Castano Primo - Giochi chiusi e no alle panchine
Sindaco risponde alle critiche
"Mi vergognerò quando non tutelerò la salute dei miei cittadini"

Giuseppe Pignatiello

Castano Primo - Parchi con i giochi chiusi e divieto di usare le panchine. Sono queste le disposizioni del Comune anche nella fase due dell'emergenza. A qualcuno però non piace la scelta del sindaco. Se alcuni criticano la scelta con educazione, altri sui social gli scrivono che dovrebbe vergognarsi. Lui risponde tramite video: "Mi vergognerò solo il giorno in cui non tutelerò la salute dei miei cittadini".

La video risposta del sindaco

I social, si sa, sono un mezzo di comunicazione a doppio taglio. Se da una parte permettono di esprimere praticamente in tempo reale le opinioni, dall'altra parte capita che chi scrive utilizza termini impropri, protetti dallo schermo. E' accaduto anche in merito alla scelta del sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, di tenere chiusi i giochi dei parchi comunali e di non permettere l'utilizzo delle panchine. A raccontarlo è lo stesso primo cittadino tramite video social: "Qualcuno dice di vergognarmi perché ci sono i parchi ancora chiusi. Io accetto il confronto, la discussione con tutti, c'è uno scambio assolutamente educato. Quando invece si parla di vergogna, a me viene da rispondere". E la risposta non tarda ad arrivare: "Io mi vergognerò il giorno in cui fossi in qualche modo fautore di un aumento di quelle che sono le positività nel comune di Castano Primo". La motivazione, insomma, della scelta è legata alla salute pubblica. Il Coronavirus, infatti, circola ancora e Pignatiello vuole essere prudente: "Preferisco essere più restrittivo e limitare le libertà piuttosto che non esserlo e rischiare che i contagi aumentino. Alle persone che capiscono la situazione che stiamo vivendo dico di pazientare ancora un po'. A chi mi accusa dicendo che 'dovrei vergognarmi', rispondo serenamente come sempre. Io mi vergognerò solo il giorno in cui non tutelerò la salute dei miei cittadini".

Pignatiello: "Scelta di buon senso"

Contattato, il sindaco Giuseppe Pignatiello aggiunge: "Io accetto sempre la discussione e il confronto. Ci sono persone che non sono d’accordo con il fatto che io tenga ancora chiusi i parchi e ne abbiamo discusso senza problemi. Diverso è il dovermi vergognare. Io faccio delle scelte nel tentativo di fare il meglio possibile per la comunità". Pignatiello scende poi nel personale: "Rispetto ai parchi anche a me piacerebbe portarci mia figlia o andare per rilassarmi un po’ con mia moglie, ma in questo momento credo possa essere un luogo di possibili assembramenti, in particolare il parco Sciaredo". Una motivazione quella portata dal primo cittadino che è anche pratica: "Visto che sarebbe impossibile controllare costantemente preferisco aspettare ancora un poco. Un comportamento di buon senso che credo possa essere utile a tutti".

Il parere di alcuni cittadini

I cittadini sembrano essere dalla parte del sindaco. Sui social alcuni scrivono: "Lei non ha nulla di cui vergognarsi, anzi deve essere fiero di come ha gestito la situazione a Castano". "Personalmente, sono molto contenta del suo operato, non si preoccupi delle persone che hanno fretta, faccia le cose con la cautela consueta e rimanga sereno". E ancora: "Se ancora i giochi dei bambini /ragazzi ancora non sono agibili non credo sia una vergogna... ci sta tutelando in tutti i modi e possiamo solo dire grazie! Al parco si può andare a fare una bella passeggiata e spiegare eventualmente ai nipoti il motivo. Ora pian pianino abbasseremo la guardia, sempre rispettosi delle regole". Commenta una giovane donna: "Il sindaco ha risposto in modo garbato ed educato come pochi avrebbero fatto. Fortunatamente siamo in tanti a credere che Pignatiello sia un ottimo sindaco e che in questa difficile situazione si sia comportato in modo egregio. Tutti i giorni parla a noi cittadini e ci aggiorna su quello che succede". Aggiunge una mamma residente in un paese vicino: "Liberissimi a non essere d’accordo con le scelte prese dal sindaco ma l’educazione è alla base di qualsiasi dialogo. La decisione di chiedere i giochi del parco può anche non essere condivisa. Io da mamma di un ragazzino lo vorrei vedere giocare felice e spensierato al parco con gli amici ma se per il momento non è possibile non lo porto. Abbiamo resistito per tante settimane, qualche giorno in più non è la fine del mondo".


Sara Riboldi

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