Castano Primo - Ragazzini giocano a pallone al Parco Sciaredo. Alcuni cittadini: "Tenete a casa i vostri figli. E' per il bene di tutti!".
Vedere la piazza principale di Castano Primo deserta è quasi spettrale. Strade vuote e saracinesche abbassate sembrano aver fatto cadere la città in un sonno profondo, lasciando tutto silenziosamente in sospeso come in un incantesimo di una strega in una fiaba. Tuttavia, sono misure necessarie per la nostra salute e per quella di tutti. Restare a casa è al momento l'unica via per contrastare la diffusione del contagio, che corre velocissimo. Il messaggio è ripetuto più volte, ovunque: sui social, tramite altoparlanti, via radio, ovunque. A Castano Primo la Polizia locale ha da subito attivato i controlli sulle strade cittadine per accertarsi che le persone non escano senza un valido motivo, così come da disposizioni governative. Tutto, insomma, procede in un sonno da cui tutti sperano di risvegliarsi presto.
Eppure nei giorni scorsi dei ragazzi giocavano a pallone al Parco Sciaredo. La cosa è arrivata anche al sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, che - nel consueto video sui social per aggiornare sulla situazione del contagio a Castano Primo - ha lanciato un appello: "Mi è arrivata la comunicazione di alcuni ragazzini che si trovano a giocare a pallone al Parco Sciaredo. Al di là di interventi che posso fare attraverso la polizia locale, i Carabinieri e quant'altro, chiedo ai genitori di fare grande attenzione. Un discorso è fare il giretto, un altro discorso è andare al parco a giocare a pallone. Cercate di tenere i vostri figli a casa, cercate di far sì che questo virus non si diffonda. E' importante per voi e per le vostre famiglie". Il sindaco ha già provveduto a far chiudere il campetto da calcio.
Le persone sono chiare nel cercare di trasmettere il messaggio di stare a casa e l'invito ai genitori di fare attenzione. Scrive qualcuno: "Stare chiusi in casa è difficile per tutti, ma è necessario se vogliamo che questa emergenza rientri il prima possibile. Una volta finito tutto si può tornare a mangiare gelati, giocare al parco, stare con i nostri amici". E ancora: "Genitori sorvegliate i vostri ragazzi ne va della nostra vita". "Tenete in casa i vostri figli! Lo so che è complicato ma è l’unica soluzione! Dobbiamo essere tutti responsabili e rispettare le regole!". Qualcuno invece si mostra più duro: "La colpa non è dei ragazzi ma dei loro genitori che non sono stati in grado di insegnare loro il rispetto per le regole. Il sindaco non dovrebbe perdere tempo a rimproverarli sui social ma dovrebbe mandare la Polizia locale a multarli e riportarli a casa". E ancora: "Siamo stati tutti ragazzi ed è comprensibile che passare tutto il giorno a casa sia noioso e snervante. I ragazzi hanno bisogno di sfogarsi, di stancarsi e di stare in compagnia ma il momento che stiamo vivendo è tragico. I genitori devono essere in grado di spiegarlo ai propri figli. Con le buone o con le cattive bisogna restare in casa. Ne va della sicurezza e della salute di tutto il paese".
Sara Riboldi
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