Castano Primo - Assessore dopo una multa a Busto Arsizio: "È da miserabili"
Le opposizioni: "Dimissioni subito"

multa

Castano Primo - Multa all'assessore alle Attività Produttive di Castano Primo, Luca Fusetti, che sul verbale della Polizia locale dichiara: "È da miserabili fare cassa in questo periodo dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese" e poi si sfoga sui social. Alcuni gruppi di minoranza chiedono le dimissioni dell'assessore, che nel frattempo chiarisce: "Chiedo perdono per i termini impropri utilizzati". Solidarietà a Fusetti da parte del sindaco, Giuseppe Pignatiello: "Se Luca dovesse presentarmi la sue dimissioni, le strapperei immediatamente senza pensarci".

Il fatto

E' il 13 maggio, all'incirca alle 8.30. L'assessore Fusetti sta percorrendo in auto viale Boccaccio, a Busto Arsizio. All'intersezione con via Guinizelli, è fermato dalla Polizia locale che gli contesta un eccesso di velocità: la velocità rilevata con un Telelaser Ultralyte è di 71 chilometri orari che, tenuto conto della riduzione come margine di tolleranza prevista dalle norme, supera di 16 chilometri orari il limite di 50 chilometri orari. Risultato: multa da 173 euro - ridotta del 30 per cento se pagata entro 30 giorni - e tre punti in meno sulla patente. La multa provoca lo sfogo di Fusetti, che, nello spazio del verbale dedicato alle dichiarazioni del trasgressore, dichiara nero su bianco: "È da miserabili fare cassa in questo periodo dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese". Poi l'assessore di Castano Primo posta sui social il verbale di contestazione e si sfoga: "Luca Fusetti ha sbagliato e paga", scrive. Poi però aggiunge in sostanza ciò che ha fatto mettere a verbale, ricorrendo alla citazione del celebre romanzo di Victor Hugo per sottolineare il suo pensiero: "Fortuna mia che non ho seri problemi economici, ma mi domando se al mio posto ci fosse stato chi ha l’attività chiusa da tre mesi, o chi avendo tre bocche da sfamare non ha ancora ricevuto la cassa integrazione".

Lega e Comitato per Castano: "Dimissioni subito"

I termini usati da Fusetti hanno provocato la reazione delle forze di minoranza. Lega e Comitato per Castano chiedono le dimissioni immediate dell'assessore. Daniele Rivolta, a nome della Lega di Castano Primo, commenta: "L’assessore Fusetti ha sbagliato. Ha sbagliato tre volte. La prima infrangendo il codice della strada, conducendo l’auto oltre il limite di velocità consentito e tentando poi di sminuire il ruolo e l’attività della Polizia municipale. La seconda volta verbalizzando una dichiarazione offensiva rivolta alla Polizia locale di Busto Arsizio, apostrofandoli addirittura con la parola 'miserabili' senza a oggi presentare le sue più sentite scuse. La terza volta, la più grave, non considerando il suo ruolo di assessore e di conseguenza il ruolo di 'pubblico ufficiale', ha messo in imbarazzo questa amministrazione e i cittadini castanesi. Alla luce di tutto ciò ci aspettiamo un atto di responsabilità e le conseguenti dimissioni". Sulla stessa linea, Alberto Moiraghi (Comitato per Castano): "Da cittadino sono profondamente indignato, deluso e rattristato. A oggi non mi sento più rappresentato dal signor Luca Fusetti. Ritengo che le scuse - anche se a distanza di una settimana non sono avvenute - sarebbero a mio avviso strumentali per non dover rassegnare le dimissioni e comunque non sincere". Il motivo dell'indignazione di Moiraghi è chiaro: "Il fatto accaduto è un attacco vile e sgradevole - su un atto pubblico - nei confronti del Comune di Busto Arsizio, oltretutto senza prove. Inoltre, è stato fermato per eccesso di velocità. Chi lo ha fermato ha fatto il suo dovere!". Non solo. Moiraghi sottolinea anche il coinvolgimento degli agenti che hanno fermato l'assessore: "I nomi sono sul verbale. Scrivendo sul post che gli agenti gli avevano dato in sostanza ragione, potrebbe esporli a un richiamo disciplinare". La richiesta di scuse è immediata: "Ci aspettavamo le scuse al Comune di Busto Arsizio, al Corpo di Polizia locale di Busto Arsizio, al sindaco di Castano Primo, alla città di Busto Arsizio e a quella di Castano Primo". Ma Moiraghi va oltre: "Su Castano Primo c'è ancora la macchia. Spiace, ma l'unica soluzione per ridare dignità a Castano Primo sono le dimissioni. E' una forma di rispetto verso i cittadini che lo hanno votato e verso la coalizione di cui fa parte. Niente di personale, avremo agito così nei confronti di chiunque. Nulla può giustificare quanto accaduto". Infine, l'appello al sindaco: "Ci rivolgiamo al sindaco affinché tuteli la dignità e il buon nome di Castano Primo, affinché non tolleri una situazione di questo tipo e si adoperi per ristabilire la dignità di Castano Primo ora violata". I due gruppi di minoranza stanno per protocollare una mozione di sfiducia congiunta.

Roberto Colombo: "Può una persona con questi pensieri rappresentare la città?"

