell'immagine del Comune di Castano Primo a seguito della spiacevole vicenda del dipendente comunale; cosa è stato fatto dall' Assessore del Personale in conseguenza dell'arresto del dipendente comunale; cosa è stato fatto dall' Assessore della Sicurezza in conseguenza dell'arresto del dipendente comunale; se è stata richiesta dal Sig. Sindaco e/o dalla giunta comunale una relazione ad ogni P.O. al fine di conoscere lo stato di rispetto della policy informatica aziendale da parte di tutti i dipendenti comunali; se risulta al Sig. Sindaco se siano applicate le corrette modalità di esecuzione delle attività affidate ai singoli dipendenti comunali; se siano in corso provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti comunali (sul punto si ricorda che è già stato annunciato dal primo cittadino che è in corso un provvedimento disciplinare di verifica dei fatti, ndr); se siano in corso azioni legali inerenti alla vicenda”. Domande precise, alle quali la minoranza chiede risposta scritta.
Commenta il sindaco, Giuseppe Pignatiello: "Daremo ovviamente tutte le risposte del caso come sempre, ma per rispetto del Consiglio Comunale e di tutti i Consiglieri darò risposta durante il prossimo Consiglio. Purtroppo la Lega parla spesso di mancato rispetto istituzionale del Consiglio e dei Consiglieri ma poi ci ritroviamo, all’indomani di un consiglio svoltosi il 10 maggio, con una interrogazione pubblicata sui social e inviata alla stampa il giorno dopo, l’11 Maggio. È davvero un peccato, perché avremmo potuto discuterla durante il Consiglio e sarei stato ben lieto di fornire tutti i chiarimenti del caso. Mi spiace constatare questo atteggiamento; prendo atto che interessa di più un titolo di un giornale o un like su Facebook piuttosto che un confronto serio, trasparente e rispettoso in Consiglio Comunale".
Sara Riboldi
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