Castano Primo - Moschea (o centro culturale?) in paese, è sconto aperto tra l’associazione culturale Madni e La Lega castanese: dopo il gazebo del Carroccio in piazza ‘no moschea’, il segretario della Madni dice apertamente ciò che pensa e la Lega replica a tono. La questione è importante, poiché implica da una parte la libertà di pensiero e dall’altra la libertà di culto.
Dopo le dichiarazioni durante un convegno del movimento ‘La nuova Italia’ da parte del presidente dell’Associazione islamica castanese di realizzare una moschea (o centro culturale aperto al culto, ancora non c’è chiarezza sulla terminologia) a Castano Primo e dopo una lunga battaglia legale che ha visto in ultima battuta la pronuncia del TAR a favore della Madni, domenica 24 ottobre il Carroccio ha organizzato un gazebo per esprimere la contrarietà alla moschea. Si legge nel post che annuncia il gazebo: “Proprio perché, come dichiarato dal portavoce dell'associazione Madni, l'intenzione della stessa è di realizzare una moschea”. E ancora: “Noi abbiamo letto le carte, i progetti, gli atti, le memorie difensive e le sentenze”. Il Carroccio è già sceso in piazza varie volte nel corso degli anni in merito alla questione. L’ultima, la scorsa domenica 24 ottobre.
L’organizzazione del gazebo non è andato a genio all’associazione Madni. Il suo segretario, Hafiz Dildar, ha preso una posizione forte verso la Lega castanese: “In merito al gazebo della Lega del 24/10/2021 dico solo che sono dei poveracci e basta. Non hanno progetti per migliorare la città di Castano primo e per questo che portano solo questo argomento seminando l'odio e paura tra castanesi. Ma sono dei falliti, dico questo perché ormai la gente non crede più a loro e non commenta più su Facebook, per un semplice motivo: castanesi sono realisti e in realtà conoscono tutti musulmani della città e sanno che gente siamo e quali sono i nostri obiettivi. In via Friuli è il nostro centro culturale (servizi alla persona) perciò non ha niente che fare quello che dicono loro (Lega). Noi abbiamo sempre fatto tutto rispettando la normativa e continueremo così. Infatti anche i giudici ci hanno dato ragione in due cause e lo abbiamo dimostrato con le carte. Ora abbiamo in mano la sentenza definitiva per inizio lavoro. Ma la Lega continua perché non hanno più rispetto ne della nostra costituzione italiana e ne dei nostri giudici. Ripeto, sono dei falliti perché chi non ha rispetto non può andare troppo avanti. Il presidente dell'associazione islamica castanese (Rizwan Naeem) sta facendo ogni passo necessario ovviamente rispettando la normativa e più precisamente art.19 della nostra costituzione italiana che da libertà di culto. Lui con la sua associazione faranno la Moschea a Castano primo. Alla fine ringrazio tutta la cittadinanza per aver scelto la strada di verità e di pace. Grazie”.
Parole che pesano per il Carroccio. Contattata, la capogruppo Morena Ferrario replica a tono: “Ringraziamo la Madni per aver precisato una volta in più che a Castano sorgerà una moschea. Noi saremo dei poveracci falliti, i castanesi forse non commenteranno i nostri post sui social, certo è che con l’aggressione portata al nostro gazebo a giugno, la Madni ha intimidito non solo noi ma anche tutta la cittadinanza castanese. Hafiz non ha letto a fondo la costituzione: noi stiamo rispettando la legge, precisamente l’art. 21 della costituzione che consente i nostri gazebo, sempre pacifici e autorizzati, e abbiamo tutto il diritto di manifestare il nostro libero pensiero. È nella tradizione democratica manifestare in piazza il proprio dissenso, esattamente come fa notare il sindaco Pignatiello sulla sua pagina FB: “c’è chi vive le proprie tradizioni e chi cerca di controllare quelle degli altri”… noi vogliamo farci controllare dalla Madni? Ma anche no!”.
La vicenda dura da tempo. L’associazione Madni presenta il ricorso verso la determinazione del 2 ottobre 2020 che confermava l’annullamento del permesso di costruire n. 17 / 2015 rilasciato il 15 gennaio 2016 all’associazione culturale Madni per opere di ampliamento e cambio di destinazione d’uso (da residenza a servizi alla persona) di un immobile di sua proprietà nel Comune di Castano Primo, in Via Friuli n. 1. Il permesso di costruire del 15 gennaio 2016 era stato annullato in autotutela dal Comune già una prima volta con provvedimento del 13 marzo 2017, impugnato appunto dall’Associazione Madni. Il TAR, con la sentenza non definitiva, nel 2018 dichiara infondati tutti i motivi del ricorso, eccetto quello in relazione alla legittimità costituzionale dell’articolo 72 della legge regionale lombarda 12 / 2005 e affida la decisione alla Corte Costituzionale. La Corte, con sentenza del 5 dicembre 2019, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 72 citato. Con una nuova sentenza, il 10 agosto 2020, il TAR si pronuncia definitivamente e accoglie il ricorso avverso il primo atto di annullamento in autotutela del permesso di costruire. L’assenza del piano delle attrezzature religiose non può costituire motivo ostativo all’insediamento di una struttura religiosa. Il Comune di Castano Primo però dispone un nuovo annullamento in autotutela del permesso di costruire per alcuni aspetti di criticità, come il numero indeterminato dei destinatari, l’area altamente residenziale, la carenza di parcheggi e in generale difficoltà legate alla viabilità. La Madni presenta un nuovo ricorso al TAR e lo vince.
Sara Riboldi
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