Critico anche Roberto Colombo (ora 'Gruppo misto'): "Il problema non penso sia la violazione commessa, che potrebbe capitare a chiunque, ma le parole e i toni utilizzati da un amministratore pubblico: 'miserabili', 'non telefono al sindaco...', mettere in difficoltà gli agenti attribuendo a loro pensieri che solo lui ha immaginato e fantasticato. Come ha ricordato la segreteria regionale del S.U.L.P.L., un ministro britannico si è dimesso per una sanzione per eccesso di velocità. In Italia un assessore comunale non si dovrebbe sicuramente dimettere per una violazione del genere; ma per il comportamento tenuto dopo? Il silenzio della maggioranza è assordante, ma c'è di più: il livello e lo spessore politico che traspare da queste parole è allarmante. Siamo in Italia, sì, ma almeno delle scuse si impongono". Aggiunge Colombo: "Pongo il problema all'Amministrazione e ai cittadini: può una persona con questa indole e pensieri rappresentare la città? Quale spessore politico e quale messaggio potrebbe esprimere?".

Giovanni Griffanti: "No alle dimissioni"

Giovanni Griffanti ('Gruppo misto') non condivide la richiesta di dimissioni e sottolinea: "A seguito di una vicenda personale, il consigliere Fusetti ha ritenuto di esternare, in senso evidentemente critico, il proprio pensiero. Nel fare ciò, ha utilizzato espressioni non adatte a chi, come lui, ricopre un ruolo istituzionale. Ritengo inopportuno e non ponderato il gesto, nonché superfluo il ricorso spasmodico ai social network e al post più accattivante, volto ad attirare il numero più elevato di like, anche perché, se da un lato ci sono i così detti 'leoni da tastiera', dall'altro pullulano i 'moralisti da tastiera' e non so, chi tra i due risultati più fastidioso. Detto ciò, per quanto accaduto, non ritengo di dovermi associare alla richiesta di dimissioni dell'assessore Fusetti: il fatto, per quanto inopportuno, non ha assunto caratteri offensivi o denigratori, era semmai l'espressione del disappunto del quisque de populo raggiunto da una sanzione amministrativa ritenuta ingiusta".

Le spiegazioni di Fusetti

Le scuse richieste dalle minoranze sono arrivate da Luca Fusetti nella serata di mercoledì 20 maggio: "Non ci si dovrebbe mai vergognare di ammettere gli errori, perché è la misura che oggi si è più saggi di quanto lo fossimo ieri. Parafrasando il pensiero del poeta inglese Alexander Pope, voglio esprimere il mio rammarico per aver raffigurato il personale sconforto, con un termine ritenuto offensivo e preso in prestito da un grande classico della letteratura mondiale. La 'carica istituzionale' impone sempre l’uso di termini politicamente e socialmente corretti. A fronte di ciò, chiedo perdono per i termini impropri utilizzati. Per quanto riguarda le ulteriori accuse ricevute, circa l’inosservanza delle Leggi, cito testualmente l’incipit, della mia dichiarazione pubblicata: 'Punto 1. INDISCUTIBILE E INCONTESTABILE: Ho torto. Pago e mi merito la sanzione'. Sanzione che ho già provveduto a pagare, anche se molti mi hanno invitato a contestarla, visto l’errore di scrittura delle mie generalità. Modalità, che per chi mi conosce, non è nelle mie caratteristiche. Anche se non mi sento di aver offeso l’Associazione Vittime della Strada, in quanto sono già stato giustamente sanzionato per la mia infrazione, ma visto che la mia famiglia annovera gravissime e care perdite proprio per incidenti stradali e io stesso non posso più correre per essere stato oggetto di un investimento automobilistico, donerò comunque, come gesto di vicinanza, il mio 5x1000 a AFVS (Associazione Familiari e Vittime della Strada)". Fusetti sta valutando se rassegnare o meno le dimissioni: "Concludo come già ho fatto durante la mattinata del verbale direttamente agli agenti di Polizia Locale, ribadendo i ringraziamenti per il loro indefesso servizio, che proprio in questo periodo non conosce soste e riposo e mi riserbo di valutare le mie dimissioni insieme al mio sindaco e al gruppo di maggioranza".

La solidarietà del sindaco

Dimissioni che il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, sembra deciso a non accettare, qualora Fusetti le presentasse. Pignatiello esprime completa solidarietà al suo assessore: "Abbiamo vissuto tutti mesi tremendi, fatti di tensione e grandi sacrifici. Ora più che mai è indispensabile essere tolleranti, comprendere le necessità di ognuno e darsi reciprocamente una mano per risollevarci. Ora più che mai, dopo tutto ciò che abbiamo passato, è essenziale comprendere e perdonare. Stiamo ancora attraversando una sfida difficile, sia dal punto di vista politico e amministrativo, sia e soprattutto dal punto di vista umano. Abbraccio fraternamente l'assessore, l'uomo Luca Fusetti, che insieme a me, alla Giunta e agli Uffici in questi tre mesi ha lavorato senza risparmiarsi oltrepassando anche i limiti della tolleranza della fatica. Se Luca dovesse presentarmi la sue dimissioni, le strapperei immediatamente senza pensarci. Rinnovo la mia fiducia in lui, e lo ringrazio di cuore per il grande lavoro svolto al mio fianco in questa emergenza. Per quanto mi riguarda, apprezzo più di ogni altra cosa la sua umiltà nell'aver chiesto scusa: oggi chiedere scusa, ammettere un errore figlio di giorni bui e sofferti, è una delle cose più rare e belle che possano esistere in politica e nella vita di tutti i giorni".


Sara Riboldi

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