Casorezzo - Sospesi i lavori per il primo lotto di circonvallazione e risoluzione del contratto con la ditta che aveva vinto l’appalto. I motivi sono stati spiegati dal sindaco Pierluca Oldani in una conferenza stampa aperta anche ai cittadini: “Inadempienze e l’esclusione della ditta dalla White list. Dalle istituzioni serve più collaborazione su questi temi”. Il tema sarà discusso nel consiglio comunale del 30 giugno.
La questione della circonvallazione fa discutere il paese fin dalla metà degli anni Ottanta. Inizialmente erano previsti lavori per tre lotti ma poi nell’effettivo l’attenzione si è focalizzata solo sul primo lotto, dalla strada provinciale verso Arluno fino alla provinciale di Villa Pia. Un’opera del valore di oltre 1.700.000, 00 euro, finanziata per circa 1.615.000,00 euro da Città Metropolitana e dal comune di Casorezzo per circa 100mila euro.
Il sindaco, Pierluca Oldani, traccia tutto l’iter: “Abbiamo fatto una manifestazione d’interesse alla quale hanno partecipato oltre 240 ditte. Per sorteggio, sono state estratte 15 imprese e quindi è stata indetta una gara a procedura negoziata. Hanno partecipato sei imprese”. La migliore offerta, con uno sconto pari al 23,192 per cento, è giunta appunto dalla ditta in questione. Spiega Oldani: “Questo sconto era oltre la soglia di anomalia fissata al 14, 90 per cento. Quindi abbiamo chiesto alla ditta di giustificare questa offerta, giustificazione che la ditta ha fornito”. Dopo le normali procedure di verifica, i lavori sono affidati alla ditta. La data di consegna dei lavori è fissata per l’ 8 gennaio 2020. Il periodo è ben noto. A causa del Covid la ditta non ha potuto iniziare i lavori nell’immediato e il 12 marzo 2020 ha chiesto la sospensione dell’attività. Il 15 maggio la ditta chiede l’autorizzazione al subappalto. I lavori iniziano verso la fine del luglio 2020. Poi però qualcosa cambia. Spiega Oldani: “La ditta ha chiesto la sospensione dei lavori e il Comune constata per varie volte l’ingiustificata interruzione dei lavori e parte la messa in mora, la contestazione dell’inadempimento e l’avvio del procedimento per la risoluzione del contratto”.
Intanto però emerge dell’altro dalle ricerche effettuate dal Comune nell’ambito delle periodiche verifiche sulle imprese appaltatrici. Spiega Oldani: “La società non era stata ammessa nella White list. La ditta ci ha comunicato di aver presentato ricorso alla Prefettura di Caserta”. Il motivo dell’esclusione? Spiega Oldani: “La scoperta è stata su un’impresa che fa capo al padre del titolare, arrestato a febbraio 2021 perché ritenuto vicino al clan dei Casalesi. La ditta sarebbe stata esclusa appunto per i rapport di parentela tra i due titolari, padre e figlio. L’interdittiva è del 24 agosto 2020, quindi l’azienda ha continuato a lavorare per mesi”. Continua Oldani: “Nessuno degli Enti preposti ci ha comunicato questa cosa. Credo che su questi temi sia necessaria una maggiore collaborazione”. Come riporta l’Ansa, quel febbraio sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza beni per 15 milioni di euro.
Ma ora quali scenari si aprono? Spiega Oldani: “Intanto è in esecuzione la polizza fideiussoria, che copre anche le penali dovute al ritardo, per un massimo di 10 per cento del valore del contratto, pari a 736.917,00 euro. Poi si convoca la ditta per lo stato di consistenza delle opere. Infine, bisogna scorrere la graduatoria della gara con le 5 ditte rimaste per capire se qualcuna fosse interessata a terminare i lavori applicando lo stesso sconto. Se nessuna ditta fosse interessata bisognerà indire una nuova gara a procedura negoziata, che potrebbe portare a un costo maggiore dell’opera”. Ma il Comune potrebbe chiedere danni? “Abbiamo valutato ma sembrano non esserci i presupposti per un vero e proprio danno”. Il geometra Colombo, presente alla conferenza, tuttavia aggiunge: “Il danno potrebbe essere ravvisabile nell’eventuale costo aggiuntivo. Sarebbe opportuno che questi costi non gravassero su Città Metropolitana o sul Comune di Casorezzo, ma sulla ditta”. Il prossimo 30 giugno il tema sarà discusso in consiglio comunale, sebbene la minoranza sia già stata messa al corrente dell’accaduto.
Sara Riboldi
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