Casorezzo - Spesa, sindaco scrive ai Comuni vicini:
"I punti vendita del paese non bastano per tutti "

carrelli spesa

Casorezzo - Spesa, Comune scrive alla Prefettura - tramite Piano di zona del Magentino - per avere indicazioni. Ok alla spesa nei comuni vicini ma solo se la domanda di beni alimentari e di prima necessità non può soddisfare la richiesta nel comune di residenza. Questo il succo delle disposizioni della Prefettura, dopo che alcuni sindaci del territorio, fra i quali appunto Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo, hanno chiesto chiarimenti. Scelta che vale anche a Casorezzo, dopo le valutazioni messe in atto e che evidenziano come i negozi di Casorezzo non bastino a far fronte alle esigenze di tutti. In paese però continuano a correre alcune polemiche e dubbi. Oldani mette un punto fermo: "Spiego e poi chiudo la questione. La Prefettura ha concesso questa possibilità soltanto perché alcuni comuni, tra i quali Casorezzo, lo hanno chiesto; se se ne abusa, la concessione può essere revocata". Oldani ha anche scritto una lettera ai Comuni più grandi vicini per informarli delle indicazioni della Prefettura e del fatto che i cittadini di Casorezzo possono, su indicazioni ricevute, recarsi in altri punti vendita dei paesi vicini.

Il punto dal Comune

"Visto che qualcuno sta montando una polemica senza costrutto in un periodo in cui si dovrebbe invece pensare ad altro, enumero qui di seguito la successione di eventi intorno all'argomento 'acquisti di generi di prima necessità'. Apre così Oldani un lungo comunicato pubblicato direttamente sui social: "Quando è stato emesso il DPCM che imponeva di restare nel proprio territorio comunale, abbiamo fatto questo ragionamento: il punto di partenza è per forza la limitazione del numero di persone che possono entrare in un negozio; questo comporta una riduzione del numero di clienti che, normalmente, un esercizio commerciale può soddisfare; era necessario fare una valutazione quantitativa della situazione di Casorezzo".

La valutazione: negozi non sufficienti per le esigenze di tutti

Valutazione che Oldani riporta nero su bianco: "La Coop è aperta 7 ore al giorno per 6 giorni alla settimana, più 4 ore domenicali, per un totale di 46 ore settimanali. Tenuto conto che riesce a soddisfare una media di 20 clienti all'ora (calcolo ottimistico), in una settimana (intervallo di tempo stabilito, nelle ultime prescrizioni in tema di contenimento del contagio da COVID19, che deve intercorrere tra una spesa e la successiva, effettuata da un'unica persona per famiglia), possono accedervi per gli approvvigionamenti meno di mille persone, 920 per la precisione; data la dimensione ancor più ridotta degli altri negozi presenti in paese, dove si può entrare uno alla volta (al massimo due, ma solo in uno di essi), si può arrivare a un massimo 350 - 400 persone alla settimana". Ancora: "In paese abbiamo 2.299 nuclei familiari (dato di marzo 2020). E' evidente che i negozi presenti sul territorio comunale non possono far fronte alle esigenze di tutti in questo periodo (e, ripeto, a causa delle giuste limitazioni introdotte)".

Le indicazioni dalla Prefettura

Insomma, Casorezzo potrebbe soddisfare le necessità di circa metà della popolazione. Così Oldani e altri piccoli comuni del territorio hanno sottoposto il problema alla Prefettura. "Il Prefetto ha concesso una deroga riguardo agli spostamenti ultracomunali per i residenti nei comuni che non hanno sufficienti punti vendita", spiega Oldani. La nota della Prefettura, in sostanza, specifica che è necessario minimizzare gli spostamenti pur rispondendo ai bisogni della cittadinanza nella concreta realtà territoriale. Bisogna, dunque, tenere conto delle caratteristiche del territorio. Casorezzo, nello specifico, è un comune piccolo e con confini poco delineati. La Prefettura specifica, per i vari paesi, che ci si può spostare da un comune all'altro SOLO se alla domanda di beni alimentari e di prima necessità non corrisponda un'adeguata offerta nel comune di residenza o se la distanza dalla propria casa a quella del supermercato o negozio fuori paese sia addirittura minore rispetto a quella nel paese stesso. Chiaramente i comuni in questione devono essere vicini e comunque i negozi devono essere quelli più vicini al luogo di residenza.

La lettera ai Comuni

Oldani ribadisce con fermezza: "Se c'è un documento firmato dal Prefetto, dato che lo stesso è di nomina governativa, è evidente che scriverà direttive in linea con quelle emanate dal Governo stesso; se c'è un documento firmato dal Prefetto, tutti i sindaci della zona di competenza di quella Prefettura si devono attenere a quanto vi è scritto. E' evidente che i Casorezzesi rientrino tra coloro che sono autorizzati a recarsi in altri punti vendita nei paesi limitrofi, pur CON TUTTE LE LIMITAZIONI PREVISTE NEI DECRETI E NELLA NOTA DELLA PREFETTURA". Ma Pierluca Oldani va oltre: "Nel corso degli iter di approvazione dei progetti per la realizzazione dei diversi supermercati presenti sul territorio, era stato chiesto al comune di Casorezzo di esprimere il proprio parere riguardo alla Valutazione Ambientale Strategica; il motivo di tale coinvolgimento è che, ovviamente, il bacino d'utenza previsto da quei supermercati comprendeva e comprende diversi territori limitrofi, tra cui appunto Casorezzo, anche in virtù del fatto che in paese non vi sono punti vendita di grandi dimensioni. Ciò nonostante il sindaco di uno dei comuni continuano a non applicare l'indicazione della Prefettura anche dopo un chiarimento tra amministrazioni; è stata inviata una lettera ai 5 comuni con termini in cui si dichiara esplicitamente che, per i motivi sopra spiegati, i Cittadini di Casorezzo hanno la possibilità di recarsi in altri punti vendita nei paesi limitrofi, pur CON TUTTE LE LIMITAZIONI PREVISTE NEI DECRETI E NELLA NOTA DELLA PREFETTURA". Poi Oldani chiude: "La Prefettura ha concesso questa possibilità soltanto perché alcuni comuni, tra i quali Casorezzo, lo hanno chiesto; e lo hanno chiesto per andare incontro alle esigenze dei propri cittadini; va da sé che, se di questa concessione se ne abusa (ad esempio cercando scuse per piegare le norme alle proprie esigenze), La Prefettura può in qualsiasi momento revocarla. Ma sono sicuro che i Casorezzesi sono abbastanza responsabili da comprenderlo".


Sara Riboldi

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