Castano Primo - Madni, nuovo ricorso al TAR
I motivi del nuovo stop ai lavori

comune

Nuovo ricorso presentato davanti al TAR Lombardia da parte dell'associazione Madni contro il nuovo atto di annullamento del permesso di costruire reso effettivo il 02 ottobre 2020. Duro botta e risposta tra Castano di Centrodestra e il sindaco Giuseppe Pignatiello sulla questione. Nel frattempo, il primo cittadino spiega i motivi del nuovo stop ai lavori.

Le sentenze in breve

La vicenda che segna il permesso di costruire all'associazione Madni è annosa. Nel corso del tempo, si sono susseguiti diversi fatti, fra i quali l'ormai noto annullamento del permesso di costruire n. 17 / 2015 del 2016 (e successive varianti) rilasciato in precedenza all'associazione Madni che riguarda l'ampliamento e il cambio di destinazione d'uso parziale dell'immobile in via Friuli da destinazione residenziale a servizio alla persona. L'annullamento ha dato il via al primo ricorso da parte della Madni davanti al TAR regionale, con una serie di sentenze. La prima del TAR nell'agosto del 2018, con cui è stato respinto in parte il ricorso dando ragione al Comune per molti aspetti ma che ha rimandato la questione alla Corte Costituzionale per questioni di legittimità costituzionale di alcuni commi dell'articolo 72 della legge di Regione Lombardia, sospendendo il giudizio. Poi la sentenza della Corte Costituzionale del dicembre 2019, che ha dichiarato l'illegittimità di un comma dell'articolo 72 della legge regionale. La terza sentenza arrivata dal TAR è arrivata nell'agosto 2020: il TAR ha accolto parzialmente il ricorso della Madni stabilendo la "riespansione" (si legge negli atti comunali) degli effetti del permesso di costruire.

Nuovo stop al permesso di costruire

Siamo al 21 agosto 2020, quando il Comune avvia un procedimento per un nuovo annullamento del permesso di costruire. Il Comune sottolinea che la Madni non ha presentato memoria scritta e di conseguenza conferma l'annullamento il 2 ottobre. Come viene sottolineato in consiglio, il Comune e alcuni rappresentati della Madni avrebbero dovuto incontrarsi, cosa non possibile per via dell'emergenza sanitaria in corso. Va detto che in città gira da mesi la notizia del nuovo stop al permesso di costruire. Anche noi ne eravamo stati informati, ma non avendo notizie ufficiali abbiamo scelto di aspettare a scrivere, optando per fare un punto successivamente a cose più chiare, in un'ottica di correttezza di informazione. Fatto sta che il nuovo stop c'è stato e l'associazione Madni ha presentato nuovo ricorso. E il Comune si è costituito in giudizio. Ricorso che tra l'altro sembra sia arrivato come un fulmine a ciel sereno al Comune di Castano Primo, la cui Amministrazione stava aspettando di poter incontrare i rappresentanti dell'associazione.

