CASTANO PRIMO - Altri due divieti di ritorno a Castano Primo su richiesta della Polizia locale. Sono già cinque divieti in dieci giorni. I controlli della Polizia locale, intensificati per fronteggiare l'emergenza legata al Coronavirus, stanno facendo emergere situazioni sommerse, legate per lo più allo spaccio di sostanza stupefacenti nell'area boschive del paese e ad altre situazioni di microcriminalità, riuscendo a scovare anche pluri pregiudicati. Le segnalazioni degli agenti stanno così cominciando a dare i loro frutti.
I due più recenti interventi di allontanamento da Castano Primo riguardano due persone, un uomo e una donna, che erano state fermate dai poliziotti locali di Castano Primo nelle settimane scorse nell'area di Madonna di Gree. I due risiedevano a Galliate e a Novara e nella borsa della donna è stato ritrovato un manganello telescopico in lega metallica. La donna era stata denunciata dagli agenti per porto abusivo di oggetti atti a offendere. L'arma era stata messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Ora sono state adottate dalla Divisione Anticrimine misure di prevenzione con divieto di ritorno a Castano Primo per un anno ciascuno.
Altri tre divieti di ingresso a Castano Primo sono stati emessi solo pochi giorni prima, il 29 aprile. L’azione degli agenti di piazza Mazzini ha portato all'emissione da parte del Questore di Milano per il tramite della Divisione Anticrimine, alle misure di prevenzione personale, con allontanamento dal territorio di Castano Primo, per soggetti pluri pregiudicati: B. G. (classe 1964), con divieto di ritorno a Castano Primo per due anni; S.A.M. (classe 1995), con divieto di ritorno a Castano Primo per un anno e D.A.I. (classe 1973), anche lui con divieto di ritorno a Castano Primo per un anno.
Soddisfatti i cittadini. Commenta una giovane donna: "La nostra Polizia locale si distingue sempre. Nonostante la grave situazione che abbiamo affrontato e i numerosi controlli che doveva fare per garantire a sicurezza a tutto il paese, gli agenti non hanno perso d’occhio la piaga della droga e sono riusciti a individuare persone pericolose. Sono proprio bravi".
Sara Riboldi
Sommario: