Castano Primo - Centro culturale islamico
ancora tutto fermo: serve chiarezza

intercultura

Castano Primo - Ancora fermi i lavori per il centro culturale islamico che dovrebbe trovare realizzazione nell'immobile in via Friuli, acquistato dall'associazione Madni nell'ottobre 2013. Dopo l'annullamento della Corte costituzionale di alcune disposizioni in materia di localizzazione dei luoghi di culto introdotte nella disciplina urbanistica lombarda dalla legge regionale della Lombardia del 2015, si è pronunciato anche il TAR riguardo al ricorso presentato dall'associazione Madni per annullare la determina del 13 marzo 2017, che prevedeva l'annullamento del permesso di costruire rilasciato nel 2016 all'Associazione Culturale Madni per realizzare un centro culturale che prevedesse anche momenti di preghiera. Il TAR ha dato ragione alla Madni: la determina è da annullare ma niente risarcimento danni. I lavori però sono ancora fermi e l'associazione scrive sulla sua pagina un post di fuoco. Nel frattempo, Castano di Centrodestra ha annunciato di portare all'attenzione dell'autorità amministrativa la decisione da parte dell'amministrazione di non inserire nel consiglio comunale l'interpellanza presentata per capire la situazione.

Il post di Madni

Il post pubblicato dall'associazione Madni lunedì 5 ottobre sulla pagina Facebook non fa giri di parole: "L'amministrazione comunale di Castano primo vuole ancora bloccare i lavori di costruzione per associazione culturale MADNI, anche se il TAR ha dato ragione all'associazione. Vogliono spendere altri soldi dei castanesi, in tribunale invece di spenderli per il miglioramento del paese... È una vergogna...". Un post che in sostanza ribadisce la sentenza del TAR, che dopo la pronuncia della Corte costituzionale, aveva deliberato l'annullamento dell'ormai nota determina che aveva annullato la pratica del permesso di costruire. Per effetto della decisione della Corte costituzionale, infatti, manca la condizione legale dell'approvazione preventiva del Piano delle Attrezzature religiose per il rilascio del permesso di costruire preordinato alla realizzazione di un'attrezzatura per l'esercizio del culto. In sostanza, l'assenza del Piano non può essere una motivazione che impedisca l'insediamento di una struttura religiosa. Su questo punto la Madni ha sempre ribadito che il centro sarà culturale e non una moschea, pur prevedendo in esso momenti di preghiera. Fatto sta che moschea vera e propria o meno, il TAR ha annullato la pratica di stop ai lavori.

Il commento del sindaco

La domanda ora è una: i lavori possono riprendere o ci sono ulteriori vincoli che ne sigillano lo stop? Ancora non è chiaro. L'unica cosa chiara è che i lavori non sono mai ripresi. Contattato, il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, commenta: "Noi come amministrazione comunale abbiamo come unico obiettivo quello di assicurare e garantire i diritti di ogni cittadino ma nel rispetto delle regole. Ci siamo sempre mossi in questo senso e continueremo a farlo. Ci dispiace notare che l’associazione non abbia compreso il nostro sforzo e la nostra attenzione e utilizzi queste modalità con chi invece prova a difendere i diritti e le libertà di TUTTI". Insomma, ancora non risulta chiaro cosa stia succedendo: da una parte una sentenza del TAR e dall'altra una serie di altre questioni forse legate al fatto che la sentenza del TAR, prima degli effetti della decisione della Corte costituzionale, non aveva accolto vari punti - al di là dell'articolo della legge regionale, oggetto della Corte costituzionale - del ricorso presentato dall'associazione confermando la legittimità dell'operato del comune. E' solo un'ipotesi nella quale non ci addentriamo, poiché per capirne di più è necessario che l'amministrazione faccia chiarezza.

La presa di posizione di Castano di Centrodestra

A questo proposito, Castano di Centrodestra aveva presentato un'interpellanza sulla questione per avere chiarezza sulla situazione durante il consiglio comunale. In sostanza, Forza Italia e Fratelli d'Italia - rappresentati in consiglio comunale dall'avvocato Roberto Colombo - avevano chiesto di conoscere l'intendimento dell'amministrazione sul permesso di costruire e se questa avesse incontrato i rappresentanti dell'associazione e, in caso affermativo, i contenuti dell'incontro. L'interpellanza non è però stata inserita nell'ultimo consiglio comunale, provocando la forte reazione dei membri di Centrodestra, che in un post sulla pagina social sottolineano di voler portare la questione all'attenzione dell'autorità amministrativa e scrivono: "Ci sarebbe tanto piaciuto potervi aggiornare riguardo la situazione della 'moschea' di Castano Primo, ma il sindaco ha fatto in modo di escludere la nostra richiesta dall'ordine del giorno del consiglio comunale tenutosi ieri sera (il riferimento è al consiglio comunale dello scorso 29 settembre, ndr); ciò, con scuse puerili e che dimostrano chiaramente la volontà di evitare di parlare di questo argomento. Noi non demordiamo e insisteremo affinché nel prossimo consiglio comunale (indicativamente entro il termine del mese di ottobre) sulla questione si possa fare un minimo di chiarezza". E ancora: "Per completezza, si evidenzia che l'illecita decisione di non inserire l'interpellanza nell'ordine del giorno verrà portata all'attenzione dell'autorità amministrativa, quale violazione dei diritti dei consiglieri di minoranza". L'attenzione è, insomma, alta.



Sara Riboldi

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