I motivi dello stop ai lavori

I motivi del nuovo annullamento ai lavori risiederebbero in questioni pratiche. Spiega il sindaco Giuseppe Pignatiello: "Questa Amministrazione ha evidenziato - con il supporto dei tecnici - alcune situazioni. Premetto che questa Amministrazione non sarà mai contro il principio della libertà di culto ma un discorso è la libertà di culto un discorso è il luogo dove viene praticata. Questo permesso è collegato a elementi che mancano, per esempio i parcheggi, alla viabilità e non è chiaro quante persone entreranno. Il giudice ci ha dato ragione sulle questioni pratiche, sottolineando che l'associazione non ha diritto a risarcimento". Senza entrare nel merito delle varie sentenze, è necessario considerare due aspetti differenti. Il primo legato alla libertà di culto e al noto articolo della legge regionale, su cui si è pronunciata anche la Corte Costituzionale. Il secondo legato appunto alle questioni pratiche, motivi principali per cui l'Amministrazione ha dato conferma di questo nuovo annullamento del permesso di costruire. In realtà le varie questioni pratiche sono già citate nella prima sentenza del TAR. Il Comune ha evidenziato una situazione viabilistica non idonea, "né allo stato e neppure anche con le misure indicate nel rapporto stesso, a sopportare il carico di traffico e di posteggio indotto dall’affluenza di persone in relazione alla pratica del culto", si legge nella prima sentenza. Ancora sempre nella prima sentenza si legge che l'annullamento “non risponde a un mero ripristino della legalità formale violata, bensì a un concreto interesse pubblico diretto ad impedire l’esercizio di un’attività di culto, per sua natura aperta a un numero indeterminato di destinatari, in un’area inidonea per le sue ridotte dimensioni, inserita in una zona altamente residenziale, inadatta per le condizioni viabilistiche di contorno e per la carenza di parcheggio”. Insomma, i motivi del nuovo stop ai lavori sono in sostanza quelli espressi anche nella difesa comunale durante il primo ricorso, tralasciando le questioni legate alla legge regionale: viabilità, zona altamente residenziale, inadatta e senza parcheggi. Spiega il sindaco: "Se avessimo dato avvio al permesso di costruire, saremmo stati incoerenti. Però abbiamo fatto sapere all'associazione che restavano queste problematiche. Non ci è stata fatta pervenire alcune memoria scritta e di conseguenza abbiamo confermato l'annullamento". Nel consiglio del 30 novembre è anche stato specificato che il Comune avrebbe dovuto incontrare i rappresentanti della Madni ma che non è stato possibile a causa del virus e che l'associazione avrebbe preferito la possibilità di incontrarsi di persona dopo l'emergenza, evitando per varie difficoltà la modalità telematica. Conclude Pignatiello su questo punto: "Io spero ancora di poter trovare soluzioni con l'associazione e che ci sia una volontà collaborativa da parte di tutti per trovare soluzioni e corrette. Spero ancora in un epilogo diverso, io peò agisco nel rispetto della legge".

L'interpellanza di Castano di Centrodestra

Durante il consiglio comunale del 30 novembre Roberto Colombo presenta l'interpellanza del gruppo che rappresenta, Castano di Centrodestra. Il documento ripercorre un po' la storia legata alla struttura, dal permesso di costruire rilasciato nel 2015 all'annullamento dello stesso permesso in autotutela all'ultima sentenza del TAR. Le richieste di Castano di Centrodestra sono sempre le stesse: "Che il Consiglio comunale venga aggiornato in merito a quanto accaduto dall’anno 2016 a oggi rispetto la vicenda in oggetto; di conoscere l’intendimento dell’Amministrazione comunale riguardo il permesso di costruire n. 17/2015 rilasciato all’Associazione Madni e se questo è oggi valido ed efficace; di conoscere se l’Amministrazione comunale ha incontrato i rappresentanti dell’associazione Madni e, in caso affermativo, quali siano stati i contenuti della discussione, quali le richieste avanzate da questi ultimi e quali le risposte fornite dall’Ente; a quanto ammonta il preventivo di spesa e la spesa effettiva a oggi sostenuta per le consulenze e per la difesa tecnica innanzi nel giudizio amministrativo".

Le perplessità di Castano di Centrodestra

La risposta scritta è fornita dal consigliere di maggioranza Marco Famà, che ripercorre la storia, arrivando infine a comunicare la cifra di circa 10 mila euro come spesa effettiva per la costituzione in giudizio. In consiglio, però, non è stato comunicato questo nuovo ricorso. Successivamente il primo cittadino spiegherà - a nostra domanda - che durante il consiglio ancora l'Amministrazione non era a conoscenza del ricorso, la cui copia è stata depositata agli atti del Comune proprio il 30 novembre. La cosa non è però sfuggita a Castano di Centrodestra, che in un post sulla pagina social del gruppo scrive: "Questa volta non si tratta di una bugia, ma di una omissione, il che non rende comunque meno grave la faccenda. Avevamo interrogato l'Amministrazione riguardo la questione 'moschea' e al consiglio comunale del 30 novembre un consigliere di maggioranza ha letto la risposta. Proprio bravo quel sindaco che su una faccenda importante delega la lettura della risposta a un consigliere privo di deleghe. Proprio brava questa Amministrazione che, nel resoconto della vicenda, omette di dire che proprio in quel giorno del consiglio comunale le è stato notificato l'ennesimo ricorso innanzi il TAR (ora capiamo il motivo per cui il Sindaco si è avvalso di una “testa di legno”: la faccia la si mette solo per i selfie e per i like, vero?). Proprio brava questa Amministrazione che (alla richiesta di conoscere le somme a oggi spese) risponde indicando le sole spese legali per la costituzione nel primo giudizio (€ 10.300), omettendo tutte ulteriori spese (per pareri e consulenze; senza contare il tempo speso dai dipendenti comunali). A quei 10.300, in realtà, si devono aggiungere le plurime consulenze e i pareri richiesti a professionisti: stimiamo che a oggi le spese si attestino a circa 30.000, ma il conto è ancora aperto: occorre aggiungere quelle per il nuovo giudizio e anche considerare la possibile domanda risarcitoria di svariate centinaia di migliaia di euro che l'Associazione Madni verosimilmente avanzerà. Viva la trasparenza, viva la libertà". Parole nette quelle del gruppo rappresentato da Roberto Colombo in consiglio.

Pignatiello: "Accuse diffamanti"

A rispondere è direttamente il sindaco, Giuseppe Pignatiello: "Questa risposta la fornisco per rispetto a voi giornali, perché ritengo che il vostro compito sia essenziale per la stessa tutela della democrazia e la ricerca della verità. Ma le affermazioni 'fantasiose', per definirle bonariamente, del sedicente gruppo Castano di Centrodestra sono al limite della decenza e, soprattutto, contengono un'enormità di accuse diffamanti e false su cui valuterò il da farsi per tutelare l'immagine del Comune di Castano Primo e la mia persona. Preciso che la notizia del nuovo ricorso è arrivata a conoscenza dell'Amministrazione dopo il consiglio comunale. L'iter non è immediato. Prima le cose arrivano alla Pec del Comune di Castano Primo che poi smista. Di conseguenza, noi ne veniamo a conoscenza solo qualche giorno dopo. Non avrei avuto motivo di omettere la questione. Ritengo indegne le terminologie utilizzate dal gruppo Castano di Centrodestra nei confronti del Consigliere e Presidente della Commissione Territorio Marco Famà, che sono segno di assoluta mancanza di rispetto ed educazione. Per non parlare delle accuse personali e calunniose avanzate nei miei confronti. Sicuramente questa 'Castano di Centrodestra' non sa cosa significa ricoprire un ruolo istituzionale ed essere un gruppo vero: noi siamo un gruppo, siamo una squadra e ognuno di noi conosce bene il ruolo che ricopre; Famà ha risposto all'interrogazione in pieno diritto legato al suo ruolo. Sulla spesa assurda di 30.000 riportata da Castano di Centrodestra, posso dire solo una cosa, ovvero che si tratta di una colossale bugia e un vero insulto nei confronti del lavoro svolto non dall'Amministrazione Comunale, ma bensì dai funzionari pubblici del Comune di Castano Primo. Prendere in giro così i cittadini è davvero sgradevole, ma lo sono ancor di più le accuse e le menzogne rivolte agli Uffici comunali". Pignatiello punta il dito contro la precedente amministrazione di Centrodestra: "Non voglio dilungarmi troppo, chiudo solo dicendo che oggi la nostra Amministrazione sta risolvendo un problema nato proprio per colpa del primo parere positivo rilasciato dalla precedente giunta di Centrodestra nel 2013; quindi non vengano ora a gettare fumo negli occhi dei cittadini Castanesi. Voglio precisare però che questa Amministrazione non ha nulla contro la libertà e il diritto di tutti compresa naturalmente l’associazione Madni , ma serve seguire regole e leggi. Ultima, ma non meno importante, l'assoluta bugia riportata alla fine da Castano di Centrodestra, ovvero l'inesistente richiesta risarcitoria che Madni avrebbe o potrebbe avanzare nel ricorso al TAR: non c'è alcuna richiesta di risarcimento. Questo dimostra la loro totale carenza in fatto di diritto e di giurisprudenza e che ogni loro dichiarazione è solo volontà di fare polemica, in un momento in cui tra l'altro le priorità e urgenze sono altre. Evidentemente non vivono nella realtà. In ogni caso, noi continueremo a far valere le regole e rispettare i diritti di tutti. Abbiamo già ricevuto ragione alla prima sentenza del TAR e dall'ex assessore Beccallossi di Regione Lombardia; entrambi hanno evidenziato la bontà e la correttezza del nostro agire. Se poi Castano di Centrodestra vuole ergersi a giudice, questa è l’ennesima dimostrazione della loro tracotanza che non merita nemmeno di essere commentata".



La tensione è alta e ancora molto incerta. Sicuramente seguiremo la vicenda, andando a verificare ogni aspetto.


Sara Riboldi

Condividi questo articolo su:

Sommario: